Promozione e tutela. Con queste due parole si può riassumere la linea seguita dal Consorzio vini Valpolicella nel 2024, anno chiuso con un bilancio da oltre 4 milioni di euro di ricavi - in crescita del 6,3% rispetto al 2023 - di cui il 75,5% è stato reinvestito in attività di promozione e posizionamento della denominazione, sia sul mercato interno che a livello internazionale. Il bilancio, approvato all'unanimità dall'assemblea dei soci, si è chiuso anche con un utile di 11.500 euro, a conferma di una gestione solida e focalizzata.

Consorzio Valpolicella: +6,3% di ricavi nel 2024
Il presidente Christian Marchesini ha commentato così il risultato: «Il bilancio 2024 evidenzia in maniera plastica l'impegno del Consorzio sul fronte della promozione in un anno complesso per il vino italiano e, in particolare, per le denominazioni rossiste. Una accelerazione che ci ha portato a realizzare circa 70 iniziative e attività complementari, tra eventi in 18 destinazioni internazionali, campagne di incoming sul territorio e una intensa pianificazione promozionale sul mercato domestico. Lo scenario globale - ha proseguito Marchesini - ci impone pragmatismo e capacità di reazione strategica per mantenere la denominazione in equilibrio e garantire reddittività a tutta la filiera della Valpolicella. Per questo - ha concluso - occorre uscire da logiche autoreferenziali o da personalismi che, in un contesto così mutevole e insidioso, possono minare la crescita di tutta la denominazione alle prese con una sfida di posizionamento che deve essere salvaguardato con una visione coesa, anche attraverso lungimiranti politiche di contenimento produttivo».
Nel corso del 2024, il Consorzio ha portato il brand Valpolicella in Germania, Lettonia, Cina, Giappone, Vietnam, Danimarca, Singapore, Regno Unito, Lussemburgo, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Azerbaijan, Australia, Polonia, Corea del Sud, Stati Uniti e Serbia. In Italia, invece, la promozione ha toccato diverse regioni: Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Puglia, Veneto e Sicilia, oltre alle attività sul territorio veronese e nella stessa Valpolicella. Tra gli appuntamenti principali, spiccano Amarone Opera Prima, Amarone in Capitale, Venezia Superiore e The Queen of Taste a Cortina d'Ampezzo, senza dimenticare la partecipazione a fiere internazionali come Prowein, Vinitaly, Vinitaly Open Balkan, Vinitaly Chengdu e Vinexpo Asia. Alla promozione si affianca l'attività di tutela. Nel 2024 il Consorzio ha aperto 27 contradditori, 16 dei quali già conclusi positivamente, in particolare in Cina e nei Paesi scandinavi. L'Amarone si è confermato il vino più soggetto a tentativi di contraffazione, con 20 casi di “soundizzazione” rilevati nell'arco dell'anno. Le vertenze chiuse con successo, in alcuni casi, hanno creato un precedente utile per la giurisprudenza in materia di tutela del Made in Italy agroalimentare.

Consorzio Valpolicella: il direttore Matteo Tedeschi e il presidente Christian Marchesini
Il Consorzio ha registrato anche un'espansione della base associativa, con l'ingresso di 11 nuove aziende imbottigliatrici e 29 produttori, per un'estensione totale di circa 107 ettari vitati in più. Un segnale positivo che si inserisce in un momento di ridefinizione delle strategie produttive. In quest'ottica, il Consiglio di amministrazione ha deliberato il blocco degli impianti della Doc Valpolicella per il triennio 1° agosto 2025 - 31 luglio 2028. Contestualmente, l'assemblea ha affidato al presidente il mandato per avviare l'iter burocratico, di competenza della Regione Veneto, necessario a formalizzare la riduzione della resa massima a 10 tonnellate per ettaro per le tipologie Valpolicella, Valpolicella Ripasso, Amarone e Recioto. Una decisione strategica, che punta a garantire equilibrio sul mercato e qualità della produzione nelle prossime tre vendemmie.
Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella
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Tel +39 045 7703194