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FodMap: la dieta che mette a riposo l’intestino

Sappiamo che per tenerlo in forma serve una dieta equilibrata, a base del giusto quantitativo di acqua e fibre, e una regolare attività fisica. Ecco quali prodotti scegliere e quali evitare

 
20 marzo 2022 | 07:30

FodMap: la dieta che mette a riposo l’intestino

Sappiamo che per tenerlo in forma serve una dieta equilibrata, a base del giusto quantitativo di acqua e fibre, e una regolare attività fisica. Ecco quali prodotti scegliere e quali evitare

20 marzo 2022 | 07:30
 

Sappiamo che per tenere in forma l'intestino serve una dieta equilibrata, a base del giusto quantitativo di acqua e fibre, e una regolare attività fisica. Quando invece l’intestino risulta disturbato da una serie di problematiche più o meno serie, è più difficile capire come comportarsi. Humanitas salute ne ha parlato in un articolo online che pubblichiamo.

FodMap: la dieta che mette a riposo l’intestino

 FodMap, la dieta che mette a riposo l’intestino

FodMap è un acronimo che sta per Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols, ovvero oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli, zuccheri che possono fermentare nell’intestino grazie all’azione dei batteri intestinali.

Questi componenti sono presenti ovunque, in diversi tipi di frutta e verdura, in alcuni formaggi e derivati del latte e nei cereali. Tra gli alimenti da evitare, proprio perché altamente fermentabili ci sono per esempio carciofi e cavolfiore, funghi, aglio e cipolle, mele e pere, latte di mucca, capra e pecora.

Tra i prodotti low-Fodmap, quindi a basso contenuto di queste molecole fermentabili e ammessi dalla dieta, ci sono invece ceci e lenticchie in scatola, zucchine, zenzero, ravanelli, broccolo, finocchi e lattuga, latte e derivati senza lattosio, frutti di bosco, kiwi e uva.

Per migliorare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, spesso caratterizzati proprio da gonfiore, crampi e alterazione della regolarità intestinale, questo tipo di dieta è accredita come una valida opzione. Ad averla messa a punto sono stati due ricercatori della Monash University di Melbourne, un gastroenterologo e una dietista. Dalla sua prima pubblicazione, oltre dieci anni fa, l’efficacia della dieta è stata validata da diverse ricerche scientifiche ed è entrata nella pratica clinica.

 

 

Integratori e probiotici

Numerosi integratori a base di fibre, probiotici e prebiotici, vengono proposti per migliorare la funzionalità dell’intestino. In particolare, le fibre migliorano lo svuotamento intestinale; i probiotici sono micro-organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, favoriscono un miglioramento dell’equilibrio microbico intestinale tramite inibizione di batteri patogeni, apportando un beneficio alla salute del paziente; i prebiotici sono sostanze organiche non digeribili, capaci di stimolare selettivamente la crescita e/o l’attività dei batteri benefici presenti nel colon.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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