Ferragosto all'aperto per 1 su 3 Nel picnic vince la tradizione

Complice la voglia di stare all’aria aperta, dopo mesi di lockdown, ma anche una tradizione che attribuisce piatti di stagione pensati ad hoc per le Feriae Augustae, un italiano su tre punta al pranzo en plein air a Ferragosto. Lo confermano anche il carrello della spesa di questi giorni e gli chef dei ristoranti, per chi il pic nic lo vuole gourmet e se lo fa preparare da asporto.

È inoltre cresciuta la voglia di legare l'esperienza gastronomica alla visita di un territorio. E una voglia di partecipare in prima persona. Insomma, è l'uomo che va verso il cibo e non viceversa. Quasi meglio del chilometro zero. Quindi il pic nic diventa, in tutti i sensi, la formula ideale per celebrare il connubio territorio e cibo.



Ma cosa mettono gli italiani nel loro cestino di Ferragosto?
La frutta è la fa da padrona, meglio se di stagione scelta dall’80% dei viandanti; segue il pane, meglio se con il lievito madre, naturale compagno di salumi e formaggi tipici. Resistono anche le verdure, e la vera new entry è il pesce. Mercati, botteghe e pizzicagnoli cercano di consigliare il menù più adatto in base alla gita fuori porta.


Per chi sceglie la montagna
Se la gita è in montagna al fresco dei boschi, anche il menù si adegua, perché dopo una bella passeggiata per i sentieri verdeggianti e boscosi, la fame si fa sentire e il cestino del pic nic si deve essere. Anche la mise en place si adegua allo stile baita di montagna, così spopola la tovaglia a quadretti bianco e rosso, come nella migliore delle tradizioni, per ospitare tutto l‘occorrente del pranzetto. Il pane è il principe di questo banchetto sull’erba che accompagna dei bei salamini di varia specie da quello cacciatorino, passando per quello di cervo, che spopola in Trentino e Valle d’Aosta, e cinghiale, gettonato in Toscana, Umbria e Abruzzo, fino a quello con il peperoncino per palati i più resistenti, must in Calabria e Campania.

Sempre presenti le olive verdi grandi, per pulire dal grasso le papille gustative e per continuare il pranzo. I più golosi non rinunciano alle chips di patate dai vari gusti, né ad una succulente torta rustica con ricotta, pepe e speck, diffusa in tutta Italia; mentre in Abruzzo spopolano i fiadoni, rustici al formaggio che la tradizione consacrava durante il periodo pasquale. Poi non possono mancare i formaggi al taglio come un parmigiano reggiano, un pecorino romano nel Lazio o un pecorino ragusano con il pepe, must in Sicilia. Poi a qualsiasi latitudine resiste un’ insalatina di sorgino e fragole per dare freschezza. In conclusione delle piccole boul di more al limone e, magari una crostata di pesche o di fichi con le mandorle, come da tradizione pugliese. Acqua in abbondanza e vino rigorosamente da vitigni autoctoni.


Per chi sceglie la spiaggia
Nella scelta di una location al sole, meglio innanzitutto utilizzare contenitori termici che conservino i cibi dal caldo. Allo stesso tempo via libera a cibi freschi e leggeri con percentuali di acqua maggiori. I suggerimenti ricadono anche sulla praticità della conservazione sotto l’ombrellone con borsa termica e ghiacciaia. La varietà del pic nic in spiaggia va da una fresca insalata di riso con pomodorini e verdure di stagione, al panino alla caprese con mozzarella di bufala e pomodoro di Sorrento in Campania, pomodoro a Pera in Abruzzo, caprese condita con pesta nella variante ligure. Ottimi anche dei calzoncini di pasta di pane al forno con pomodorini e formaggio. Un’insalata greca con formaggio feta pomodori e cetrioli, molto fresca e gustosa, in Molise con l’aggiunta delle mele, in Sicilia con l’uvetta sultanina e in Sardegna con il miele di mirto. Il tutto accompagnato da un rosato, dal Chiaretto del Garda al Cerasuolo d’Abruzzo e di Vittoria. Un gringo di frutta tagliata a palline, melone anguria e albicocche e al via i colori dell’estate.

Per chi sceglie la barca
Per una giornata in barca si dovrà osservare una regola, il pic nic dovrà essere tipo finger food così da non dover sporzionare e fare briciole. Meglio ancora se a base di crudità di mare, dai calamaretti marinati con la cipolla alle tartare di gambero rosa con il pompelmo e di tonno con l’avocado, come da cucina marinara. Spesso sono le pescherie o i ristoranti a preparare tutte le prelibatezze crude già in pratici ed eleganti contenitori monuoso, meglio ancora se di carta.

Via libera però anche a paninetti e rustici versione mignon, tramezzini tonno e pomodoro, di salmone e brie. Per i più raffinati delle piccole box versione vetro con insalatina di polpo con olive verdi, menta e lime. Divertenti e sempre di successo proporre in barca un riso freddo ai gamberetti e mango, un riso venere con scampi, ananas e latte di cocco oppure quinoa e salmone. I più glamour potranno lasciarsi sedurre dal riso con pezzetti di salmone e caviale legati da un velo di maionese, rigorosamente accompagnati da un calice di bollicine, compagne ideali per una gita in barca. Anguria, prugne, albicocche come frutta e per chiudere un caffè con la moka.

Il pic nic varia però anche in base alle regioni. Vige la regola regione che vai pranzo al sacco che trovi. Così si va dalla panissa in Liguria al vitello tonnato in Piemonte, dalle frittate con le erbe lombarde ai crostini con patè veneti, dall'oca marinata friulana all'erbazzone emiliano e alla panzanella con pomodori, cetrioli e basilico in Toscana. E se nel Lazio si esagera con i peperoni ripieni, in Campania la bontà da asporto è la frittata di pasta, in Puglia la focaccia di patate ripiena e in Sardegna le melanzane alla sulcitana. Ma la tendenza gastronomica del Ferragosto 2020 è la sicilianissima caponata, che però piace ovunque. Per tutti vale però una sola regola: niente plastica usa e getta ma materiali di carta o contenitori riciclabili e riutilizzabili.