Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 25 maggio 2024  | aggiornato alle 16:59 | 105406 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Roero

Prevenire e curare la Parodontite: ecco cosa mangiare

Chi soffre di parodontite deve mangiare alimenti ricchi di calcio, pesce e olio di pesce e frutta e verdura. Da evitare cibi croccanti, bevande gassate e cioccolato

di Federica Pagliarone
 
27 maggio 2021 | 07:30

Prevenire e curare la Parodontite: ecco cosa mangiare

Chi soffre di parodontite deve mangiare alimenti ricchi di calcio, pesce e olio di pesce e frutta e verdura. Da evitare cibi croccanti, bevande gassate e cioccolato

di Federica Pagliarone
27 maggio 2021 | 07:30
 

Recenti ricerche scientifiche dimostrano come la salute orale non sia importante solo per l’estetica del sorriso e per la funzione masticatoria, ma abbia di fatto un forte impatto sulla salute generale del nostro organismo e sia in grado di influenzare l’andamento e l’insorgenza di alcuni importanti malattie sistemiche. E in questo senso anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale.

Cosa mangiare se soffri di parodontite Prevenire e curare la Parodontite Ecco cosa bisogna mangiare

Cosa mangiare se soffri di parodontite


Le malattie dei denti influenzano altre patologie

La cura dei denti e delle gengive sembra quindi essere sempre di più un aspetto importante non solo per il nostro sorriso, ma anche per la qualità della vita e per l’aspettativa stessa della nostra esistenza. Alcuni importanti studi, ad esempio, hanno dimostrato l’esistenza di una chiara correlazione tra la qualità della masticazione e lo sviluppo di demenza senile, evidenziando come il mantenimento di un numero sufficiente di denti in stato di salute e conservando una buona capacità masticatoria, rappresentino una protezione nei confronti dei difetti cognitivi degenerativi.

Correlazione tra perdita di denti e mortalità

Non solo, ma un recente studio ha evidenziato come esista una correlazione significativa tra il numero di denti persi per malattie gengivali o per carie distruttive e l’insorgenza di difetti delle funzioni cognitive, ma anche di difetti cardiovascolari, di forza muscolare e di capacità uditive e visive. Lo stesso studio ha persino identificato un indice di mortalità più elevato nei soggetti che conservano meno di 20 denti.

Sebbene non si conoscano ancora con certezza i meccanismi attraverso i quali le patologie gengivali affliggano anche il cuore e il sistema vascolare, si sospetta che i batteri provenienti dalle infezioni gengivali, entrando nel circuito vascolare, possano andare a colonizzare le placche di colesterolo presenti nelle arterie, in particolare a livello delle coronarie, aggravando così il quadro arteriosclerotico e la condizione cardiaca.

Ulteriori studi inoltre mettono in evidenza la potenzialità da parte della malattia parodontale di influenzare e probabilmente di provocare un’altra importante patologia: l’artrite reumatoide; così come è dimostrato che le malattie parodontali sono associate ad un aumentato rischio di nascita di bambini prematuri e/o sottopeso. E proprio perché l’infiammazione cronica tipica della malattia parodontale può avere un ruolo nella formazione e nell’aggravamento delle condizioni sistemiche compromesse, la prevenzione e una cura tempestiva ed appropriata risultano fondamentali per salvaguardare la nostra salute.

Cos'è la parodontite

La parodontite, comunemente nota come malattia paradontale, è una patologia infettiva causata da microrganismi (batteri) che aggrediscono le strutture di sostegno dei denti provocando un'infiammazione cronica. L’area contaminata dai batteri è quella del parodonto, che è costituito da tutti i tessuti che circondano il dente e che lo mantengono attaccato al tessuto osseo: gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare, osso alveolare. L’infezione cronica del parodonto causa un progressivo riassorbimento osseo e, nei casi più gravi, la caduta dei denti colpiti. Da ciò risulta importantissimo non sottovalutare i sintomi della piorrea che, fortunatamente, se presa per tempo, è una malattia reversibile, nel senso che può essere mantenuta e anche migliorata una situazione patologica rilevante.

Cause e sintomi

Si parla innanzitutto di infezioni batteriche, responsabili della progressiva distruzione del parodonto. In genere, la placca è la prima causa della parodontite. «Placca e tartaro, rimanendo sui denti, - spiega il dottor Claudio Pagliarone - possono causare ingenti danni e facilitare il processo di sviluppo della parodontite, distruggendo osso e gengiva. La piorrea può tuttavia essere favorita anche da altri fattori, di norma secondari: difese immunitarie basse, malnutrizione, scarsa igiene dentale, affollamento dentale, tabagismo. Tra i sintomi principali della parodontite possiamo citare: gengive rosse e doloranti, aumento di spazio tra i denti provocato da una diminuzione di stabilità dentaria, pus e ascessi parodontali, sanguinamento, alitosi, denti mobili, perdita dei denti. Inoltre, non sono pochi gli studi scientifici che hanno individuato nella depressione, nell’ansia e nello stress dei fattori di rischio quasi assoluti per lo sviluppo della malattia parodontale».

Attenzione anche allo stress

I problemi generati dallo stress generano un sovraccarico che è destabilizzante per l’equilibrio del sistema nervoso, il quale ha anche il compito di gestire la risposta immunitaria dell’organismo. Dall’ipotalamo vengono infatti rilasciati ormoni che liberano a loro volta una sostanza, detta corticotropina, incaricata di stimolare la corteccia surrenale a produrre glucocorticoidi. Questi ultimi sono i responsabili della diminuzione delle difese immunitarie dell’organismo, con conseguente proliferazione delle patologie infiammatorie.

La parodontite apicale acuta

Si tratta di un’infiammazione che si verifica nelle ossa mascellari ed è causata dalla presenza di batteri attivi che infiammano il dente rendendolo sensibile alla masticazione. «Questa tipologia di parodontite va distinta dalla parodontite classica, - sottolinea il dottor Giovanni Pagliarone - in quanto la sua origine è endodontica, vale a dire si verifica all’interno di quello spazio che contiene la polpa dentaria, costituita da componente cellulare, vasi e nervi. Nella parodontite apicale l’infezione giunge al tessuto parodontale attraverso i canali interni del dente. In questo caso, il trattamento endodontico per la parodontite apicale è uno dei rimedi più efficaci per salvare il dente ed eliminare l’infezione. Tale trattamento viene eseguito rimuovendo la polpa infiammata e contaminata, fino alle radici. I canali vengono quindi disinfettati, sagomati e riempiti di materiali di sostegno. Si associa alla devitalizzazione del dente, al termine della quale la parodontite viene debellata definitivamente. Al termine del trattamento, i sintomi della piorrea scompaiono e la lesione ossea viene lentamente e fisiologicamente riassorbita».

Parodontite cronica

È una malattia del cavo orale che provoca l’infiammazione cronica dei tessuti parodontali. A differenza delle altre tipologie di parodontite, tale infezione comporta la perdita progressiva delle ossa e dei tessuti molli che circondano e sostengono i denti. Tale usura si sviluppa più lentamente rispetto ad altri tipi di parodontite. Tra i fattori responsabili di tale patologia, quello batterico è il più significativo. La presenza dei resti di cibo sulla gengiva provoca la formazione della placca batterica che, se non viene rimossa entro un tempo limite di 24 ore, si trasforma in tartaro. Il trattamento della parodontite cronica varia a seconda della gravità di ciascun caso: può consistere nella semplice rimozione del tartaro o portare dalla devitalizzazione del dente fino all’estrazione dello stesso, se il problema è particolarmente grave.

Le cure

L’intervento chirurgico
«L’intervento chirurgico – prosegue Pagliarone - può essere una soluzione conveniente, ed è di solito l’ultima carta da giocare quando tutte le altre sono risultate inefficaci. Vi sono molte tecniche di incisione per quel che concerne gli interventi chirurgici moderni, ognuna di esse volta ad essere il meno aggressiva possibile e a consentire di eliminare la parodontite. La chirurgia resettiva modella l’osso di sostegno ed elimina il tessuto infiammatorio consentendo un’efficace rimozione del tartaro presente sui denti. La chirurgia rigenerativa permette di far ricrescere nuovo tessuto attraverso innesti di biomateriali o membrane specifiche. L’innesto di tessuto molle viene utilizzato quando le gengive ritirate non riescono a tornare allo stato iniziale, anche quando il tartaro è stato estirpato. In questo tipo di intervento viene prelevato un po’ di tessuto molle dal palato, perché venga posizionato là dove è necessario che sia posto affinché il tessuto compromesso si ripari. L’intervento chirurgico è comunque l’ultima soluzione auspicabile per risolvere il problema in modo definitivo».

Il laser
La terapia laser è un’altra alternativa agli interventi chirurgici. Come afferma Pagliarone «Due tipi di laser sono prevalentemente usati in odontoiatria: il laser adatto a raggiungere i tessuti duri come denti e ossa, e un laser più adatto a lavorare su tessuti molli come le gengive. Il trattamento laser raggiunge localizzazioni difficili e non è doloroso, non richiede anestesia, la guarigione avviene più rapidamente, e la percentuale di successo è molto elevata».

Cosa mangiare

Se soffrite di parodontite è bene che a tavola seguiate alcune regole:
  • Via libera ad alimenti ricchi di calcio come latticini e yogurt in quanto particolarmente utili per rinforzare il sistema immunitario e prevenire le infezioni
  • Pesce ed olio di pesce sono egualmente importanti per la salute del cavo orale
  • Mangiate molta frutta e verdura, in quanto la vitamina C rinforza le gengive e ne limita il sanguinamento
  • Evitate i cibi croccanti perché potrebbero irritare ancora di più le gengive già infiammate. Stesso discorso per bevande gassate, alimenti contenti zuccheri e cioccolata.


Fondamentale la corretta igiene

Pulizia costante con dentifricio e spazzolino dopo ogni pasto, almeno tre volte al giorno: è questa l'attività di prevenzione più importante, oltre all'utilizzo del filo interdentale almeno una volta al giorno. Si consiglia inoltre di sottoporsi all'igiene dentale professionale una volta ogni 6 mesi. Come abbiamo detto infatti uno dei maggiori fattori di sviluppo della parodontite è la placca che si forma per effetto di uno strato di germi che si accumulano sulla superficie delle gengive, e provocano carie e infiammazioni. Se non la si rimuove entro un limite massimo di 8 ore, si corre il rischio di entrare in un processo detto di “mineralizzazione” che trasforma la placca in tartaro, il quale può essere rimosso esclusivamente da un dentista.


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Fonte Margherita
Sartori
Festival Brodetto 2024
Longarone Fiere

Fonte Margherita
Sartori
Festival Brodetto 2024

Longarone Fiere
Valverde
Molino Pavoni