No alle vacanze al mare per chi soffre di tiroide: vero o falso?

Evitare le vacanze al mare per timore dell’effetto dello iodio che si respira al mare sulla tiroide, in particolare se è presente una situazione di ipertiroidismo è errato. Le precisazioni dell'endocrinologo

11 luglio 2022 | 15:17

Sono in molti a credere che, a causa della presenza di iodio, sarebbe meglio evitare le vacanze al mare se si soffre di patologie della tiroide. Vero o falso? Risponde il professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Ospedale Humanitas e docente di Endocrinologia presso Humanitas University in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo integralmente.


Falso per chi soffre di ipertiroidismo

«Falso. Evitare le vacanze al mare per timore dell’effetto dello iodio che si respira al mare sulla tiroide, in particolare se è presente una situazione di ipertiroidismo non solo è errato perché la quantità di iodio che si respira al mare non ha un impatto significativo sulla tiroide ma è invece il caldo presente in prossimità del mare ad accentuare i sintomi dell’ipertiroidismo soprattutto se la malattia della tiroide non è stata ancora diagnosticata oppure non è compensata da adeguata terapia», spiega l’esperto.


Malattia autoimmune

«Agitazione, irritabilità, tendenza a perdere peso, tachicardia, intolleranza al caldo, sono i sintomi che caratterizzano l’ipertiroidismo, una malattia autoimmune della tiroide che colpisce prevalentemente le donne in età tra quaranta e cinquant’anni, tanto che può essere definita una malattia al femminile. Questi sintomi, che possono essere esasperati dal clima caldo, se presenti e accentuati durante le vacanze al mare, devono indurre a considerare di effettuare degli esami specifici per la tiroide perché, trattandosi di una malattia autoimmune, non c’è modo per prevenirla con gli stili di vita. Né lo iodio che si respira al mare, ma neppure un’alimentazione che preveda un adeguato apporto di iodio, che include il pesce di mare e i crostacei ma anche pesci come merluzzo, salmone non di allevamento e branzino, sgombro e alici, calamari e polpi oltre a yogurt biologico, mirtilli rossi, fagioli e alghe essiccate, uova e latte, che invece è utile nella prevenzione del gozzo e dei noduli della tiroide, possono quindi influenzare l’insorgenza dell’ipertiroidismo».

 

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Alberto Lupini


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