Le quotazioni dell'olio extravergine d'oliva italiano continuano a salire, mentre in Spagna si conferma un trend al ribasso. Intanto dagli Stati Uniti arrivano le prime previsioni per la campagna 2025/26 delle mandorle: la produzione è attesa in crescita, ma le superfici si espandono a rilento. A fare il punto, come ogni settimana, è Areté che raccoglie e analizza i dati più rilevanti dal mondo delle commodity agrifood, con un occhio sempre puntato su prezzi, previsioni e dinamiche di mercato.

Analisi di mercato di Areté: olio evo italiano in salita, mandorle Usa in ripresa
Sul fronte dell'olio evo, le tendenze restano divergenti tra Italia e Spagna. Le analisi di Areté indicano che nel mercato spagnolo, le quotazioni registrate a Jaén - uno dei principali centri produttivi - hanno consolidato i ribassi delle ultime settimane: nei primi quindici giorni di maggio, i prezzi sono calati dell'1,6% rispetto alla media di aprile. In controtendenza, invece, i listini dell'olio extravergine italiano, che nello stesso periodo hanno registrato un nuovo aumento dello 0,5%, portandosi a ridosso del picco raggiunto a gennaio 2024, quando il prezzo aveva toccato quota 9775 €/t. Il motivo principale di questo scollamento tra i due Paesi va cercato nell'offerta, che nel caso italiano resta particolarmente limitata. A fine aprile, le giacenze di olio evo sul territorio nazionale risultavano inferiori del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e addirittura del 34% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Una situazione che riflette una campagna 2024/25 molto scarsa e scorte iniziali ridotte all'osso. In Spagna, al contrario, il mercato sembra spingere verso un lento ma deciso assestamento verso il basso. Qui il sentiment è influenzato dalle aspettative su una produzione che nella prossima campagna, la 2025/26, potrebbe rimanere abbondante. Complici le buone piogge registrate a marzo e aprile, e un livello di riempimento dei bacini idrici che fa ben sperare nelle principali aree olivicole, il contesto produttivo spagnolo appare molto più favorevole rispetto a quello italiano.
Anche sul fronte mandorle, gli occhi sono puntati sugli Stati Uniti, principale paese produttore. Il Dipartimento dell'Agricoltura (Usda) ha appena pubblicato il “Subjective Report” con le prime stime ufficiali relative ad aree coltivate, rese e produzione per la prossima campagna. Il report si basa su un'indagine condotta tra il 21 aprile e il 7 maggio 2025 su un campione di 500 produttori, e prevede una produzione a 1,27 milioni di tonnellate, in aumento del 2,6% rispetto alla campagna 2024/25. Una crescita dovuta soprattutto a un atteso recupero delle rese, che si stima possano aumentare dell'1,5%. Le superfici coltivate, invece, sono previste in aumento solo marginale, con un +0,7%, ben lontano dai ritmi tenuti fino a due anni fa. Tra il 2018 e il 2022, infatti, l'espansione media annua delle aree era stata del 4,9%. Secondo Areté, questo rallentamento “sarebbe riconducibile a minori investimenti e ad una significativa rimozione di frutteti con l'obiettivo di riequilibrare il rapporto tra offerta e domanda dopo il surplus generatosi tra le campagne 20/21 e 21/22”.