A causa del Covid, un italiano su 4 ha smesso di praticare attività sportiva e addirittura un bambino su due ha deciso (o è stato costretto) a fermarsi. Lo scenario post pandemia anche sotto questo punto di vista è tragico ed è per questo che Lavazza ha voluto scendere in campo lanciando il progetto “Lavazza per lo sport” che ha l’obiettivo di sostenere economicamente sia gli sportivi singoli che, soprattutto, le associazioni dilettantistiche.
La pandemia infatti da un lato ha fermato lo sport dilettantistico da febbraio 2020 in maniera quasi continuativa a parte qualche spezzone autunnale, dall’altro si trova in una condizione di crisi economica rilevante poiché sono venute meno le fonti di guadagno: i contributi degli atleti associati, i fondi stanziati dagli sponsor (spesso piccole realtà locali), gli incassi derivanti da feste e eventi di quartiere.
Lavazza sostiene le associazioni
Il progetto di Lavazza
Un problema in più che ha tolto la possibilità di muoversi, di condividere, di socializzare, di stare insieme alle persone. Lavazza dunque ha pensato al progetto di sostegno. Di cosa si tratta? Ogni società sportiva potrà iscriversi sul sito di Lavazza e da quel momento tutti coloro che acquisteranno un prodotto Lavazza potranno, sul medesimo sito dell’azienda di caffè, votare la propria preferita. Quella che otterrà più voti riceverà un premio da 100mila euro da spendere per l’acquisto di attrezzatura sportiva. A loro volta i votanti potranno vincere buoni da 100 euro.
La modalità che le società hanno per “pubblicizzare” la propria partecipazione sarà inevitabilmente social e giovane: chi lo vorrà potrà pubblicare su TikTok delle challenge per attirare followers e per coinvolgerli. Il tema è sempre sportivo dove lo sport non sarà inteso solo come prestazione atletica, ma anche come contesto dove crescere e formarsi.
Il tutto è stato presentato al Foro Italico di Roma con il sostegno di Sport e Salute, l'azienda pubblica italiana che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia, producendo e fornendo servizi di carattere generale. Il suo azionista unico è il Ministero dell'economia e delle finanze, del quale è una società in-house.
Nuzzi: Associazioni hanno un ruolo centrale
«Lavazza ha sempre lavorato nel mondo dello sport affidandosi a grandi campioni - ha spiegato Igor Nuzzi, regional director Italia&Svizzera di Lavazza - ed è per questo che in un momento così complicato per lo sport dilettantistico abbiamo scelto di sostenere le realtà protagoniste. Lo abbiamo fatto mettendo in campo i nostri asset di natura etica che si fondano su principi sani di formazione, convivialità, condivisione. Crediamo fortemente nel ruolo centrale delle associazioni sportive che hanno il compito di contribuire alla formazione e alla crescita dei giovani atleti».
Igor Nuzzi
Cozzoli: Promuovere corretti stili di vita
«L’associazionismo di base - ha aggiunto Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute - è cruciale per tutto il movimento sportivo. Il nostro compito è promuovere corretti stili di vita e progetti come questo di Lavazza sono pienamente in linea con i nostri principi e obiettivi».
Le testimonianze degli sportivi
Alla presentazione hanno partecipato anche tre ex atleti che hanno scritto importanti pagine di storia nel mondo dello sport: la fondista Manuela Di Centa, il calciatore Claudio Marchisio e il pallavolista Luigi Mastrangelo.
«Lo sport è uno dei migliori modi per realizzare sé stessi - ha detto Manuela Di Centa - io sono cresciuta in una società microscopica, ma senza la quale non avrei potuto fare quello che più di ogni altra cosa volevo: sciare».
Manuela Di Centa, Claudio Marchisio e Luigi Mastrangelo
Dal canto suo Claudio Marchisio ha voluto citare una frase di Salvatore Sirigu, secondo portiere della nazionale fresca vincitrice del campionato europeo: «Ho apprezzato molto quello che ha detto Sirigu: “Quando non giochi hai due strade: o aspetti il tuo turno o cerchi di essere utile in altro modo”. Io credo che “quell’altro modo” ovvero essere d’aiuto ai compagni senza una prestazione atletica non possa essere sottratto ai nostri bambini ed è per questo che dobbiamo sostenere le società dilettantistiche in questo periodo così complicato».
Mastrangelo ha voluto ricordare come anche lui sia cresciuto in una realtà molto piccola e di quanto però gli sia stata utile per crescere, formarsi e vincere ad altissimi livelli da adulto.
A sostenere il progetto anche La Gazzetta dello Sport: «I grandi risultati a livello professionistico - ha detto Gianni Valenti, vicedirettore vicario della Rosea - dipendono dal movimento sportivo di base. È doveroso sostenere tutte le realtà e le persone che tengono in vita quella macchina, soprattutto negli sport più colpiti dalle restrizioni anti-Covid come basket, pallavolo, ginnastica, ma non solo».