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Bere alcol in gravidanza influenza la dieta della prole

 
16 novembre 2017 | 09:54

Bere alcol in gravidanza influenza la dieta della prole

16 novembre 2017 | 09:54
 

Un nuovo studio australiano è l'ennesimo che sconsiglia alle donne di bere durante la gravidanza: infatti l'alcol ha effetto sulla placenta prima del parto, causando scelte differenti di dieta nella prole.

Secondo la ricerca condotta dall'Università del Queensland, le donne che bevono l'equivalente di quattro bicchieri di vino al giorno attorno, prima e dopo la fecondazione hanno una maggiore probabilità di mettere al mondo un figlio maschio a più alto rischio di obesità.

(Bere in gravidanza influenza la dieta della prole)

Lo studio è stato condotto su ratti ed effettuato da Emily Dorey della Scuola di Scienze biomediche dell'ateneo. I risultati indicano che l'esposizione all'alcol causa una preferenza sostenuta per il cibo grasso nella prole maschile, anche se sembra non avere lo stesso effetto sulle femmine. Ai ratti presi a campione per lo studio è stato somministrato l'equivalente del consumo umano di quattro bicchieri di vino al giorno, da quattro giorni prima dell'accoppiamento a quattro giorni dopo.

«Abbiamo osservato che il percorso di ricompensa nel cervello è alterato dall'esposizione all'alcool attorno al concepimento», scrive Dorey sull'American Journal of Physiology. Lo studio oltre all'effetto sulle diete della prole, indica che figli sia maschi che femmine, se esposti all'alcool al concepimento, hanno un più alto rischio di degenerazione grassa del fegato.

La ricerca è significativa, osserva la studiosa, perché è una pratica comune bere attorno al tempo del concepimento o quando si tenta di restare incinta. «Con il tasso di gravidanze non programmate in Australia, e i livelli di consumo di alcool, vi è una proporzione molto alta di gravidanze esposte all'alcool in questo particolare periodo. È un messaggio di avvertimento molto importante». Sarà tuttavia difficile condurre un simile studio sugli esseri umani, avverte comunque Dorey. «Vi sono troppe influenze esterne durante la crescita», osserva.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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