Parlare continuamente della food experience nei tempi pre-Covid era il mantra di tutti i guru della ristorazione, e di fatto la fantasia e l’invenzione in questa direzione si spingevano spesso oltre il comune immaginario del consumatore medio, che nella stragrande maggioranza dei casi cercava semplicemente buon cibo da condividere in buona compagnia, meglio in ambiente confortevole ed accogliente.
Con l'espansione della food delivery, nuove innovative soluzioni per il consumatore medio
La food experience, i tanti orizzonti post-pandemiaOggi, trovandoci avvolti del vortice della
pandemia e delle
restrizioni, paradossalmente (o forse no) a causa della esplosione delle
consegne a domicilio, i ricercatori “affamati di food experience” possono trovare
modi ancora più creativi e coinvolgenti per nutrire l’anima e il corpo agli amanti della soul food.
Con un pizzico in più di intraprendenza e occhio attento e lungo sulle questioni organizzative e gestionali, l’espansione della
food delivery potrebbe spalancare le porte ad un
business vincente che vede felicemente sposate, ed in armoniosa proficua convivenza, le nuove
tecnologie di produzione e conservazione.
Tra le soluzioni, anche ready to cook e ready to eat
Dal ready to cook al cibo detox: il futuro è oraLe
esigenze alimentari particolari, gli ingredienti funzionali e il
packaging attivo e intelligente si possono unire e bilanciare in un’offerta attraente per aprire nuovi e ampi orizzonti di sviluppo per tutto ciò che riguarda la food experience, anche
sostenibile.
Smart box, kit meal, cibo
detox, comfort food, dietetico,
vegan, ready to eat, ready to cook o da finire la preparazione in autonomia (e in sicurezza) nella propria casa: il cliente abituatosi alle comodità delle consegne a domicilio, avrà un’unica difficoltà: quella di scegliere.
In questo senso, “
future is now”: il nuovo volto della food experience si delinea sempre di più nella direzione nella quale, mai come prima, il cliente-consumatore-utente potrebbe essere messo al centro di un servizio di ristorazione innovativo, personalizzato e facilmente modulabile e governabile da parte degli operatori.
Sempre nuove le esigenze alimentari, tra cibi detox e diete vegan
Con i nuovi possibili trend, tanti vantaggi per i ristoratori che si adeguanoI vantaggi per i ristoratori sarebbero notevoli sia in termini economici, diversificando la propria offerta, che in termini di
fidelizzazione e soprattutto di coinvolgimento dei consumatori che sicuramente “ritorneranno” nel ristorante del proprio chef preferito non appena sarà possibile. Basta che lo chef oggi, grazie alle tecnologie disponibili, comunichi bene e
consegni in modo idoneo il cibo a domicilio, insieme a messaggi personalizzati e/o
istruzioni video che aiutino i commensali con
consigli pratici e indicazioni come finire la preparazione dei pasti ordinati o come
conservare correttamente eventuale cibo non consumato subito.
Non sfruttare queste opportunità per continuare a tenersi in contatto e comunicare con i propri clienti, anche a livello di
canali social e
siti web, sarebbe un grosso errore difficilmente recuperabile in futuro, quando la
concorrenza sarà già molto più avanti e meglio posizionata.
Un altro importante aspetto e
opportunità di business legato sempre al concetto della food experience potrebbe essere implementato spostando l’asseto commerciale sulla multifunzionalità del servizio di ristorazione che, oltre la preparazione e la consegna di piatti, potrebbe ampliarsi con i servizi di
dispensa alimentare.
Vista la crescente richiesta di cibi e ingredienti particolari e l’aumentata sensibilità dei consumatori verso tutto ciò che è
salutistico (non dietetico), la nutraceutica si trasforma in parte integrante dell’alimentazione, trovando di conseguenza terreno fertile per proposte mirate da parte dei ristoratori per la vendita di prodotti e
menu vegetariani (vegan), crudisti, proteici, probiotici o ancora in tutto ciò che possiede un profilo nutrizionale bilanciato, “
senza…” o “a basso contenuto di…” sostanze rifiutate per motivi di salute o culturali.
Opportunità di business per i ristoratori, tra cui la fidelizzazione del cliente
Oltre le vecchie abitudini: sostenibilità ed eticaInsomma, bisogna sfruttare il difficile momento della crisi che in un certo senso ci vede costretti ad abbandonare definitivamente alcune (tante) vecchie
abitudini e pregiudizi verso i mercati del food per abbracciare le nuove opportunità di sviluppo anche sostenibile, inteso come un
nuovo ecosistema bilanciato tra profitto,
codice etico e responsabilità verso l’ambiente.
Raggiungere l’equilibrio tra alimenti e natura significa riorganizzare in profondità il settore con una visione olistica che crea la “catena del valore”, privilegiando le
filiere di approvvigionamento corte, i
prodotti locali e stagionali e rispolverando le
ricette del territorio. Dobbiamo porre maggior attenzione ai processi produttivi che riducono lo
spreco, incentivano il riutilizzo e facilitano il
riciclo, valori fondamentali della food experience, che potrebbe solo beneficiare trovando nuove forme di espressione derivanti dalla
trasparenza e dalla
tracciabilità che da sempre fanno parte del mondo della ristorazione.
Tra i fattori e gli elementi decisamente a favore, sarà l’attenzione verso i packaging di ogni natura (tecnicamente “Moca”, Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti, tutti nessuno escluso) in generale biodegradabili, compostabili, anche riutilizzabili per creare altri contenitori o manufatti. Non mancano anche già esempi virtuosi di contenitori edibili o confezioni funzionali in grado di cuocere o scaldare i cibi senza la necessità di utilizzare altri fonti di energia.
Il futuro appartiene a chi sa adeguarsi
E se il futuro ci sembra ancora tanto incerto, ricordiamoci che il domani appartiene a chi sa adeguarsi, a chi è capace non solo di guardare oltre, ma anche di vedere le opportunità laddove fino a ieri c’erano solo difficoltà.
Termino con due passaggi di due grandi personaggi, molto diversi tra loro, vissuti in due secoli molto diversi, a cui sono affezionato.
«Non è la specie più forte a sopravvivere e nemmeno quella più intelligente, ma la specie che risponde meglio al cambiamento. Nella lunga storia del genere umano (e anche del genere animale) hanno prevalso coloro che hanno imparato a collaborare ed a improvvisare con più efficacia».
Charles Robert Darwin - “Appunti sulla trasformazione della specie”, 1846«Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere “superato”. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni».
Albert Einstein - “Il mondo come io lo vedo”, 1931
Per informazioni:
www.giubilesiassociati.com