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Coliche renali, più rischi in estate

 
15 luglio 2019 | 11:01

Coliche renali, più rischi in estate

15 luglio 2019 | 11:01
 

La maggior sudorazione può favorire un incremento nella precipitazione dei sali urinari, con conseguente formazione di calcoli. E questo accade soprattutto nel periodo estivo. A soffrirne sono soprattutto gli uomini.

In estate, con il caldo, si suda si più ed è proprio la maggiore traspirazione che può favorire un incremento nella precipitazione dei sali urinari, con conseguente formazione di calcoli. Di questo ha parlato il dottor Alberto Saita, urologo in Humanitas, in un articolo apparso su Humanitasalute, che riportiamo di seguito.

A soffrire di coliche renali sono soprattutto gli uomini (Coliche renali, più rischi in estate)
A soffrire di coliche renali sono soprattutto gli uomini


È consigliabile prestare attenzione al proprio stile di vita, mantenendo il peso corporeo nella norma e curando l’alimentazione. È consigliabile privilegiare alimenti vegetali, ricchi di potassio che protegge dalla calcolosi urinaria; ridurre al minimo le carni bianche ed evitare quelle rosse; bere molto, al punto da rendere le urine trasparenti: questo diminuisce il rischio di calcoli e coliche. Durante la colica però, non bisogna assolutamente bere.

Queste indicazioni sono importanti anche per coloro che hanno già avuto una colica renale; questa patologia infatti è caratterizzata dalla pluri-recidività, pertanto chi ne soffre, se non presta attenzione, corre un alto rischio di andare incontro ad altri calcoli e coliche.

Le coliche si presentano con un dolore lancinante, difficile da sopportare e da dimenticare: così i pazienti descrivono la colica renale. Il 10% della popolazione sperimenta episodi di calcolosi; ne soffrono soprattutto gli uomini, le donne infatti sono protette dagli estrogeni, in grado di limitare la precipitazione dei sali minerali nelle urine. Per rendersi conto dell’impatto di questa patologia, basti pensare che circa un terzo degli accessi al Pronto soccorso è dato da coliche renali.

Per la diagnosi, ci si avvale della diagnostica per immagini, grazie all’ecografia infatti è immediata. Lo specialista può poi prescrivere un analgesico e instaurare l’iter terapeutico che nella calcolosi è mininvasivo, con approccio endoscopico a livello delle basse o alte vie urinarie.

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