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Il Vino nobile di Montepulciano 2022 conquista le cinque stelle

Cinque stelle per il Vino Nobile di Montepulciano 2022, frutto di un'attenta gestione del vigneto e condizioni climatiche favorevoli. Struttura, complessità e armonia ne fanno un'annata promettente [...]

 
15 febbraio 2025 | 17:21

Il Vino nobile di Montepulciano 2022 conquista le cinque stelle

Cinque stelle per il Vino Nobile di Montepulciano 2022, frutto di un'attenta gestione del vigneto e condizioni climatiche favorevoli. Struttura, complessità e armonia ne fanno un'annata promettente [...]

15 febbraio 2025 | 17:21
 

Cinque stelle su cinque: questo il verdetto per il Vino nobile di Montepulciano 2022. Un risultato che conferma il livello qualitativo della denominazione, emerso nel corso dell'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, evento che ha visto la partecipazione della stampa internazionale nella fortezza del borgo toscano. Tra degustazioni, incontri e approfondimenti, la giornata inaugurale ha offerto una panoramica sulle nuove annate, affiancata da un seminario sul cambiamento climatico e la viticoltura, e dalla consegna del premio Grifo Nobile al giornalista e wine critic Raffaele Vecchione.

Il Vino nobile di Montepulciano 2022 conquista le cinque stelle

Massimo risultato per il Vino nobile di Montepulciano 2022

Il riconoscimento all'annata 2022 non è casuale, ma il risultato di un insieme di fattori favorevoli, tra cui un'attenta gestione del vigneto e condizioni climatiche che, nonostante le trasformazioni in atto, hanno avuto un impatto positivo sulla maturazione delle uve. I vini della vendemmia 2022, valutati dopo le fermentazioni malo-lattiche, si sono distinti per la loro struttura e complessità. L'intensità del colore, l'elevata concentrazione e una tannicità fine e ben integrata sono solo alcune delle caratteristiche che hanno contribuito a questo successo. Analiticamente, i dati hanno evidenziato una grande ricchezza in estratti e polifenoli, con una buona acidità a bilanciare la potenza del vino, rendendolo armonico e promettente per l'affinamento.

A conferma di come il clima incida sempre più sulla viticoltura, il seminario della mattinata ha affrontato il tema del cambiamento climatico e della sua influenza sulle produzioni vitivinicole. Il tenente colonnello Guido Guidi e il professor Luigi Mariani, agrometeorologo dell'Università di Brescia, hanno ripercorso l'evoluzione climatica dagli anni '50 a oggi, mettendo in luce le differenze rispetto al passato. Se fino agli anni '80 il clima era caratterizzato da fasi fredde e piovose, con eventi estremi come le gelate del 1956 e del 1985 o le alluvioni del Polesine e di Firenze, negli ultimi decenni si è registrato un progressivo aumento delle temperature medie annue di circa 1,5°C. Questo ha comportato nuove sfide per i viticoltori, ma anche opportunità: la stagione vegetativa si è allungata e anticipata, riducendo il rischio di piogge autunnali e favorendo una maturazione più regolare delle uve.

Di fronte a questi mutamenti, la risposta dei produttori non si è fatta attendere. L'attenzione alla gestione del vigneto è cresciuta, con interventi mirati sulla chioma e sulla genetica dei portinnesti per adattarsi alle nuove condizioni climatiche. Ma il legame tra clima, viticoltura e paesaggio non si esaurisce nella tecnica: il seminario ha evidenziato come la Toscana e Montepulciano siano un esempio perfetto di integrazione tra natura e attività umana. I vigneti non sono solo un elemento economico, ma parte di un ecosistema plasmato dall'uomo nel corso dei secoli, arricchito da un paesaggio che ha ispirato artisti di ogni epoca.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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