Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 29 marzo 2024  | aggiornato alle 11:28 | 104259 articoli pubblicati

Pragmatica e caparbia, ecco la barlady Valentina Sala

Gavetta lunga, fatta direttamente sul campo, prima di dedicarsi agli studi specifici per la mixology. Ora Valentina Sala lavora a Pescara, al Faieta Caffè

 
26 dicembre 2022 | 11:30

Pragmatica e caparbia, ecco la barlady Valentina Sala

Gavetta lunga, fatta direttamente sul campo, prima di dedicarsi agli studi specifici per la mixology. Ora Valentina Sala lavora a Pescara, al Faieta Caffè

26 dicembre 2022 | 11:30
 

Nasce al Nord a Pordenone, cresce al Sud in Puglia, a San Giovanni Rotondo (Fg) e ora vive al Centro, nella dannunziana Pescara. Valentina Sala è l’incarnazione dell’Unità d’Italia da far invida a Camillo Benso Conte Di Cavour. Ha tutte le caratteristiche psicoattitudinali delle regioni dove ha vissuto, il pragmatismo del Nord, la focosità del Sud e la caparbietà del Centro. Il suo percorso scolastico e soprattutto quello professionale ne è un esempio.

Si laurea in Economia e Management ma già presagiva che non fosse quella la sua strada professionale. Lavora nei locali per aiutarsi negli studi e mai come il piacere di essere a contatto con la gente gli fa comprendere che è meglio leggere la vita vissuta delle persone che i libri contabili delle aziende. Ora Valentina lavora al Faieta Caffè, nelle vicinanze della Stazione di Porta Nuova, sul lungomare pescarese affacciata all’Adriatico, in un moderno bar in una zona piena di uffici dove oltre a espressi di qualità Valentina prepara degli ottimi aperitivi e delle leccornie per appagare le esigenze dei suoi clienti.

Valentina Sala Pragmatica, focosa, caparbia: sulle orme di Valentina Sala

Valentina Sala

La centralità della formazione

Ma dove ha imparato ad essere così brava Valentina, oltre a lavorare nei locali per pagarsi gli studi? Valentina ha avuto un maestro di eccellenza a Pescara avendo lavorato nel locale di Fabrizio Camplone. In quel locale, il “Caprice” che sforna dolcezze a tutto spiano, Valentina ha imparato che il cliente va servito con attenzione e professionalità. «Ogni richiesta non è banale ma è la necessità di attenzione che il cliente lancia e come una sfida tu devi accoglierla e soddisfarla». Così ci dice mostrando che ha sicuramente preso un grande insegnamento.

Terminata l’esperienza con Fabrizio Camplone, Valentina va a lavorare in una gelateria artigianale che già a quei tempi, si parla di circa quindici anni fa, faceva gelati vegani con mantecatori espresso. Per Valentina, consolidata la scelta del futuro professionale, inizia il periodo dello studio e della ricerca per migliorarsi. Parte per l’Inghilterra, approda a Londra e ci prova per lo meno, ma non sono tutte rose e fiori e dopo pochi mesi rientra in Italia, sempre a Pescara, dove inizia a lavorare al Faieta Caffè. Il titolare del locale Faieta ha uno showroom di motocicli e avendo uno spazio disponibile ha l’idea di inserire una zona relax aperta anche al pubblico.

Il responsabile del locale Antonio Gentile inizia a portarla alla scoperta del mondo della mixology. Valentina mette tutta la sua esperienza maturata negli anni precedenti sia nella cura dei particolari che nella proposta dello snack e negli aperitivi. Cosi quando si è prospettata l’apertura di un nuovo locale, il nome di Valentina è stato quasi automatico. Il locale è ben frequentato visto e considerato che attorno vi sono diversi uffici amministrativi e legali rinomati nella città di Pescara. Capita spesso che nel Faieta si svolgano incontri e seminari con aziende produttrici di liquori o distillati. Tutto quanto fa tendenza la si può trovare li dentro e Valentina non si risparmia nel far apprezzare tutte quelle piacevoli novità ai frequentatori. 

Il Faieta Caffè Pragmatica, focosa, caparbia: sulle orme di Valentina Sala

Il Faieta Caffè

Una testimonianza di caparbietà

Incontriamo Valentina all’Isola delle Femmine (Pa) in occasione del 6° Convegno nazionale Abi Professional e le chiediamo come è stata la sua scelta per entrare in associazione cosa ne pensa di quanto ha vissuto in questi giorni di convegno: «Io ho iniziato la mia professione al contrario. Prima ho iniziato, inconsapevolmente a lavorare, e poi ho cominciato a formarmi. Durante la mia realizzazione professionale ho avuto modo di incontrare Massimo Urru (coordinatore Abruzzo Molise) e questo ha dato una svolta alla visone del lavoro. Conoscevo già Gabriele Pistola e Danilo Morè che hanno agevolato il mio inserimento. Far parte di un associazione significa essere in una grande famiglia. E questo l’ho rimarcato anche in questi giorni dove mi sono trovata in mezzo al fior fiore del professionismo italiano e anche internazionale e sono stata accolta con tanta umiltà e voglia di condivisione. Condividere è una delle condizioni fondamentali per la buona riuscita di un percorso professionale».

Abbiamo chiesto a Valentina come vede Abi Professional in rosa: «Quasi tutte le barlady di AbiProfessional si adoperano per far sì che le iniziative a scopo benefico che si svolgono durante gli eventi di Abi e questo è il vero senso della solidarietà fra professionisti quindi non posso che essere felice di partecipare anch’io alle iniziative. Consiglio alle giovani e ai giovani che iniziano questo meraviglioso mestiere di affidarsi sempre a persone che il lavoro lo conoscono bene e non solo a guardare i cocktail su Instagram o le ricette su Facebook. Studiare e applicare le tecniche di lavoro cosi da crescere la competenza e le abilità».

Se Valentina fosse sul ponte di comando di Abi Professional cosa vorrebbe fare? «Ogni giorno non si ripete. È sempre unico nel suo genere. Per questo bisogna superare i sacrifici che il lavoro dà per essere sempre piena di voglia di costruire la giornata. Questo insegnamento lo vorrei trasmettere attraverso i concorsi, le occasioni di studio e di confronto ma anche di divertimento perché abbiamo bisogno anche di sorridere».

 

La ricetta

Come ad ogni appuntamento salutiamo Valentina con una sua ricetta che l’ha vista protagonista al Concorso Umberto Caselli all’Isola delle Femmine.

Il cocktail si chiama Amarinda ed è composto da:

  • 45 ml di gin Immar
  • 45 ml Vermouth Rosso Leandri
  • 7,5 ml Amarola Perollo
  • con un twist di buccia d’arancia servito in coppetta ben raffreddata.

È un ottimo aperitivo che sicuramente avrà successo al Faieta Caffè. Cin cin.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       


Pavoni
Fonte Margherita
Nomacorc Vinventions

Pavoni
Fonte Margherita

Nomacorc Vinventions
Roner
Molino Grassi