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Partono i dazi Ue sui prodotti Usa Fermiamo la guerra commerciale

Ketchup,noccioline, cotone, video giochi e trattori sono alcuni dei prodotti Made in Usa colpiti dai dazi al 25% dell’Unione Europea. Ritorsione dopo le tariffe imposte da Trump. I produttori chiedono uno stop.

 
09 novembre 2020 | 19:04

Partono i dazi Ue sui prodotti Usa Fermiamo la guerra commerciale

Ketchup,noccioline, cotone, video giochi e trattori sono alcuni dei prodotti Made in Usa colpiti dai dazi al 25% dell’Unione Europea. Ritorsione dopo le tariffe imposte da Trump. I produttori chiedono uno stop.

09 novembre 2020 | 19:04
 

Ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate americane insieme a video giochi e trattori sono solo alcuni dei prodotti Made in Usa colpiti dai dazi al 25% dell’Unione Europea. È quanto emerge da una analisi sulla black list approvata dal Consiglio Ue dai ministri del Commercio sulla base della decisione del Wto che autorizza l’Unione Europea ad applicare dazi per 4 miliardi di dollari a prodotti e servizi americani in relazione agli aiuti Usa a Boeing dopo che per la stessa vicenda gli Usa erano stati autorizzati il 24 luglio dello scorso anno ad applicare sanzioni per un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari all’Unione Europea.

Partono i dazi Ue sui prodotti Usa Fermiamo la guerra commerciale

L’entrata immediata in vigore delle nuove tariffe colpisce prodotti di punta degli Stati Uniti come salmone, noci, pompelmi, vaniglia, frumento, tabacco, cacao, cioccolato, succhi di agrumi, liquori come vodka e rum, accessori di moda come borse e portafogli, ricambi per biciclette e giochi per bambini. Sono previsti dazi ad valorem pari al 15% sui prodotti del settore aerospaziale e del 25% su altri prodotti quali vini aromatizzati e vermouth, ai distillati di vino e di vinaccia, ai rum e alle vodka di diverse tipologie, sia imbottigliate che sfuse di origine statunitense.

L’Unione Europea non ha quindi perso tempo, dalla chiusura dei seggi elettorali americani con la vittoria del Presidente Biden. Un segnale forte che la UE ha voluto lanciare alla nuova amministrazione americana ora impegnata nel passaggio di consegne.


Le bevande italiane sono già crollate del 30%
Il riferimento agli acolici non è casuale, perché, come osserva Micaela Pallini, Presidente del Gruppo Spiriti «la situazione di ‘muro contro muro’ che si sta determinando tra l’Unione europea e gli Stati Uniti nell’ambito della querelle del comparto aerospaziale tra Boeing e Airbus, continua ad arrecare un enorme danno al settore delle bevande spiritose ingiustamente ostaggio di rappresaglie che non lo riguardano e che ne stanno determinando un indebolimento, su entrambe le sponde dell’Atlantico».

«Il comparto degli spiriti italiani ha già registrato una sensibile contrazione di oltre il 30% negli Stati Uniti, primo mercato di destinazione, a causa dei dazi in vigore da un anno - osserva Pallini -  Siamo di fronte ad una partita decisiva ed in più occasioni abbiamo sollecitato le nostre istituzioni a supportare il dialogo con l’obiettivo di annullare i dazi: notiamo con vivissima preoccupazione che continua a protrarsi una linea che non porterà ad alcun beneficio ma solo ad una pericolosa escalation che in questo momento di ciclo economico, molto provato dalla pandemia, non potrà che dare il colpo di grazia»,

La Coldiretti chiede di tornare al dialogo
Sulla questione è nuovamente intervento il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini secondo il quale «occorre fermare subito la guerra dei dazi tra Unione Europea e Stati Uniti d’America che ha già colpito le esportazioni di cibo e bevande Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. L’elezione di Joe Biden apre nuove prospettive che l’Unione Europea deve essere in grado di cogliere per avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia».

Gli Stati Uniti – conclude la Coldiretti - sono il primo mercato extraeuropeo del Made in Italy e solo per i prodotti agroalimentari tricolori vale 4,7 miliardi nel 2019, con un ulteriore aumento del 3,8% nei primi otto mesi del 2020.

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