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Spreco alimentare, ogni famiglia italiana "cestina" 20 kg di cibo all'anno

Quella dell'Italia è una quantità allineata con quanto misurato nei Paesi Bassi (circa 365 grammi a settimana) e più bassa invece di quanto rilevato in Spagna (534), Germania (534) e Ungheria (464)

 
08 giugno 2023 | 18:27

Spreco alimentare, ogni famiglia italiana "cestina" 20 kg di cibo all'anno

Quella dell'Italia è una quantità allineata con quanto misurato nei Paesi Bassi (circa 365 grammi a settimana) e più bassa invece di quanto rilevato in Spagna (534), Germania (534) e Ungheria (464)

08 giugno 2023 | 18:27
 

In Italia, come rilevato dall'Osservatorio Sprechi alimentari del Crea Alimenti e Nutrizione (dati relativi al 2018), ogni famiglia spreca in media quasi 20 chilogrammi di cibo all'anno - circa 370 grammi a settimana. Una quantità allineata con quanto misurato nei Paesi Bassi (circa 365 grammi a settimana) e più bassa di quanto rilevato in Spagna (534), Germania (534) e Ungheria (464).

Spreco alimentare, ogni famiglia italiana

In Italia ogni famiglia spreca in media quasi 20 chilogrammi di cibo all'anno

Spreco alimentare, cosa si butta maggiormente nel cestino della spazzatura in Italia?

Entrando nel merito delle tipologie di spreco, emerge che, rispetto al totale dei quattro paesi europei, in Italia si gettano maggiormente prodotti completamente inutilizzati (43,2%), mentre si riscontra una minor propensione a gettare gli avanzi del piatto (14,6%) ed anche i prodotti aperti, ma non finiti di consumare perché scaduti (30,3%). Nel 2021 si è avuto un aumento dello spreco domestico che è arrivato a 420 grammi a settimana per famiglia.

Come ridurre lo spreco di cibo?

Per ridurre gli sprechi alimentari, la Sinu (Società italiana di Nutrizione Umana) fornisce alcune buone pratiche da mettere in atto nella vita familiare e quotidiana. Come riporta l'analisi, si passa dal pianificare il menu settimanale al definire le quantità da acquistare, al fare la spesa dopo mangiato e mai a stomaco vuoto. Altri suggerimenti utili sono - si legge - imparare a riconoscere se un alimento è ancora buono, imparare a leggere l'etichetta e il riutilizzo degli avanzi, seguire la dieta mediterranea e le porzioni consigliate di ciascun alimento, preferire porzioni piccole e, infine, educare le nuove generazioni.

Bindi

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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