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Voucher, entra in gioco il Governo «Ridurne il numero ed evitare abusi»

Il Governo prova a domare la polemica che si è scatenata attorno al tema voucher dopo il via libera al referendum, proponendo dei limiti sia di guadagno pro capite che di possibilità di erogazione da parte di un’azienda

di Andrea Radic
 
13 gennaio 2017 | 12:35

Voucher, entra in gioco il Governo «Ridurne il numero ed evitare abusi»

Il Governo prova a domare la polemica che si è scatenata attorno al tema voucher dopo il via libera al referendum, proponendo dei limiti sia di guadagno pro capite che di possibilità di erogazione da parte di un’azienda

di Andrea Radic
13 gennaio 2017 | 12:35
 

Il Governo si appresta ad approvare un intervento per limitare il ricorso ai voucher. Allo studio una serie di ipotesi che dovrebbero vedere la luce a febbraio. L'intenzione è quella di limitare il ricorso ai buoni attraverso un sistema di quote e delimitando i settori di utilizzo. Nei primi nove mesi del 2016, infatti, l'uso di questo strumento è aumentato del 34,6%. Un monitoraggio partito ad ottobre consegnerà al Ministero i dati per valutare quanto ora in vigore. «Dobbiamo aspettare le motivazioni della sentenza e i risultati della tracciabilità introdotta dal governo Renzi dalla quale potremmo avere sorprese positive», ha sottolineato Annamaria Parente, capogruppo del Pd alla Commissione lavoro del Senato.

Voucher, entra in gioco il Governo «Ridurne il numero ed evitare abusi»

Il ministro Giuliano Poletti assicura che il nuovo intervento non è volto ad evitare il referendum: «Non ci sarà un maquillage per evitare la consultazione. Da mesi il governo sta studiando modifiche per tornare alle finalità originarie dello strumento ed impedirne un uso distorto. Dunque si voterà lo stesso perché l'intervento che sta studiando il governo non combacia con la richiesta del referendum promosso dalla Cgil che chiede una abolizione totale dei buoni-lavoro».

Si parla di sette possibili soluzioni per ridurre la platea ed evitare gli abusi. La prima è quella di introdurre delle quote come già avviene per i contratti di lavoro interinale, ovvero nelle aziende coloro che usufruiranno del voucher dovranno essere in numero proporzionale ai lavoratori a tempo indeterminato.

Oggi, al contrario, un datore di lavoro non ha limiti nell'utilizzo del personale a voucher anche se ciascuno dei collaboratori non può percepire più di 2mila euro nominali (ovvero retribuzione e contributi compresi). L'altro limite, portato dal governo Renzi da 5mila a 7mila euro, riguarda, invece il tetto di guadagno nominale che ogni lavoratore può raggiungere facendo più collaborazioni con vari datori o imprese. Il secondo passo sarebbe volto a limitare i settori di utilizzo, inizialmente, prima dell'intervento del governo Monti che aprì a tutti i settori, i voucher riguardavano solo studenti e pensionati. L'ipotesi è quella di non escludere settori ma vietare espressamente alcuni sottosettori. Nell'edilizia, ad esempio, stop all'utilizzo nei cantieri.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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