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Fruttosio, miti da sfatare su uno zucchero che può fare più danni del saccarosio

Il fruttosio è spesso percepito dal senso comune come uno zucchero “migliore” rispetto al saccarosio, perché sarebbe “dietetico”, oppure più “naturale”. La verità, è che in dosi elevate potrebbe invece fare più danni!

 
13 novembre 2015 | 14:51

Fruttosio, miti da sfatare su uno zucchero che può fare più danni del saccarosio

Il fruttosio è spesso percepito dal senso comune come uno zucchero “migliore” rispetto al saccarosio, perché sarebbe “dietetico”, oppure più “naturale”. La verità, è che in dosi elevate potrebbe invece fare più danni!

13 novembre 2015 | 14:51
 

Fruttosio. Si dice sia uno zucchero che non fa ingrassare (rispetto al comune saccarosio, lo zucchero bianco), che sia più naturale o addirittura più sano. Insomma da sostituire completamente al saccarosio. C’è di vero, tra i vari luoghi comuni, il fatto che il fruttosio sia più dolce, in proporzione, del saccarosio, e che quindi se ne possa usare di meno. In realtà, però, il fruttosio non solo non è dietetico, naturale, o sano, ma può essere molto più dannoso del saccarosio. Ce lo spiega Giulia Vincenzo, nutrizionista. L’articolo che segue è tratto dal sito di pharmawizard.com.




Parliamo oggi di fruttosio, sempre più nominato come lo “zucchero dietetico”. Il fruttosio, chimicamente anche chiamato levulosio, è uno zucchero semplice che si trova nella maggior parte dei frutti zuccherini, nel miele e in alcuni vegetali. Questo zucchero si sta sempre più impiegando come dolcificante sfruttando la sua “dolcezza” superiore allo zucchero classico (il saccarosio, lo zucchero bianco), rendendone possibile l’utilizzo di una quantità minore per ottenere lo stesso risultato.

Qual è il problema con il fruttosio?
Qual è dunque il problema, essendo il fruttosio uno zucchero “naturale” e più dolce? Fondamentalmente si tratta di chimica, anzi, di biochimica: il fruttosio è pur sempre zucchero come il glucosio e anzi, facendo un viaggio metabolico leggermente diverso, crea pure un po’ più casino in giro rispetto allo zucchero normale.

Il fruttosio, che può essere ingerito come tale da dolcificanti o alimenti o ricavato dal saccarosio (che è glucosio+fruttosio) viene assorbito più lentamente del glucosio dal tratto gastrointestinale, viene però metabolizzato più velocemente dal fegato che lo trasforma in glucosio. Il glucosio può quindi venire depositato come scorta nel fegato oppure venire trasformato in trigliceridi (cioè grassi!).

Fruttosio e glicemia
Il fruttosio, contrariamente al glucosio, ha un basso “indice glicemico” (che è una misura della velocità con cui alza la glicemia) ed ha di conseguenza un effetto modesto sulla secrezione di insulina, di cui non ha bisogno per entrare nelle cellule. Per questi motivi viene a volte consigliato nella diete di alcuni diabetici in sostituzione del saccarosio.

Però - e ribadisco però - se da una parte preserva da picchi glicemici, dall’altra se preso in dosi esagerate fa un bel casino con il metabolismo epatico e - pur essendo uno zucchero - viene metabolizzato come un grasso e si associa ad un aumento della trigliceridemia (sì, quel valore delle analisi del sangue che vi fa sudare freddo  e che vi fa sgridare dal medico, di cui pensavate di essere più furbi). Sempre rimanendo in tema analisi, il fruttosio è 7 volte più bravo del glucosio ad appiccicarsi alle proteine del sangue generando i famigerati “prodotti di glicazione avanzata age”, che non è che facciano proprio bene ai tessuti eh. Sostituire completamente lo zucchero con il fruttosio non mi sembra quindi una grande genialata.

Può sostituire lo zucchero in cucina?
Ma visto che sempre più spesso anche persone non diabetiche hanno iniziato ad utilizzare fruttosio convinte che faccia dimagrire, vediamo il secondo problema. Un grammo di fruttosio contiene praticamente le stesse calorie di un grammo di saccarosio o glucosio: cioè circa 4 Kcal per grammo. Punto a favore però se lo prende il fruttosio perché è, tra gli zuccheri in natura, quello più dolce: tra il 20% e il 50% più dolce del saccarosio. Quindi per ottenere la stessa dolcezza è possibile usare meno fruttosio, e quindi ingerire meno calorie. E questo potrebbe sembrare intelligente. Il problema è che il nostro fruttosio non può, tuttavia, sostituire completamente il saccarosio in cucina, per esempio nelle torte perché lo zucchero ha spesso anche una funzione strutturale, aiutando a formare e mantenere la giusta consistenza della nostra prelibatezza. In più il fruttosio si scioglie molto più volentieri nell’acqua del saccarosio; si utilizza, quindi, per lo più come dolcificante di bevande come il tè o il caffè.

Con l’aumentare della temperatura la proporzione di molecole “dolci” diminuisce, cosa che non accade al saccarosio, che sa il fatto suo. Questo significa che a 40 °C fruttosio e saccarosio hanno più o meno la stessa dolcezza, mentre a 60 °C il fruttosio risulta meno dolce del saccarosio. Palla al centro.

Fa venire fame?
Scendendo ora un pochino nel dettaglio della fisiologia della nutrizione e per darvi un altro motivo per odiarlo, il fruttosio, a differenza del glucosio, non sopprime la grelina che è un ormone gastrico che stimola l’appetito; a differenza del glucosio che inoltre provoca una significativa diminuzione dell’attività di alcune aree dell’ipotalamo che nel cervello regolano l’appetito, la motivazione e la ricompensa, quindi solo il glucosio attiva le connessioni legate al senso di sazietà.  Questo è il risultato di uno studio ancora più catastrofico di me, tant’è che colpevolizza il fruttosio (in esposizione cronica ad alte dosi) come responsabile di insorgenza di sindrome metabolica, ipertensione (per inibizione dell’ossido nitrico), infarto miocardico, dislipidemia, pancreatite (secondaria ad ipertrigliceridemia), obesità, ecc.

Questo chiaramente per chi si alimenta di “pane e fruttosio”, quindi non voglio allarmarvi sull’Armageddon del fruttosio, quanto piuttosto sfatare il mito che si tratti di uno zucchero naturale dietetico e miracoloso, senza vietarlo (essendo presente in alimenti essenziali alla salute come la frutta e alcune verdure) ma auspicandone un utilizzo più saggio, senza farci ingannare troppo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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16/11/2015 10:44:50
1) Il problema è l'origine del fruttosio
Il più grande problema del fruttosio, di cui non si accenna nell'articolo, è la sua origine... Pur essendo lo zucchero caratteristico della frutta, quello che si trova in barattolo al supermercato e che viene usato a livello industriale, nonostante delle belle etichette con tanta frutta disegnata, deriva quasi tutto da AMIDO DI MAIS per reazione enzimatica... Ed il mais per ottenere questo amido da dove viene? OGM per caso?
Remo Squillantini



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