Diverticoli, dalla dieta ai farmaci Ecco qualche consiglio da seguire
I diverticoli interessano circa il 65% degli adulti, in particolare le donne. Questa situazione (diverticolosi) di differenzia però da una patologia più grave, la diverticolite, che comincia con un'infiammazione
02 ottobre 2017 | 15:54
Quest'ultimo caso riguarda solo il 10-25% del 65% prima citato. Per vederci più chiaro riportiamo di seguito un'intervista fatta a Silvio Danese, responsabile del centro per le Malattie croniche intestinali di Humanitas, durante la trasmissione Tutta Salute di Rai 3, intervista tratta da Humanitasalute.
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Quali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di diverticolosi?
Innanzitutto occorre precisare che la diverticolosi non è di per sé una patologia, ma un’alterazione anatomica e, per fortuna, la maggior parte delle persone che presenta questa condizione non ha sintomi. Sono rari i casi in cui è necessario rivolgersi al pronto soccorso. I fattori di rischio, che hanno sicuramente un ruolo chiave nel favorire la formazione di diverticoli, sono:
Chi scopre di avere i diverticoli deve seguire una dieta particolare?
In realtà si tratta più che altro di raccomandazioni: bere acqua e incrementare il consumo di frutta e verdura e, quindi, di fibre per facilitare la motilità dell’intestino ed evitare così la stitichezza.
È vero che se si hanno i diverticoli non bisogna mangiare frutti con i semi, tipo il kiwi?
Assolutamente no, si tratta di vecchie credenze. A conferma di questo, in America è stato effettuato uno studio molto interessante su un campione di cinquantamila pazienti che dimostra esattamente il contrario: chi riduce il consumo di frutta, verdura e cibi contenenti semi è più a rischio di diverticolite.
Quali sintomi possono indurci a pensare di avere una malattia diverticolare?
Come abbiamo detto prima, la diverticolosi implica la presenza di diverticoli, ma è asintomatica. Invece, si ha una malattia diverticolare quando si presentano dei sintomi che procurano disturbi al paziente. Molto spesso tali sintomi si sovrappongono a quelli della sindrome del colon irritabile e sono:
Quando subentra, invece, la diverticolite?
La diverticolite è una vera infiammazione dei diverticoli e il paziente lamenta un dolore molto forte. A essa si possono associare sintomi più sistemici, quali:
Quali controlli si devono fare e come viene curata la diverticolite?
I pazienti con diverticolosi in genere non devono fare dei controlli ripetuti nel tempo, a meno che non si verifichino nuovi episodi che facciano sospettare una diverticolite. In presenza di diverticolite l’approccio è essenzialmente medico. Per fortuna soltanto l’1% dei pazienti che soffrono di diverticolite necessita del chirurgo. Il primo intervento è quello di mettere il paziente a dieta liquida; in un secondo momento gli si somministrano degli antibiotici. Con questi accorgimenti in circa il 90% dei casi si elimina l’infiammazione del diverticolo.
Per quanto tempo il paziente deve seguire questa dieta restrittiva?
In genere per circa 7-15 giorni, anche se dipende da come si risolvono i sintomi e, soprattutto, se ci sono state complicanze. Quando i pazienti vengono ricoverati per una diverticolite, i chirurghi raccomandano ai medici di “sfiammare” e raffreddare i diverticoli in modo che, in caso di necessità, sia possibile operare in una condizione di sicurezza e garantire un intervento meno invasivo.
Quali sono, invece, gli esami diagnostici?
Gli esami che permettono di scoprire i diverticoli sono:
Quando occorre intraprendere una terapia antibiotica mensile?
Chi ha la diverticolosi non deve fare terapie ripetute. Chi invece è soggetto a malattia diverticolare dovrebbe seguire una dieta a base di fibre oltre all’uso di antibiotici, particolarmente quelli a rilascio intestinale. Essi sono anche utilizzati nella cura della sindrome del colon irritabile. Si è scoperto recentemente che la somministrazione di particolari antinfiammatori, come per esempio la mesalazina, costituisce una terapia efficace per trattare la malattia diverticolare.
Per riassumere…
In caso di diverticolosi è sufficiente una dieta ricca di fibre. Se, invece, sopraggiunge una malattia diverticolare bisogna ricorrere ad antibiotici a rilascio intestinale, antinfiammatori e fermenti lattici. Se si presenta la diverticolite si consiglia il ricovero in pronto soccorso e, in caso di complicanze, l’intervento chirurgico.
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Quali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di diverticolosi?
Innanzitutto occorre precisare che la diverticolosi non è di per sé una patologia, ma un’alterazione anatomica e, per fortuna, la maggior parte delle persone che presenta questa condizione non ha sintomi. Sono rari i casi in cui è necessario rivolgersi al pronto soccorso. I fattori di rischio, che hanno sicuramente un ruolo chiave nel favorire la formazione di diverticoli, sono:
- età
- sesso femminile
- cattive abitudini alimentari
- obesità
- stile di vita sedentario
- assunzione di antinfiammatori
Chi scopre di avere i diverticoli deve seguire una dieta particolare?
In realtà si tratta più che altro di raccomandazioni: bere acqua e incrementare il consumo di frutta e verdura e, quindi, di fibre per facilitare la motilità dell’intestino ed evitare così la stitichezza.
È vero che se si hanno i diverticoli non bisogna mangiare frutti con i semi, tipo il kiwi?
Assolutamente no, si tratta di vecchie credenze. A conferma di questo, in America è stato effettuato uno studio molto interessante su un campione di cinquantamila pazienti che dimostra esattamente il contrario: chi riduce il consumo di frutta, verdura e cibi contenenti semi è più a rischio di diverticolite.
Quali sintomi possono indurci a pensare di avere una malattia diverticolare?
Come abbiamo detto prima, la diverticolosi implica la presenza di diverticoli, ma è asintomatica. Invece, si ha una malattia diverticolare quando si presentano dei sintomi che procurano disturbi al paziente. Molto spesso tali sintomi si sovrappongono a quelli della sindrome del colon irritabile e sono:
- gonfiore
- dolore addominale
- alterazione della regolarità intestinale
Quando subentra, invece, la diverticolite?
La diverticolite è una vera infiammazione dei diverticoli e il paziente lamenta un dolore molto forte. A essa si possono associare sintomi più sistemici, quali:
- dolore addominale
- dolore associato a stipsi/diarrea
- meteorismo
- riduzione dell’appetito
- nausea
Quali controlli si devono fare e come viene curata la diverticolite?
I pazienti con diverticolosi in genere non devono fare dei controlli ripetuti nel tempo, a meno che non si verifichino nuovi episodi che facciano sospettare una diverticolite. In presenza di diverticolite l’approccio è essenzialmente medico. Per fortuna soltanto l’1% dei pazienti che soffrono di diverticolite necessita del chirurgo. Il primo intervento è quello di mettere il paziente a dieta liquida; in un secondo momento gli si somministrano degli antibiotici. Con questi accorgimenti in circa il 90% dei casi si elimina l’infiammazione del diverticolo.
Per quanto tempo il paziente deve seguire questa dieta restrittiva?
In genere per circa 7-15 giorni, anche se dipende da come si risolvono i sintomi e, soprattutto, se ci sono state complicanze. Quando i pazienti vengono ricoverati per una diverticolite, i chirurghi raccomandano ai medici di “sfiammare” e raffreddare i diverticoli in modo che, in caso di necessità, sia possibile operare in una condizione di sicurezza e garantire un intervento meno invasivo.
Quali sono, invece, gli esami diagnostici?
Gli esami che permettono di scoprire i diverticoli sono:
- colonscopia;
- Tac dell’addome;
- colonscopia virtuale;
- clisma opaco a doppio contrasto.
Quando occorre intraprendere una terapia antibiotica mensile?
Chi ha la diverticolosi non deve fare terapie ripetute. Chi invece è soggetto a malattia diverticolare dovrebbe seguire una dieta a base di fibre oltre all’uso di antibiotici, particolarmente quelli a rilascio intestinale. Essi sono anche utilizzati nella cura della sindrome del colon irritabile. Si è scoperto recentemente che la somministrazione di particolari antinfiammatori, come per esempio la mesalazina, costituisce una terapia efficace per trattare la malattia diverticolare.
Per riassumere…
In caso di diverticolosi è sufficiente una dieta ricca di fibre. Se, invece, sopraggiunge una malattia diverticolare bisogna ricorrere ad antibiotici a rilascio intestinale, antinfiammatori e fermenti lattici. Se si presenta la diverticolite si consiglia il ricovero in pronto soccorso e, in caso di complicanze, l’intervento chirurgico.
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