Il cioccolato, se consumato con moderazione, è un alimento con molte proprietà utili al nostro organismo: memoria, umore e sistema immunitario sono le tre componenti principali che lo ringraziano.
Ma il cioccolato, il migliore è quello con il 70% di cacao e il 30% di zucchero di canna biologico, è anche un prezioso alleato contro infiammazione e stress psicofisico.
Federica Furfaro, gastroenterologa di Humanitas ne ha parlato in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.
“Grazie all’attivazione delle cellule responsabili della risposta immunitaria (i linfociti T), i 5 volontari a cui sono stati somministrati per 8 giorni consecutivi 48 grammi di cioccolato fondente al 70% hanno avuto miglioramenti significativi nella risposta immunitaria, ma anche un effetto positivo sulle performance di memoria e apprendimento di nuove abilità.
I flavonoidi contenuti nel cacao, infatti, sono in grado di stimolare la produzione e il rilascio di ossido nitrico, che porta a un aumento del flusso ematico cerebrale e della perfusione sanguigna del sistema nervoso centrale e periferico, tale da fornire ossigeno e glucosio ai neuroni, eliminando anche i metaboliti tossici nel cervello e negli organi sensoriali e stimolando l’angiogenesi nell’ippocampo.
Un consumo modesto di cioccolato, inoltre, aiuta a regolare l’intestino e regala benefici al sistema cardiovascolare I polifenoli presenti nel cioccolato, infatti, esercitano un’azione antinfiammatoria sul colon, migliorando l’integrità della mucosa e suggerendo un effetto inibitorio sul rilascio di citochine pro-infiammatorie, con riduzione dell’infiltrazione dei neutrofili, e generazione di ossido nitrico, associato al miglioramento della colite.
La liberazione di ossido nitrico che si osserva dopo il consumo di cioccolato fondente con buon contenuto di flavonoidi, inoltre, determina un’azione vasodilatante e antinfiammatoria, con riduzione dell’aterogenesi. L’aumento di quest’ossido, infine, può spiegare gli effetti antiipertensivi del cacao, ma anche il miglior profilo lipidico, in quanto riduce il colesterolo Ldl (cosidetto “cattivo”) e incrementa il colesterolo Hdl (cosiddetto “buono”).
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