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Turismo cinese in crescita L’Italia è pronta ad accoglierlo?

di Alessandro D’Andrea
presidente Associazione direttori d’albergo
 
08 settembre 2019 | 09:04

Turismo cinese in crescita L’Italia è pronta ad accoglierlo?

di Alessandro D’Andrea
presidente Associazione direttori d’albergo
08 settembre 2019 | 09:04
 

Il già enorme potenziale economico del mercato cinese è in costante crescita e una sempre maggiore fetta del comparto turistico italiano può trarne giovamento. Sempre che riesca ad aggiornarsi.

Quella appena trascorsa è stata un’estate molto calda, in molti sensi. L’andamento delle presenze, fluttuante, ci ha visti costantemente impegnati nel nostro lavoro; le temperature hanno raggiunto livelli da record (purtroppo); e certo, la serenità delle nostre vacanze è stata turbata dalle vicende politiche della crisi di governo, ed incombe lo spettro dell’aumento delle aliquote Iva che, se non scongiurato, avrebbe conseguenze pesantissime per il nostro Paese.

(Turismo cinese in crescita L’Italia è pronta ad accoglierlo?)
Turismo cinese in crescita. L’Italia è pronta ad accoglierlo?

Abbiamo però la fortuna di lavorare in un settore che non si ferma e non può fermarsi mai, dunque attendiamo gli sviluppi della crisi guardando avanti: ad esempio, a metà luglio è stato presentato il piano triennale Enit, che insieme alla designazione di Milano e Cortina come sedi delle Olimpiadi invernali 2026 ci ha spinto verso nuove prospettive di un futuro turistico con ambiziosi obiettivi; ma, ancora più vicino, il 2020 che sta per arrivare sarà l’Anno del Turismo e della Cultura fra Italia e Cina.

Lo scorso marzo, durante la visita del presidente cinese in Italia, con la firma del memorandum di intesa sulla “Nuova Via della Seta” sono stati siglati diversi accordi con l’intento di rafforzare i rapporti turistici e culturali fra l’Italia e la Cina. Fra i maggiori attori di tali accordi, per parte italiana vi sono stati Federturismo, Trenitalia, SEA Aeroporti di Milano, Aeroporti di Roma; per parte cinese Ctrip, da anni il portale numero uno del turismo in Cina che detiene oltre il 50% del mercato del turismo online cinese, servendo oltre 160 milioni di utenti registrati.

Molti di noi già da tempo lavorano con il mercato cinese: siamo fra le mete preferite in Europa (nel 2018 l’Italia è stata il secondo Paese europeo più visitato dai cinesi dopo la Francia), e negli ultimi dieci anni la media dei turisti cinesi nel nostro Paese è cresciuta ben del 17% l’anno. Ad oggi le città italiane più visitate sono Roma, Venezia, Firenze e Milano, ma secondo un’indagine condotta da Unionpay la richiesta (in larga parte individuale) è sempre più diversificata e mostra l’interesse per l’intero territorio (comprese le regioni lontane dalle capitali del turismo organizzato) e l’enogastronomia di qualità.

Nulla possiamo, certo, per semplificare la richiesta del visto, ma per cominciare: la nostra attività ha già un sito in cinese? È ricercabile da un potenziale cliente cinese, ed è mobile-friendly? Il turista cinese utilizza prevalentemente lo smartphone per effettuare prenotazioni e transazioni bancarie. Senza contare che i social sono diversi da quelli occidentali.

Fondamentale anche promuovere il miglioramento degli standard di accoglienza specifici tenendo a mente le esigenze dei turisti cinesi in viaggio in Italia e le loro abitudini, a volte molto diverse dalle nostre anche nei piccoli gesti. Se nel nostro staff c’è qualcuno che parla la loro lingua e conosce la loro cultura bene, altrimenti bisogna prevedere almeno un corso base. Dobbiamo poi ricordare che il turista cinese non va nei locali dove non è possibile pagare con la carta di credito, nello specifico Unionpay. E per lo shopping (di lusso) è bene avere uno o più personal shopper di riferimento, che parlino la lingua (così come le guide, tanto turistiche quanto enogastronomiche). L’Unwto stima che nel 2020 i cinesi dotati di passaporto saranno 250 milioni, facendo della Cina il primo Paese per numero di turisti al mondo. Se non siamo ancora pronti, mettiamoci subito al lavoro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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