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Depressione invernale: quando il ritorno dalle feste è difficile

In America, il National Institute of Mental Health ha identificato come persone più a rischio le donne rispetto agli uomini, i giovani adulti e anche chi ha sofferto o soffre di depressione o altri disturbi dell’umore

 
15 gennaio 2023 | 07:30

Depressione invernale: quando il ritorno dalle feste è difficile

In America, il National Institute of Mental Health ha identificato come persone più a rischio le donne rispetto agli uomini, i giovani adulti e anche chi ha sofferto o soffre di depressione o altri disturbi dell’umore

15 gennaio 2023 | 07:30
 

Gennaio è un periodo particolarmente delicato, specie perché, dopo aver concluso le feste natalizie, è comune provare un senso di malessere generale, che può fungere da campanello d’allarme della depressione invernale. La depressione invernale, chiamata anche Winter Blues, è considerata un vero e proprio disturbo affettivo stagionale, e a partire dagli anni ‘90 è stato identificato con sintomi e diagnosi specifica. Cos’è, di preciso, il Winter Blues, e quali sono i sintomi della depressione invernale? Humanitas Salute ha approfondito l’argomento con il dottor Francesco Cuniberti, psichiatra del Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X.

La depressione invernale, chiamata anche Winter Blues, è considerata un vero e proprio disturbo affettivo stagionale Depressione invernale: quando il ritorno dalle feste è difficile

La depressione invernale, chiamata anche Winter Blues, è considerata un vero e proprio disturbo affettivo stagionale

Winter Blues: di che si tratta?

«Il Winter Blues, chiamato anche Seasonal Affective Disorder, la cui sigla forma la parola Sad, che in inglese significa “triste”, o anche disturbo affettivo stagionale, insorge nel periodo in cui le ore di luce sono inferiori rispetto a qualsiasi altro periodo dell’anno, e con specifici sintomi - spiega il dottor Cuniberti - La depressione invernale comporta tutta una serie di conseguenze. A partire da un abbassamento del tono dell’umore, una sorta di sensazione di tristezza diffusa, che negli anni ‘90 venne collegata all’influenza della luce sul sistema circadiano umano, attraverso la una disregolazione della produzione di melatonina e di altri fattori neurotrofici. Gli studi successivi hanno poi dimostrato che in persone con predisposizione e particolarmente suscettibili, il variare della durata delle ore di luce durante l’anno, soprattutto nei cambi di stagione, influenza di molto le regolazioni delle funzioni neuroendocrine. Di conseguenza, questo influisce sulla variabilità di:

  • umore;
  • energia;
  • sonno;
  • appetito;
  • funzione metabolica;
  • termoregolazione;
  • risposta ormonale agli stimoli biologici. 

In America, il National Institute of Mental Health ha identificato come persone più a rischio le donne rispetto agli uomini, i giovani adulti, e anche chi ha sofferto o soffre di depressione o altri disturbi dell’umore».

 

Depressione invernale: i sintomi

Chi soffre di depressione invernale può manifestare diversi sintomi, quali:

  • stanchezza che sfocia in ipersonnia (ovvero la necessità di dormire più a lungo del solito); 
  • tristezza;
  • malumore;
  • desiderio di mangiare carboidrati.

Continua l’esperto: «Spesso, questi sintomi influenzano anche la vita sociale e lavorativa, arrivando al punto di contribuire a ridurre la performance e la produttività abituali. Alcune persone dicono di percepire il desiderio di “andare in letargo”, evitando le occasioni di socialità, ma anche di non aver voglia di fare attività fisica che, invece, ha un impatto positivo sul Winter Blues; infatti quando la depressione invernale arriva, tutto si vorrebbe fare tranne uscire a fare una passeggiata o fare sport. Come dimostrano numerosi studi e trial clinici, invece, uscire alla luce del sole, fare una passeggiata – non necessariamente ogni giorno - oppure sottoporsi a vere e proprie sedute di light-therapy, ovvero terapia della luce con lampade a luce bianca usate secondo le indicazioni dello specialista, sono tutte azioni che aiutano a ritrovare non solo il ritmo circadiano (e quindi a dormire meglio, nè troppo nè troppo poco), ma anche a rimodulare le funzioni ormonali alterate dalla riduzione delle ore di luce invernali con impatto positivo sull’umore e sulle energie psicofisiche».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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