Ricca minestra, gustosa e nutriente, è uno dei piatti più tradizionali sulle tavole goriziane, che ne attingono la ricetta dalla cucina triestina. La Jota è una minestra densa e nutriente che unisce il gusto deciso dei crauti con la morbidezza di patate, fagioli e carne affumicata. Un classico contadino che scalda corpo e memoria.
Preparazione
Lavare i fagioli e farli ammollare in acqua.
Dopo circa 8 ore scolare i fagioli e versarli in una pentola.
Nella stessa pentola aggiungere le patate sbucciate, il maialino affumicato (o l’osso di prosciutto) e la foglia d’alloro.
Ricoprire abbondantemente con acqua e portare ad ebollizione.
Abbassare la fiamma e lasciar cuocere.
In una pentola coprire i cavoli con dell’acqua e far bollire finché l’acqua non è del tutto consumata.
Preparare un soffritto molto scuro con l’olio e la farina in cui scottare lo spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato.
Aggiungere i crauti al soffritto e rimestare con una paletta di legno.
Aggiungere quindi il contenuto della pentola con i fagioli, le patate e il maiale.
Aggiustare di sale e pepe e far bollire per una ventina di minuti.
Se la minestra non ha raggiunto la densità desiderata si può rimediare schiacciando parte delle patate e/o dei fagioli. La minestra acquista un maggior sapore se viene servita il giorno successivo alla cottura. La ricetta può essere variata: ad esempio per una ricetta più ricca si può aggiungere a metà della cottura dei fagioli un paio di salsicce di Cragno; nel caso in cui non si vogliano usare le patate si può aggiungere una manciata di farina gialla o in alternativa qualche pugno di orzo perlato (iota a la carsolina).