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La pasticceria del futuro è under 22 Cresce l’attesa per la Coppa del mondo

Fervono i preparativi per la Coppa del mondo di pasticceria, in programma a gennaio 2018 alla fiera Sigep di Rimini. E i finalisti del campionato italiano juniores arriveranno direttamente dal Pastry Camp di Brescia. «Fondamentale dare voce ai giovani talenti, astri nascenti del pastry», dice il presidente Conpait

di Monica Di Pillo
01 ottobre 2017 | 09:35
La pasticceria del futuro è under 22 
Cresce l’attesa per la Coppa del mondo
La pasticceria del futuro è under 22 
Cresce l’attesa per la Coppa del mondo

La pasticceria del futuro è under 22 Cresce l’attesa per la Coppa del mondo

Fervono i preparativi per la Coppa del mondo di pasticceria, in programma a gennaio 2018 alla fiera Sigep di Rimini. E i finalisti del campionato italiano juniores arriveranno direttamente dal Pastry Camp di Brescia. «Fondamentale dare voce ai giovani talenti, astri nascenti del pastry», dice il presidente Conpait

di Monica Di Pillo
01 ottobre 2017 | 09:35
 

Il futuro è veloce e dinamico, proprio come i giovani. Motivo per cui la Conpait, Confederazione pasticceri italiani, scommette sugli under 22 e lo fa anche per la Coppa del mondo di pasticceria, in programma a gennaio 2018 a Rimini, in occasione del Sigep. La novità è però che i finalisti del campionato italiano juniores arriveranno direttamente dal Pastry Camp (dal 25 al 29 settembre a Brescia, presso Cast Alimenti).

(La pasticceria del futuro è under 22 Cresce l’attesa per la Coppa del mondo)

«Il Pastry Camp - spiega Federico Anzellotti, presidente Conpait - è un evento che anche noi di Conpait patrociniamo, che nasce per preparare i giovani talenti del nostro Paese che sognano di partecipare alle prossime competizioni internazionali, per difendere il nome della pasticceria italiana dentro e oltre confine. Ma non solo. Riunire così tanti professionisti di alto livello in un solo evento formativo rappresenta un’occasione di scambio e crescita per tutto il settore. Quello che si impara allenandosi per un campionato, infatti, dà frutti anche nella vita di tutti i giorni».

Durante il Pastry Camp - 5 giorni di alta formazione voluti e curati da Roberto Rinaldini, Italian Exhibition Group Sigep, Pasticceria Internazionale, Conpait e Cast Alimenti - si sono approfondite varie tematiche: da come progettare e realizzare una pièce in cioccolato o in zucchero ai dessert al piatto, dal bilanciamento di basi da forno e creme alla gestione del gelato nelle competizioni.

«Al Pastry Camp in Cast Alimenti - continua Anzellotti - si sono alternati nelle aule della scuola i più autorevoli maestri dell’arte pasticcera: Leonardo Di Carlo, Gianluca Fusto, Davide Comaschi, Fabrizio Donatone, Francesco Boccia, Emmanuele Forcone, Yuri Cestari, Gabriele Bozio, Filippo Novelli e Omar Busi. E gli allievi più bravi faranno parte della squadra che si affronterà ai campionati italiani juniores a Rimini».

Ricco il programma del Pastry Camp, che ha approfondito vari temi: la conoscenza degli ingredienti e la rispettiva valutazione sensoriale con Leonardo Di Carlo; il bilanciamento delle basi da forno e delle creme con Gabriele Bozio; il gelato nelle competizioni con Filippo Novelli; come si progetta e si realizza una pièce in zucchero con Emmanuele Forcone; gli sfogliati dolci con lievito naturale con Fabrizio Donatone; la  struttura delle praline con Yuri Cestari; come si costruisce una torta da competizione con Francesco Boccia; il successo nelle competizioni, ieri oggi e domani: talk con i grandi maestri della pasticceria; dessert al piatto d’autore con Gianluca Fusto; come si progetta e si realizza una pièce in cioccolato con Davide Comaschi.

«È fondamentale per far crescere tutto il comparto della pasticceria italiana - conclude Anzellotti - dare voce ai giovani talenti, agli astri nascenti del pastry, che vanno formati, coltivati e incoraggiati a dare libero sfogo alla creatività. La pasticceria italiana strizza l’occhio al futuro, alle nuove tendenze, alla creatività delle giovani leve. Così come si affacciano nuovi ingredienti, che spaziano dalle farine integrali fino a quelle alle fibre di baobab o di cocco, oltre alle cosiddette fibre bianche che, oltre a essere felicemente gluten free e mantenere un ottimo livello di fibre, non danno al prodotto finale il ruvido delle farine grezze. Inoltre, lavorati con i grassi giusti, mantengono la morbidezza necessaria per la riuscita ottimale di molte ricette».

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