La Federcuochi Pavia ha organizzato presso la trattoria dei Passeggeri della frazione Sforzesca di Vigevano una degustazione a ricordo dello chef Egidio Rossi, già presidente della Federazione italiana cuochi Lombardia.
La frazione sforzesca di Vigevano, luogo intriso di storia dove Ludovico il Moro, duca di Milano, fece costruire nel 1486 una delle più sfarzose cascine del suo regno. Una serata fatta di tradizione contro innovazione ai fornelli. Il risotto, piatto tipico della pianura Padana, è stato il vero protagonista.
Una serata che ha voluto ricordare il cuoco vigevanese, vero mattatore ai fornelli per interi decenni e grande cultore della tradizione del risotto. In gara quattro piatti, due corrispondenti alla ricetta storica e gli altri con l’aggiunta di un pizzico di elaborazione.
«È il secondo round della disfida - spiega il presidente dei cuochi pavesi,
Mario Becciolini - nata per ricordare una persona che ha dato tanto al mondo della gastronomia, un vero maestro che ha portato la nostra associazione ad alti livelli. Siamo pronti, in prossimità del Natale, ad una terza tappa del concorso e con i primi mesi del 2019 ci attende la finale. I professionisti in gara dimostrano quanto il risotto sia un piatto difficile nel suo preparamento, ma altrettanto modulabile nei gusti e negli ingredienti».
In tavola sono stati serviti un Risotto con ortiche, crema di fontina e crumble di pancetta cucinato dalla lady chef e padrona di casa Maria Vittoria Milanesi, un elaborato e gustoso Risotto con carota, toma blue, caviale di lumaca e polvere di carrube del noto chef Sergio Barzetti. A seguire un delicato Risotto ai fiori di zucchina con tartufo dello chef comasco Luigi Gandola. Ma a trionfare è stata la tradizione: il semplice Risotto con vino Bonarda e fagiolini dell’occhio dello chef Aldo Becciolini ha incontrato il gusto dei commensali che hanno optato per una ricetta più classica, dove profumi e sapori si fondono nella memoria gastronomica tipicamente pavese.
La chiesa di Sant’Antonio Abate della frazione Sforzesca, che fu anche dimora di Leonardo Da Vinci, intento a progettare i Navigli, ha ospitato una messa in onore di San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi. Un momento spirituale in cui è stato sottolineato il ruolo sociale del cuoco, inteso come persona in grado di comunicare valori umani attraverso la riscoperta dei sapori della terra.
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