L'annata agraria si è ufficialmente chiusa con la 70° Festa del Ringraziamento, promossa dalla Coldiretti nazionale a Brescia. Festa in tono minore, online, causa covid, con una celebrazione religiosa nel Duomo, incentrata sullo slogan: “Acqua benedizione della terra, bene comune”. In sintesi: il 2020 si chiude con una sostanziale tenuta delle produzioni in stalla e nei campi, crolla invece il valore economico.
Si chiude un drammatico anno per l'agricolutra
Quarta gamma in calo del 60%: meno 200 milioni di fatturatoI consumi di qualità, segnano un
calo del 60% del
giro d'affari del settore piu innovativo, la quarta gamma: verdure, ortofrutta e piatti pronti, particolarmente forti nelle province di
Brescia e
Bergamo. Qui si concentra il 75% della produzione nazionale. Venuto a mancare dunque un fatturato da 200 milioni. Un anno da dimenticare anche per il florovivaismo e gli agriturismi, mentre il settore vitivinicolo, alla fine perderà fra il 10 e il 20%.
Filiera avicola, latte e formaggi viaggiano a media velocitàFreno a mano tirato insomma, mentre viaggiano a media velocità la
filiera avicola - polli e tacchini - il latte, dove il prezzo alla stalla è crollato mediamente, da 40 a 37 centesimi al litro, e i formaggi, Grana in primis. Insomma, annata complicata, che ha dimostrato la centralità del cibo, con il mondo agricolo piu che mai impegnato a garantire i generi di prima necessità sulle tavole degli
italiani.
Incentivare all'acquisto di prodotti locali«Oggi viviamo una situazione
negativa. Il primo ragionamento - ha rimarcato il presidente nazionale
Ettore Prandini - va fatto con i cittadini che devono essere invogliati ad acquistare prodotti locali nel prossimo periodo natalizio. Al mondo istituzionale, chiediamo di continuare il percorso della sburocratizzazione, per garantire un concreto sostegno alle
imprese impegnate a ottenere agli aiuti stanziati per il settore».