Che brividi! Ma cosa sono e perché vengono?

Sono rapide contrazioni muscolari scatenate dall’organismo quando cerca di riscaldarsi. Possono essere associati alla febbre o anticiparne la comparsa. Possono essere il sintomo di un’infezione

21 marzo 2023 | 07:30

Spesso associati al freddo o alla febbre, i brividi sono un fenomeno piuttosto comune. Sono una contrazione involontaria dei muscoli che lavorano per aumentare la temperatura corporea quando questa scende sotto i 37 gradi. L’aumento della temperatura, quindi, è il primo motivo per cui compaiono, nonché il loro principale “scopo”. Ne parla il dottor Amidio Testa, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina di Humanitas Gavazzeni di Bergamo in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.

Che cosa sono i brividi

I brividi sono un’azione riflessa dell’organismo che, attraverso il movimento di alcuni muscoli, porta il sangue a scaldarsi e questo, di conseguenza, può scorrere lungo tutto il corpo, provvedendo a portare calore. I brividi però possono essere scatenati quando il corpo è sotto attacco da parte di batteri e virus, e in generale il calore è utile anche per debellare i germi. Ancora, i brividi possono essere causati non solo da variazioni di temperatura, ma anche da un piacere intenso, dalla paura, oppure possono rappresentare la reazione a determinate patologie o a un’esposizione troppo prolungata al sole.

Brividi e febbre

La febbre consiste in un aumento della temperatura corporea causato dai meccanismi di difesa dell’organismo – che si accorge che qualcosa non va – e questi meccanismi rilasciano nel sangue sostanze che possono influire sulla termoregolazione. Questo può portare a:
• brividi
• sudorazione
• malessere generale
• aumento della frequenza respiratoria e della frequenza cardiaca.
È necessario assumere farmaci per abbassare la temperatura quando i sintomi sono gravi, la febbre è alta (41-42 gradi) o se la persona è anziana e c’è il rischio di scompenso cerebrale.

Brividi associati a malattie respiratorie

Problemi polmonari e respiratori, come asma, bronchite, polmonite o malattie professionali, causano la saturazione del sangue con anidride carbonica, con conseguente mancanza di ossigeno alle cellule. Ciò provoca una reazione nervosa che si manifesta con brividi, difficoltà respiratorie, oppressione toracica e pallore.
Il trattamento di questa condizione può prevedere l’assunzione di farmaci e, nei casi più gravi, la somministrazione di ossigeno.

Brividi e ipotiroidismo

L’ipotiroidismo si verifica quando la ghiandola tiroidea non riesce a produrre gli ormoni necessari per mantenere le normali funzioni corporee. Ne consegue una diminuzione del metabolismo, che provoca:
• brividi
• affaticamento
• difficoltà di concentrazione
• stitichezza
• aumento di peso.
Il trattamento di questa condizione prevede l’assunzione di farmaci a base di levotiroxina, che sostituiscono gli ormoni non prodotti naturalmente.

Brividi durante un attacco di panico

Gli attacchi di panico sono intensi stati di agitazione non causati da circostanze esterne e possono portare a cambiamenti ormonali, aumento dello stress e accelerazione della frequenza cardiaca. Possono essere presenti anche altri sintomi come brividi, respiro corto, nausea e vertigini. Gli attacchi di panico non vanno sottovalutati. Per trattarli al meglio, si raccomanda la psicoterapia e il trattamento farmacologico prescritto da uno specialista.

Brividi associati all’esposizione solare

Una prolungata esposizione al sole può causare un arrossamento della pelle, con comparsa di eritema, desquamazione cutanea e spesso prurito.
Possono però anche aversi febbre e sensazione di freddo, con la comparsa dei brividi.
Nella maggior parte dei casi, il disturbo si risolve in pochi giorni, ma talvolta può essere necessario ricorrere a creme a base di cortisone, secondo il parere di un medico.

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Alberto Lupini


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