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Allegro, positivo e disordinato Demis Aleotti si racconta

di Carla Latini
 
01 giugno 2019 | 10:50

Allegro, positivo e disordinato Demis Aleotti si racconta

di Carla Latini
01 giugno 2019 | 10:50
 

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Demis Aleotti di Bottega Aleotti a Crevalcore (Bo), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo.

Demis Aleotti è nato nel 1974 a Crevalcore in provincia di Bologna e ha frequentato la Scuola alberghiera di ristorazione a Bologna. Il suo percorso professionale inizia lavorando nelle brigate di tre dei ristoranti più amati e "centraioli" di Bologna: Da Silvio (via San Petronio Vecchio), Da Fabio (via Castiglione), Alice da Oscar (via d'Azeglio).

Demis Aleotti (Allegro, positivo e disordinato Demis Aleotti si racconta)
Demis Aleotti

Grazie alla sua voglia di imparare e al suo carattere gioviale, dà vita ad un'amicizia e ad una collaborazione di lavoro con i titolari dei ristoranti. Questo lungo e proficuo periodo (18 anni) di affiancamento a grandi ristoratori bolognesi fa crescere in Aleotti una voglia sempre più grande di aprire un ristorante tutto suo.

Così che nel 2008 realizza il sogno. Ritorna nel suo paese di origine (Crevalcore) e apre Bottega Aleotti. Dove si reinventa l’antica figura dell’oste. Non solo in cucina a preparare buon cibo, ma anche in sala con cordialità e ospitalità. Lo scopo è accompagnare con un sorriso e in grande tranquillità pietanze gustose. Che si fondono, rispettose, alla tradizione emiliana, alla freschezza dei prodotti. Nascono portate ricercate e ragionate nella più felice e spontanea ricerca. Contemporaneità e territorio.

Il fiore all’occhiello di Demis sono i primi piatti fatti a mano e i dolci. I biscotti che vi danno in benvenuto in grandi vasi di vetro appena si varca l’entrata del ristorante. Un modo per dirvi che siete a casa Aleotti.

Aspettatelo alla fine del servizio. Aleotti passa fra i tavoli. Si ferma. Racconta e porta dolcezze appena sfornate. Magari destinate al "vaso" del giorno dopo. Ma voi godetevele al momento. Insieme alle chiacchiere che ama fare. Che valgono la sosta a Crevalcore, a Bottega Aleotti.


Da bambino cosa sognavi di diventare?
Sognavo di essere astronauta

Il primo sapore che ti ricordi?
Tortellini in brodo

Qual è il senso più importante?
Olfatto, ovvero i secondi occhi

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?
I dessert

Come hai speso il primo stipendio?
A Riccione, per un weekend con amici

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
La rosetta di pane con la mortadella, la zuppa imperiale in brodo e la lingua di manzo con salsa verde

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Il Parmigiano 30 mesi

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Prosciutto crudo di Langhirano

Che rapporto hai con le tecnologie?
Un buon rapporto, soprattutto negli ultimi anni

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Mi farei consigliare il piatto del giorno

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Mia moglie

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?

Un'opera di Ferruccio Pasqui

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
What is love di Haddaway

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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