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Podere Malvarosa, parte dal bio l'amore per la terra lucana

Una realtà in rosa, la realizzazione di un sogno di famiglia, ma anche un'attività, quella di Raffaella Irenze, che guarda avanti, rispetta l'ambiente e fa progetti (tra gli altri, con Amaro Lucano).

 
15 febbraio 2021 | 21:08

Podere Malvarosa, parte dal bio l'amore per la terra lucana

Una realtà in rosa, la realizzazione di un sogno di famiglia, ma anche un'attività, quella di Raffaella Irenze, che guarda avanti, rispetta l'ambiente e fa progetti (tra gli altri, con Amaro Lucano).

15 febbraio 2021 | 21:08
 

Ad un certo punto il viaggio in Basilicata approda tra le ricche terre del Vulture alle pendici del vulcano spento, alla scoperta di un mondo agricolo rosa e bio con un’agricoltura che rispetta l’ambiente, il paesaggio e il suolo. Si chiama Podere Malvarosa. Un’azienda agricola fondata dalla giovane imprenditrice Raffaella Irenze, che nel 2012, dopo l’università a Firenze, decide di rientrare in Basilicata per dedicarsi al progetto “Podere Malvarosa” e dare vita a quel sogno di rientrare un giorno a Melfi (Pz) per abitare il luogo del cuore legato al ricordo dei nonni.

Podere Malvarosa - Podere Malvarosa, parte dal bio l'amore per la terra lucana

Podere Malvarosa

La storia di Podere Malvarosa
«La nostra realtà aziendale - afferma la giovane imprenditrice Irenze - nasce nel dopoguerra quando i miei nonni si trasferirono da Melfi a Leonessa, in uno dei poderi che l’allora Ente Riforma progettò per il ripopolamento delle campagne. Da noi la Malvarosa è un fiore, raccontava Mario Trufelli nella sua poesia intitolata “Lucania”, ma “Malvarosa” è anche un libro di Raffaele Nigro, noto scrittore melfitano contemporaneo. La malvarosa è soprattutto quel fiore che nonna accudiva ogni anno, quando spontaneamente cresceva davanti al podere».

L'amore per la propria terra parte dal biologico
Un amore per la terra e per le tradizioni, tra innovazione e prodotti biologici, quello della giovane imprenditrice Raffaella Irenze, che è un vero inno alla sostenibilità e alla tutela della biodiversità. Infatti, tra i suoi prodotti biologici certificati, troviamo l’olio extravergine di oliva “Vòria” confezionato anche in un packaging rispettoso dell’ambiente nelle diverse quantità, le erbe officinali ed altri prodotti della terra come ortaggi, fiori eduli e semi antichi recuperati dagli anziani del territorio.

«La certificazione biologica di un prodotto - continua Irenze - rispecchia il lavoro che c’è dietro a quell’acquisto. È fondamentale sapere cosa acquisti, da chi e quale storia di vita stai sostenendo. Ma il biologico diventa autentico quando il cliente può incontrare il produttore e vedere con i propri occhi l’azienda ed il metodo in cui viene condotta. Questo è il vero biologico».

Tra studi e associazionismo: i nuovi progetti
L’impegno in agricoltura della giovane imprenditrice Irenze si sostanzia anche con il ruolo di rappresentanza che ricopre all'interno del grupp Donne Impresa Coldiretti Basilicata, per valorizzare e promuovere il lavoro determinante delle donne in un’agricoltura sempre più multifunzionale, che accoglie il visitatore nelle aziende agricole con l’obiettivo di far scoprire il sapere attivo dell’agricoltura rispettando la natura.

«Il nostro ruolo diventa ancora più importante perché in questo periodo di pandemia siamo accanto alle scuole per permettere lezioni all’aria aperta, regalando ai nostri ragazzi la possibilità di vivere esperienze a contatto con la natura perché la Basilicata è una regione bellissima». Il profumo dei fiori e le erbe officinali nella narrazione quotidiana dell’agricoltura portata avanti con successo e dedizione.

Dai ricordi d’infanzia delle due nonne ha ereditato l’amore per i fiori e delle erbe officinali motivo per cui gli studi all’università si sono concentrati proprio su questo settore. «Nell’ambito dei progetti di filiera come Coldiretti Basilicata abbiamo avviato una collaborazione con Amaro Lucano, una importante distilleria lucana che utilizzerà le erbe aromatiche di 25 aziende lucane per produrre un liquore la cui formulazione è nel ricettario storico di famiglia. Questo è stato un modo per incentivare alla produzione nel campo delle erbe aromatiche per permettere alle aziende un ulteriore sostentamento con una coltivazione che si affianca alle colture principali. Il prossimo progetto per me molto importante che mi vedrà coinvolta con Coldiretti è di stampo sociale, riguarda la di coltivazione erbe officinali ed è nato dalla collaborazione con il Ce.St.Ri.m, la cooperativa Adan ed il comune di Sasso di Castalda. L’idea finale è di realizzare un laboratorio erboristico perché crediamo in una sinergia tra le imprese agricole giovani e la cooperativa sociale, questo ci permetterà di coinvolgere i piccoli comuni, le comunità e le zone svantaggiate della Basilicata, recuperando i terreni marginali dove le aziende insieme ai ragazzi del progetto sociale potranno dedicarsi alle erbe, dalla produzione alla trasformazione».

L’entusiasmo di una giovane donna che porta avanti un’agricoltura che sa di rispetto per la terra lucana con tanti prodotti da offrire, per guardare al futuro con la forza motrice delle idee innovative. È il respiro rurale di un progetto di terra e di vita chiamato Podere Malvarosa.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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