Come è noto il comparto dell’agroalimentare in Italia traina l’export ed è uno dei fattori di promozione dell’Italia e dell’Italian Style, inteso proprio come stile di vita italiano, all’estero. In questo contesto, l’Arte bianca e la pasticceria non fanno eccezione, anzi si registra un aumento del volume di affari del Pastry made in Italy, sia in Italia che all'estero. I mercati internazionali incidono per due terzi sul volume d’affari complessivo, circa il 66%.
«Non è un caso - spiega il presidente della Conpait - Confederazione pasticceri italiani, Federico Anzellotti - che il ministero del Turismo e dei beni culturali abbia decretato il 2018 Anno del cibo italiano. Il cibo italiano diventerà nel 2018 l’elemento di promozione del turismo italiano all’estero. Ed è del resto innegabile l’appeal che il cibo italiano esercita all’estero: per i tedeschi, ad esempio, l’Italia è la prima metà gastronomica del mondo, come per Stati Uniti, Russia, Giappone, Corea del Sud e, ora, anche Cina».
La Conpait è pronta a cogliere la sfida e per il 2018 punta tutto sul panettone, tanto che tutte le scuole di formazione e i delegati sparsi in Italia hanno già dato il via alla sperimentazione e allo sviluppo di nuove tipologie di panettoni, avviando anche una serie di test, fatti perfino in riva al mare e servendo mini panettoni a Ferragosto, magari farciti da gustosi gelati. Non è un caso che sia stato definito “Panettone sotto l’ombrellone” il progetto promosso quest’estate dalla Confederazione dei pasticceri italiani.
Federico Anzellotti
«Abbiamo capito - continua Anzellotti - che il modo migliore per destagionalizzare il consumo di panettone è moltiplicare le sue occasioni di consumo, cercando di ridurre il formato e trasformandolo in una sorta di monoporzione. E i nostri test stanno confermando le nostre intuizioni e anche i consumatori sembrano pronti per recepire la nostra sfida: fare in modo che anche la pasticceria, attraverso il panettone, sia fattore di appeal e rappresenti un volano di crescita economica per i nostri territori, ciascuno con le proprie tipicità da tutelare».
La Conpait, dopo aver tracciato una vera e propria mappa dei panettoni italiani, propone dall’autunno il panettone mignon o finger, per i più modaioli, che presto si sostituiranno ai muffin, facendo del panettone il simbolo dell’Italia dolce nel mondo, proprio come accade in Francia con il macaron.
«Il nostro obiettivo - ribadisce il numero uno di Conpait - è che il panettone mignon scalzi sugli scaffali di pasticcerie e bar di tutto il mondo l’anglosassone muffin o il francese macaron. Stiamo lavorando proprio sul diversificare delle tipologie da proporre e i nostri test estivi hanno dato esiti assai soddisfacenti, che testimoniano che siamo sulla strada giusta».
Tante varianti che tramandino ed esprimano le eccellenze e l’eterogeneità del gusto made in Italy, ma quali i gusti più gettonati e apprezzati?«Grande successo, almeno in riva al mare - risponde Anzellotti - per il panettone a base di zafferano e cioccolato bianco, espresso dall’Abruzzo. Ma sono piaciuti molto anche i panettoni alle amarene, made in Emilia Romagna; quelli con le arance del Gargano, variante pugliese; quelli con il limone di Amalfi, vanto della Campania; e quelli con bergamotto e fichi, ideati dai pasticceri della Calabria». Questi sono i presupposti vincenti per far decollare il panettone tutto l’anno e in tutto il mondo, rafforzando l’Italian style all’estero.
Prossimo passo? «Farli decollare - risponde Anzellotti - davvero!».
Per informazioni:
www.conpait.it