Il jet lag è l'incubo dei viaggiatori che effettuano voli intercontinentali. E le conseguenze di esso, come raccontato dal dottor Vincenzo Tullo in un articolo per Humanitas Salute, sono estremamente personali e soggettive: è però comune che, dopo il jet lag, chi abbia effettuato lo spostamento possa avere inappetenza, costipazione e dispepsia, a causa del fatto che l'orario dei pasti risulta modificato, ma anche cefalea e difficoltà di concentrazione.

I rimedi per ridurre i sintomi del jet lag
Il numero di viaggi, specie in breve tempo, ha un suo peso nelle conseguenze del jet lag: col tempo, infatti, il cervello può imparare a reagire meglio, ma c'è anche la possibilità che lo scombussolamento post jet lag diventi un problema cronico.
Come evitare il jet lag?
Per evitare il jet lag, è importante adattarsi agli orari del nuovo Paese, cercando di evitare i sonnellini diurni, e cercando di regolarizzare l'orario in cui si va a letto la sera. Prima di dormire, bisogna poi fare in modo che si crei la situazione ideale. La stanza deve essere buia e silenziosa, senza che ci siano tv accese o smartphone.
La luce, infatti, interferisce con la secrezione della melatonina, fondamentale nella regolazione del sonno. Importante è evitare le sigarette e i cibi ipercalorici nelle ore serali. Se l'adattamento al nuovo fuso orario dovesse risultare troppo lungo, si può ricorrere a eventuali rimedi in grado di attenuare gli effetti del jet lag.
La melatonina aiuta a ridurre il jet lag
In farmacia sono disponibili diversi prodotti a base di melatonina, come sciroppi, pastiglie e gocce. Questo ormone, prodotto dalla ghiandola pineale e stimolato dal buio, regola il ritmo circadiano. Assumerlo aiuta a sincronizzare il ciclo sonno-veglia con i nuovi orari, riducendo gli effetti del jet lag. Basta prenderlo ogni giorno, 30 minuti prima di dormire, durante la permanenza all'estero. Anche al rientro da un viaggio prolungato, il jet lag può persistere. In questi casi, la melatonina può essere assunta con le stesse modalità per circa una settimana. Se il disturbo è accompagnato da cefalee frequenti, è fondamentale una visita neurologica per individuarne le cause. In alcuni casi, l'integrazione di magnesio può essere utile, mentre l'uso di analgesici va gestito con cautela per evitarne l'abuso.