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Liceo del Made in Italy, concorrenza per gli alberghieri o alleato per il futuro?

A settembre suonerà la prima campanella del Liceo del Made in Italy, la nuova scuola superiore disegnata dal governo Meloni. Un istituto dedicato alla valorizzazione e alla promozione delle eccelenze tricolori. Un progetto, per molti, che potrebbe creare un rivale agli istituti alberghieri. Per questo abbiamo chiesto il loro pensiero a due dirigenti scolastici

di Nicholas Reitano
08 giugno 2023 | 07:30
[Liceo del Made in Italy], concorrenza per gli alberghieri o alleato per il futuro?
[Liceo del Made in Italy], concorrenza per gli alberghieri o alleato per il futuro?

Liceo del Made in Italy, concorrenza per gli alberghieri o alleato per il futuro?

A settembre suonerà la prima campanella del Liceo del Made in Italy, la nuova scuola superiore disegnata dal governo Meloni. Un istituto dedicato alla valorizzazione e alla promozione delle eccelenze tricolori. Un progetto, per molti, che potrebbe creare un rivale agli istituti alberghieri. Per questo abbiamo chiesto il loro pensiero a due dirigenti scolastici

di Nicholas Reitano
08 giugno 2023 | 07:30
 

La sera del 31 maggio, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge che contiene importanti misure di promozione del Made in Italy, con fondi e disposizione specifiche per tutto il settore dell’agroalimentare, dove spicca anche l'istituzione del nuovo liceo dedicato alle eccellenze tricolori, con la prima campanella che suonerà a settembre 2024. Un progetto che nasce con l’obiettivo di far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro, soprattutto nel turismo, messo in ginocchio dalla carenza di personale in vista dell’estate, e che è stato apprezzato anche da una delle figure più importanti degli istituti alberghieri, come per esempio il dirigente scolastico del Maggia di Stresa (Vb) - premiata come miglior scuola alberghiera d’Italia -, Fiorenzo Ferrari. «Secondo me, è una new entry positiva, non va in sovrapposizione con gli istituti professionali. Sono due scuole diverse, ben venga. Speriamo, poi, possa risolvere il problema dell’occupazione». Non la pensa così, poi, Gabriele Cartasegna, direttore del Capac di Milano, fondazione di Confcommercio che realizza servizi formativi nel settore del terziario: «Non è necessario inventarsi una cosa nuova» poiché sarebbe invece giusto «valorizzare quello che già esiste».

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Il dirigente scolastico del Maggia, Fiorenzo Ferrari

Liceo del Made in Italy, Ferrari (Istituto Maggia): «Porta all’interno del liceo la cultura di impresa»

Infatti, il nuovo istituto, per Ferrari, «porta all’interno del liceo la cultura di impresa. Nella formazione liceale, quindi di cultura italiana, è giusto che ci debba essere anche quella d’impresa cosa che mi fa pensare a modelli come Adriano Olivetti o, dalle mie parti, Alessi. Gli istituti professionali - specifica - fanno un'altra cosa: sono la scuola del saper fare e formano i futuri professionisti dell’ospitalità». Di recente al Maggia, poi, è stato presentato il nuovo liceo linguistico che valorizza anche la cultura enogastronomica e del territorio. Concetti che richiamano proprio il liceo del Made in Italy: «L’indirizzo ha molto a che fare con il Made in Italy, inserito in una logica liceale e non ha assolutamente tolto iscrizioni all'alberghiero. Anzi, abbiamo di fatto incrementato gli studenti in entrambi gli indirizzi».

Liceo del Made in Italy, Cartasegna (Capac): «Non c’era bisogno di inventare questo liceo»

Non è dello stesso avviso Gabriele Cartasegna, direttore del Capac di Milano, fondazione di Confcommercio che realizza servizi formativi nel settore del terziario: «Ho un po' di dubbi». Per lui, infatti, «non è necessario inventarsi una cosa nuova» poiché sarebbe invece giusto «valorizzare quello che già esiste». Quello di promuovere «il Made in Italy è un obiettivo assolutamente condivisibile, ma rafforzando - ribadisce - l’offerta formativa professionalizzante, con modalità didattiche che parlano la stessa lingua delle aziende e studenti abituati ad alternare scuola e lavoro». Cartasegna, poi, chiosa dicendo che «bisogna colmare il gap con la richiesta lavorativa e intercettare più ragazzi e ragazze, investendo sull'orientamento. Ma sarebbe meglio rafforzare quello che già esiste».

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Gabriele Cartasegna, direttore del Capac

Che cosa si studierà al liceo del Made in Italy?

Come riferito nel decreto-legge, al liceo del Made in Italy si approfondiranno economia e diritto, per capire le dinamiche del funzionamento dei settori produttivi tipici del nostro Paese. Poi, tanto spazio alle lingue straniere (due), all’imprenditoria, ai contesti storico-geografici e a quelli artistici. Di seguito, una bozza del piano di studi al liceo del Made in Italy:

  • Le materie del primo biennio: lingua e letteratura italiana; lingua e cultura straniera; storia dell’arte; matematica; informatica; scienze naturali; fisica; scienze motorie e sportive; storia e geografia; diritto ed economia politica; religione cattolica o attività alternative.
  • Quelle del triennio: lingua e letteratura italiana, lingua e cultura straniera, storia dell’arte, matematica, informatica, scienze motorie e sportive, storia, filosofia, religione cattolica o attività alternative. Poi le novità: economia e gestione delle imprese del Made in Italy; modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare; Made in Italy e mercati internazionali.

Il piano di studi dovrà essere pronto e ufficializzato entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.

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I quattro pilastri dell’istituzione del Made in Italy

Il decreto-legge del governo rivela come lo studente, nel suo percorso all’interno del liceo del Made in Itay, debba:

  1. essere indirizzato allo studio della cultura giuridica ed economica e della tradizione umanistica del nostro Paese;
  2. ottenere competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche ed economiche, all’interno di un quadro culturale che, risevando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consenta di cogliere le intersezioni tra i saperi e di elaborare una visione critica della realtà;
  3. essere guidato nell’approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e nel maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità di alcuni settori strategici dell’economia del Paese, cosiddetti settori del Made in Italy;
  4. essere assicurato di un percorso di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici per proseguire, in modo proficuo, la propria formazione in ambito universitario e per inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro.

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