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Draghi convice il mondo sanitario. Ma servono fondi per la medicina di base

Dai medici agli infermieri passando per i farmacisti, la sanità italiana accoglie con positività l'intervento del premier che punta su medicina di base, vaccinazioni, cura a casa e risorse per il reclutamento.

 
17 febbraio 2021 | 19:35

Draghi convice il mondo sanitario. Ma servono fondi per la medicina di base

Dai medici agli infermieri passando per i farmacisti, la sanità italiana accoglie con positività l'intervento del premier che punta su medicina di base, vaccinazioni, cura a casa e risorse per il reclutamento.

17 febbraio 2021 | 19:35
 

Non solo le categorie produttive, anche la sanità applaude al primo discorso in Parlamento di Mario Draghi, alla ricerca della fiducia per il suo esecutivo. Durante l’intervento al Senato, infatti, il presidente del Consiglio è partito proprio da questo tema: «Il principale dovere cui siamo chiamati, tutti, io per primo come Presidente del Consiglio, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini».

Dai medici agli infermieri, passando per i farmacisti la sanità italiana ha applaudico il discorso di Draghi - Draghi convice il mondo sanitarioMa servono fondi per i territori

Dai medici agli infermieri, passando per i farmacisti la sanità italiana ha applaudico il discorso di Draghi

L'agenda Draghi sulla sanità
Al primo posto nell’agenda di Draghi c’è il piano di vaccinazione: «Abbiamo bisogno di mobilitare – ha detto il premier – tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private. Facendo tesoro dell’esperienza fatta con i tamponi che, dopo un ritardo iniziale, sono stati permessi anche al di fuori della ristretta cerchia di ospedali autorizzati».

Essenziale, quindi, guardare alle esperienze positive dei Paesi vicini ma anche un’azione rapida ed efficace: «La velocità è essenziale non solo per proteggere gli individui e le loro comunità sociali, ma ora anche per ridurre le possibilità che sorgano altre varianti del virus», ha affermato Draghi. Interventi che dovranno andare di pari passo con una riforma più generale della sanità, a partire dai territori; «Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base», ha sostenuto Draghi.

Fnomceo: ripartiamo dal capitale umano sui territori
Proposte e progetti che hanno incontrato il favore delle varie associazioni di categoria. A partire da Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri): «Draghi ha toccato, con concretezza e concisione, tutti i punti che il Paese si aspettava. In particolare, condividiamo il riconoscimento del sacrificio dei nostri cittadini, il costante richiamo, in tutti gli ambiti, al capitale umano e il forte richiamo al dovere dell’unità», ha affermato il presidente Filippo Anelli. La Federazione ha accolto con favore la proposta di ripartire dai territori «una strada che anche noi avevamo indicato da tempo», ha sottolineato Anelli che punta anche su telemedicina e nuove tecnologie per «realizzare una rete sovraregionale delle competenze che porti le eccellenze sanitarie vicino ai cittadini».

Ineccepibile anche il passaggio sulla campagna vaccinale: «A questo proposito, invitiamo ad accelerare il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale, che possono mettere a disposizione i loro studi e il loro know-how, maturato nelle campagne antinfluenzali, a beneficio soprattutto dei pazienti più anziani, che hanno difficoltà a spostarsi. E quello di tutti i medici, delle strutture pubbliche e private e liberi professionisti», ha concluso Anelli.

Infermieri: bisogna riorganizzare il personale
Per Fnopi, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, il punto centrale è il rafforzamento e la riorganizzazione della sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base come case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria. «Sono, per la maggior parte, luoghi dove gli infermieri esplicano in pieno la loro attività e la Fnopi è in sintonia con il principio della “casa come principale luogo di cura” anche grazie a telemedicina e, aggiungiamo, con il supporto essenziale dell’infermiere di famiglia e comunità», ha fatto sapere la federazione a Panorama Sanità.

Medici dirigenti: colmare le lacune
Secondo l’Anaao-Assomed, l’associazione dei medici dirigenti, i passaggi importanti del discorso sono stati: il richiamo alla straordinaria e generosa azione di contrasto alla diffusione dell’epidemia da parte di tutti gli operatori del Ssn, costata oltre 100 mila contagi e centinaia di morti; il riferimento puntuale e senza fronzoli al programma sulle vaccinazioni, con la necessità di erogarle in modo rapido e massivo al fine di evitare l’emergere di pericolose varianti; sul progetto di riforma della sanità in senso territoriale; la volontà di far fronte alla carenza di personale così come a tutte le altre manchevolezze strutturali come letti, macchinari, tecnologie.

Sindacati attenti
«Va bene vaccinare il più possibile e presto, ridurre i tempi per la somministrazione, eliminare tutti gli ostacoli burocratici. Ma non si pensi di risolvere i problemi della sanità sul territorio con le case della salute». Meno conciliante il commento di Pina Onori, portavoce di Smi (Sindacato medici italiani). La stessa ha rilanciato: «Teniamo anche in conto, inoltre, che per quanto riguarda il vaccino anti-Covid siamo alla fase 4; non è mai stato fatto prima e fare l’anamnesi delle persone che lo fanno è fondamentale. Il territorio va potenziato impiegando i medici di base e investendo importanti risorse».

Farmacie e farmacisti pronti ad aiutare
«Il Presidente Draghi ha giustamente posto l’accento sulla necessità di accelerare la campagna di vaccinazione anti Covid, e ha sottolineato che non serve attendere che siano disponibili strutture ex novo ma è bene sfruttare a pieno regime gli spazi pubblici e privati già oggi a nostra disposizione. È una visione che condividiamo», ha affermato Andrea Mandelli di Fofi, Federazione ordini farmacisti italiani. A disposizione, quindi, il network di oltre 19mila farmacie associate per un totale di 60mila farmacisti pronti a dare il proprio contributo per sconfiggere il virus.

«La rete delle farmacie italiane rappresenta infatti una infrastruttura con una straordinaria capillarità sul territorio, già pronta e operativa perché ha al suo interno le professionalità necessarie, come stabilito dalla legge di Bilancio di quest’anno, per somministrare in sicurezza le vaccinazioni anti Covid alla popolazione generale», ha ricordato Mandelli.

Le autonomie locali chiedono maggiori fondi per assunzioni
Infine, la Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) ha chiesto un cambio di passo al Governo: «Il presidente del Consiglio in pectore converrà che i bandi per il reclutamento di personale sanitario pubblicati sinora siano largamente insufficienti a fronteggiare la massiva campagna vaccinale», ha affermato Giuseppe Carbone, segretario generale nazionale della Fials, per cui servirebbe un vero e proprio Piano Marshall per riequilibrare le forze del Ssn messo a dura prova dalla pandemia.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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