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Valentina Bianco, i segreti di una barlady Determinazione, studio e vita associativa

 
18 novembre 2018 | 16:44

Valentina Bianco, i segreti di una barlady Determinazione, studio e vita associativa

18 novembre 2018 | 16:44
 

Valentina Bianco, ancora giovane, ha ritrovato in Abi Professional una propria filosofia dietro al bancone, l'inestinguibile voglia di crescere e la possibilità di misurarsi e di scambiarsi opinioni con i colleghi.

Vercelli, ricca cittadina piemontese distesa sulle dolci rive del Sesia, dominata dal paesaggio agrario delle risaie e protetta da Sant'Eusebio, ha visto Valentina crescere professionalmente. Valentina Bianco inizia la sua carriera di barlady a 18 anni.

Valentina Bianco (Valentina Bianco, i segreti di una barlady Determinazione, studio e vita associativa)
Valentina Bianco

Comincia al Cavalli e Stalloni, a fianco di un barman professionista che subito si affeziona a lei e le apre la porta per un mondo fantastico, fatto di drink e bevande da sogno. Il Cavalli e Stalloni (oramai chiuso) era situato nel vecchio e dismesso macello comunale. Questo locale, quando era in auge, era punto di ritrovo per la movida di tendenza, per la cosiddetta “Vercelli-bene”.

Dopo quella prima esperienza, Valentina si sposta a Bardonecchia: qui si mette in gioco, dimostra di cosa è capace, divenendo così capo barman. A soli 24 anni si sente pronta a dirigere un banco bar, e lo fa al Garage American Bar, un caratteristico locale ricostruito a mo' di museo, con motociclette e pezzi di auto degni di una officina anni '60. Qui impara a gestire una clientela giovane, che ancora necessita di essere educata al mondo della mixology. I clienti più esigenti e affezionati iniziano a conoscerla e la apprezzano per le sue creazioni.

Per due anni circa approfondisce le sue tecniche e si diletta nella preparazione di bevande particolari e complesse, mettendo alla prova le papille gustative dei clienti. Questa sperimentazione la pone sotto i riflettori, tanto che le viene proposto di proseguire la propria carriera in un altro locale rinomato di Bardonecchia, il ristorante e cocktail bar Tabor. Insieme a questo, Valentina si assume la responsabilità di gestire, con professionalità, il Due Merli, una discoteca della stessa proprietà.

Poi il trasferimento a Courmayeur dove Valentina apre il suo cocktail bar La Bouche: questo accadeva quattro anni fa. Una bella gavetta per la giovane barlady, durante la quale ha portato avanti anche un percorso di studio con la Campari Accademy - anche se il vero apprendimento l'ha guadagnato dietro al bancone, da sola, con sacrificio e dedizione. Valentina ha partecipato anche a svariate competizioni, dove ha ottenuto notevoli risultati, tanto da rientrare oggi tra le prime dieci barlady italiane per Lady Amarena Fabbri.

«Ho sempre fatto questo lavoro, una vera passione per me. Ho trovato lungo il percorso persone che ad oggi ringrazio, che mi hanno trasmesso molto. Tra queste come dimenticare i miei colleghi Abi Professional? Quando sono arrivata in Valle D’Aosta, ad esempio, ho trovato appoggio e sostegno in Bernardo Ferro e Giuseppe Stumbo».

(Valentina Bianco, i segreti di una barlady Determinazione, studio e vita associativa)

Per quanto riguarda invece i progetti futuri, Valentina non esita, è decisa e determinata: «Voglio crescere. Non ci si può fermare mai in questo lavoro, si impara ogni giorno. Non trovo il mio lavoro pesante, anzi, è un piacere. Il progetto che ho ora nel cassetto è avere più locali. Mi piacerebbe aprire il secondo quest'anno».

La propria filosofia dietro al banco e l'inestinguibile voglia di crescere sono elementi che Valentina ha ritrovato anche nella sua associazione, Abi Professional: «Ad entrare “in famiglia” mi ha convinta la voglia di fare, di crescere, di rinnovarmi, di fare tutto questo pontendomi sempre misurare con i colleghi. Qui in Valle D'Aosta il gruppo Abi Professional è uno dei più coesi. Ci sentiamo ogni giorno e, quando capita di trovarsi in eventi organizzati, ci scambiano idee e opinioni. È divertente e stimolante insieme».

Valentina è fiera di questo, la sua è una carriera fiorente: lo è ancor di più se si pensa alla sua giovane età. Ecco perché si trova pronta e a suo agio nel consigliare ai giovani il percorso giusto da intraprendere oggi per divenire barman o barlady. «Quando ragazzi e ragazze mi chiedono di poter lavorare nel mio locale, domando loro, per prima cosa, quanto siano consapevoli di cosa significhi davvero il nostro lavoro. Non solo imparare a memoria le dosi del cocktail, ma anche e soprattutto conoscere a fondo la merceologia. Se non si conoscono i prodotti, da me non si può lavorare. Per tutti gli altri giovani in Italia e nel mondo, il mio consiglio è seguire le associazioni di categoria, per i loro percorsi di istruzione, per la loro attenzione alla vita lavorativa di ciascuno, per ottenere sponsor e per crearsi un bagaglio formativo di livello. Capisco a 18 anni possa sembrare noiosa come prospettiva, ma senza queste basi non si potrà mai divenire bravi barman».

Grazie al talento, alla passione e a questo bagaglio, Valentina è oggi in grado di realizzare cocktail richiestissimi nel suo locale. Tra questi il Dzenevrà: un nome che richiama una "pozione magica" tipica valdostana, un cocktail con effetto balsamico, diuretico e antisettico. Valentina ha proposto questa sua ricetta alla Skyway Competition di Abi Professional, il concorso che si svolge sulle vette del Monte Bianco.

Dzenevrà
Ingredienti: Vergin Gin della Vertosan, St. Germain, aneto in spezia, succo di lime, sciroppo di achillea, Amaro Rabarbaro Zucca.
Procedimento: miscelare gli ingredienti nel mixing glass e servire in un tumbler basso.

Per informazioni: www.abiprofessional.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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