Leggere o vedere un film in serata: un'illuminazione diffusa aiuta gli occhi

Per salvaguardare gli occhi il consiglio è di non puntare una luce diretta nella retina ma di illuminare in modo omogeneo la stanza dove ci si trova con la fonte luminosa posizionata alle nostre spalle

17 marzo 2024 | 07:30

Leggere un buon libro, guardare un bel film o messaggiare con gli ormai inseparabili smartphone sono abitudini quotidiane e passatempi piacevoli. L'importante è farlo rispettando la salute degli occhi. Spesso infatti si commettono banali errori che possono affaticare la vista. Tramite i consigli di Paolo Vinciguerra, direttore del Centro oculistico dell'ospedale Humanitas, scritti in un articolo pubblicato su Humanitas Salute che riportiamo integralmente, ecco qualche piccolo accorgimento su come posizionare le luci e rendere queste attività innocue per gli occhi.

Leggere o guardare un film in serata: come comportarsi per difendere gli occhi

Se ci troviamo in un ambiente al buio con una sola luce diretta sul libro che stiamo leggendo, cosa succede?
«Quando l'occhio è orientato sul libro la pupilla si stringe; quando l'occhio si sposta verso la fine della pagina, o comunque verso zone più buie, la pupilla invece si allarga. Questo sforzo continuo non fa altro che affaticare l'occhio».

Se si sostituisce al libro un dispositivo hi-tech l'effetto è simile?
«La vista si affatica anche se si è al buio e l'unica fonte di luce è quella che proviene da un dispositivo digitale come smartphone, tablet o Pc. Così come succede quando l'occhio si sposta, anche involontariamente, dallo schermo del televisore ad aree intorno allo schermo».

Cosa può succedere agli occhi?
«Possono manifestarsi sintomi da irritazione, come l'arrossamento, l'occhio può lacrimare, viene sonno più facilmente perché gli occhi non sopportano più quella fatica. Inoltre possono comparire anche sintomi che un individuo difficilmente collega a quelle pratiche scriteriate, come il mal di testa. Accade anche che, una volta rientrato in un ambiente in cui la luce sia normale, il soggetto avverta fastidio».

Come evitare queste situazioni e salvaguardare occhi e vista?
«Bisogna rendere la luce il più diffusa possibile per far sì che sulla retina arrivi sempre una quantità di luce costante ed evitare così che la pupilla si allarghi e si restringa per regolare l'ingresso della luce. Per far ciò si può posizionare una luce alle spalle se si sta guardando la tv oppure illuminare la stanza dove si sta leggendo o utilizzando un dispositivo digitale. Bisogna evitare di posizionare la luce in controluce, ovvero rivolta contro gli occhi; sulla scrivania, se si sta scrivendo, bisogna evitare che provenga da una fonte posizionata sullo stesso lato della mano che usiamo: dev'essere sul lato opposto in modo tale che la mano non schermi e faccia ombra. L'illuminazione dovrebbe ricreare quella naturale del sole: diffusa e omogenea e che possa provenire da fonti con superfici di irraggiamento più ampie possibili. Sempre riguardo l'uso dei dispositivi digitali, può accadere anche che questi vengano utilizzati con la luminosità dello schermo ridotta: «Quando si è lontani da una fonte di ricarica, per risparmiare energia capita di abbassare la luminosità dello schermo. In questo modo la situazione è l'opposta a quelle su descritte: l'occhio si affatica lo stesso perché prima la pupilla si allarga per cogliere la luce molto bassa dello schermo e poi si restringe quando è puntata verso aree più illuminate».

Come scegliere le lampadine?
«Indipendentemente dal tipo di lampadine, se al neon, Led o a incandescenza, dobbiamo assicurarci che la luce ci faccia percepire al meglio i colori. Per capirlo dobbiamo guardare a un numero, quello dei gradi kelvin, riportato sulla confezione delle lampadine: più si avvicina a 5.600-6mila più la luce che producono è amica della vista».

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Alberto Lupini


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