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L'Arte dei pizzaiuoli napoletani, valori e tradizione contro la crisi

Presentate le linee guida per la gestione del riconoscimento patrimonio dell'Unesco: «Grazie a questo elemento fortemente identitario supereremo anche la pandemia di Covid».

 
30 ottobre 2020 | 21:07

L'Arte dei pizzaiuoli napoletani, valori e tradizione contro la crisi

Presentate le linee guida per la gestione del riconoscimento patrimonio dell'Unesco: «Grazie a questo elemento fortemente identitario supereremo anche la pandemia di Covid».

30 ottobre 2020 | 21:07
 

Sono state presentate il 30 ottobre, nel corso della diretta streaming “L'Arte dei pizzaiuoli napoletani Patrimonio Unesco nel mondo. Azioni di comunicazione e divulgazione”, le linee guida per la gestione del riconoscimento dell'Arte del pizzaiuolo napoletano, iscritta nella prestigiosa Lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità - Unesco, e il video per l'internazionalizzazione del riconoscimento. La diretta streaming è stata promossa dalla Regione Campania d’intesa con il dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con la collaborazione della Fondazione UniVerde, dell’Associazione verace pizza napoletana, dell’Associazione Pizzaiuoli napoletani e con il patrocinio di Rai Campania.

L'Arte dei pizzaiuoli napoletani, presentate le linee guida per il riconoscimento Unesco - L'Arte dei pizzaiuoli napoletani, valori e tradizione contro la crisi
L'Arte dei pizzaiuoli napoletani, presentate le linee guida per il riconoscimento Unesco

IDENTITÀ E ATTRAZIONE CULTURALE
L’iscrizione dell’Arte del pizzaiuolo napoletano nella Lista rappresentativa Unesco, come è stato ricordato, ha un valore inestimabile per il rafforzamento dell’identità della comunità che in esso si identifica, contribuendo alla vitalità dei valori sociali e culturali collegati, e rappresenta un attrattore culturale unico, considerata la sua grande visibilità internazionale.

LA STRADA PER LA RIPRESA ECONOMICA
Matteo Lorito, rettore dell'Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ha dichiarato: «Questo evento si inserisce in un progetto che si avvale del supporto della Regione per valorizzare ulteriormente l’arte dei pizzaiuoli. Arte che in questo particolare momento di grande difficoltà diventa anche un forte elemento identitario per l'intera comunità e indica una delle strade sicure da percorrere per quella che dovrà essere la ripresa economica e sociale dei nostri territori quando la pandemia sarà finita. Ripresa cui l’intero sistema agroalimentare potrà fornire un contributo fondamentale». 

ECCELLENZA E DIFFUSIONE DEL MADE IN ITALY
Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione UniVerde, ha sottolineato: «Occorre garantire l'internazionalizzazione dell'Arte del pizzaiuolo napoletano in modo da consentire il contrasto di frodi e contraffazioni, tipiche di quell'agropirateria che ha sempre colpito i prodotti italiani. È importante lavorare per aumentare il riconoscimento, diffonderne la comprensione e creare in tutti i pizzaiuoli la giusta consapevolezza dell'importanza del valore culturale che sta dietro quest'arte antica e unica. La vera pizza napoletana è un grande veicolo di conoscenza dell'intera cucina italiana nel mondo e della qualità dell'agroalimentare italiano. È lo strumento per eccellenza di diffusione dell’autenticità degli ingredienti made in Italy».

ANCHE LA FARNESINA ACCANTO ALL'INIZIATIVA
Antonello De Riu, capo ufficio II-Dgsp, del ministero degli Esteri, ha detto che «l’arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani è una delle straordinarie eccellenze della nostra cultura eno-gastronomica e uno dei maggiori segni distintivi di Napoli e dell’Italia nel mondo. La Farnesina è stata accanto alla Fondazione Univerde sin dai primi passi della campagna #pizzaUnesco e continuerà a sostenerne gli sforzi in un’ottica di promozione integrata del settore agroalimentare italiano».
 
EVITARE LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL RICONOSCIMENTO
Gli obiettivi delle linee guida per la gestione del riconoscimento, redatte da Alessandro Zagarella, esperto in processi dei patrimoni Unesco, riguardano, da un lato, l'importanza di garantire la vitalità dell’elemento attraverso la celebrazione del riconoscimento e l’implementazione delle attività di trasmissione, promozione e protezione, e dall'altro quella di evitare la commercializzazione del riconoscimento e la sua identificazione con il suo prodotto “pizza”.

UN DOCUMENTO CON 10 INDICAZIONI DIVULGATIVE
In particolare, il documento illustra 10 indicazioni di taglio divulgativo, indirizzate ai pizzaiuoli e alle associazioni di categoria, tra cui: utilizzare nella preparazione della pizza i prodotti della tradizione campana e, ove possibile, quei prodotti provenienti da filiera corta, nel rispetto dei principi di sostenibilità; prevedere nei disciplinari di adesione alle associazioni dei pizzaiuoli criteri di mantenimento della vitalità delle funzioni sociali e dei contenuti culturali dell’elemento, salvaguardando le metodiche tradizionali di produzione; introdurre nelle iniziative di formazione dei giovani e apprendisti pizzaiuoli moduli relativi alla valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale.

LA PIZZA HA SUPERATO TUTTE LE CRISI PRIMA DEL COVID
Sono intervenuti, inoltre, Rosanna Romano (direttore generale per le Politiche culturali e il Turismo alla Regione Campania), Antonio Parlati (direttore centro di produzione Rai di Napoli), e i presidenti delle due maggiori associazioni di categoria che riuniscono i maestri dell'arte bianca. Secondo Sergio Miccù, presidente dell'Associazione pizzaiuoli napoletani, «la pizza, e con essa l'arte del pizzaiuolo, ha sempre superato, con Napoli e i napoletani, le grandi crisi socio-economiche. Ha attraversato le Guerre mondiali, la pandemia della spagnola, il colera. Siamo convinti che ancora una volta resterà il collante sociale ed economico della città. Un alimento povero ma con un alto valore culturale che, siamo certi, sarà capace di restare intatto anche in questo doloroso momento e di far ripartire l'economia. L'arte del pizzaiuolo vincerà anche questa sfida».

APERTURA DI TANTE NUOVE PIZZERIE IN ITALIA
Antonio Pace, presidente dell'Associazione verace pizza napoletana, ha dichiarato: «Il riconoscimento Unesco ha indubbiamente dato un nuovo slancio alla promozione della vera pizza napoletana, attestato dall'apertura di tante nuove pizzerie in Italia e nel mondo che hanno dimostrato, anche in un contesto così difficile come quello attuale, di poter sostenere meglio di altri settori l'impatto della crisi. Ritengo che la forza mediatica del riconoscimento Unesco, definita nei dettagli dalle nuove linee guida, sia oggi molto importante per sostenere la ripartenza del settore delle pizzerie e di tutta la filiera produttiva a esso collegata».

IMMAGINI D'EPOCA E LA VOCE DI JIMMY GHIONE
Nel corso della diretta streaming è stato presentato il video per l'internazionalizzazione de “L'Arte dei pizzaiuoli napoletani: patrimonio mondiale dell'Unesco”, prodotto dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con il dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Attraverso immagini d'epoca che raccontano la tradizione, insieme con quelle relative alle tappe più significative della candidatura, fino agli eventi successivi al riconoscimento, il video intende promuovere il valore universale dell'elemento culturale e il suo legame indissolubile con Napoli e con la Campania, dove affondano le radici di questa secolare tradizione dalla quale ha origine la pietanza più diffusa e apprezzata al mondo, la pizza. La voce narrante era quella di Jimmy Ghione, inviato di Striscia la Notizia e testimonial della campagna internazionale #pizzaUnesco che ha consentito di far conoscere la candidatura in tutto il mondo ancora prima del riconoscimento, raccogliendo oltre due milioni di firme da più di 100 Paesi.

UN MOSTRA CON 17 PANNELLI BILINGUE
Infine, in concomitanza con la diretta, è stata allestita la mostra intitolata “L’arte dei pizzaiuoli napoletani: patrimonio mondiale dell’Unesco”, costituita da 17 pannelli bilingue che raccontano e promuovono l’arte del pizzaiuolo napoletano, mettendone in luce i valori sociali e culturali espressi. La mostra, già presentata alla Cancelleria consolare dell’ambasciata d’Italia a Madrid e in occasione della Borsa internazionale del TurismoBit 2020, sarà visitabile temporaneamente nell'area del Mavv – Wine Art Museum e successivamente sarà esposta permanentemente al dipartimento di Agraria dell'Università “Federico II”, appena l'emergenza Covid lo consentirà.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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