Sarà Sambuca di Sicilia (Ag), Borgo più bello d’Italia, di origine araba, sede di cultura e di eccellenza agricola, ad ospitare il 6° Congresso regionale della Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Sicilia, dal 18 al 20 novembre. “Sicilia Continente di Eccellenze Opportunità e Sviluppo” è il tema attorno al quale saranno sviluppate le tesi congressuali.
«Il congresso - sottolinea Germano Boccadutri, presidente della Federazione regionale - è articolato in tre sessioni di lavoro: agroalimentare, ambiente, pesca e acquacoltura, nell’ambito delle quali saranno individuate le azioni e le strategie finalizzate allo sviluppo locale e di cooperazione sociale in agricoltura con esperti del settore e con istituzioni nazionali e regionali».
All’assise regionale degli agronomi parteciperà il presidente nazionale della federazione, Andrea Sisti, intervenendo sul tema “Attuazione dello sviluppo rurale nello scenario nazionale”. Verranno affrontate tematiche inerenti le strategie e lo sviluppo locale, i principi di governance e di cooperazione sociale in agricoltura con esperti del settore e con istituzioni nazionali e regionali.
Saranno protagonisti, insieme ai dottori agronomi e ai dottori forestali, le piccole e le medie imprese, le istituzioni, l’università, gastronomi, ricercatori, tutti insieme per discutere di opportunità e sviluppo e rendere l’isola sempre più competitiva. Sono previste inoltre tre visite tecniche presso aziende del territorio sambucese per la dimostrazione del processo produttivo di vinificazione in convenzionale e in biologico e di caseificazione della Vastedda del Belice Dop.
La Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Sicilia raggruppa i nove ordini della Sicilia e conta circa 3mila iscritti. Il congresso si è avvalso del supporto del comitato tecnico composto dai consiglieri Ivana Calabrese, Giovanni Greco, Paolo Lo Bue, Franco Majorana, Daniele Monti, Lucio Notarrigo, Stefano Salvo, Paolo Terranova, Michele Vinci coordinato dall’agronoma Paola Armato.
