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Criptovalute, banche e banca centrale: una possibile sinergia impattante

Siamo nell'epoca dei bitcoin, e quindi delle criptovalute. Perciò, mai come in questo momento, è fondamentale capire il potenziale di questo sistema per poter sviluppare le eventuali strategie finanziarie.

 
17 marzo 2021 | 20:53

Criptovalute, banche e banca centrale: una possibile sinergia impattante

Siamo nell'epoca dei bitcoin, e quindi delle criptovalute. Perciò, mai come in questo momento, è fondamentale capire il potenziale di questo sistema per poter sviluppare le eventuali strategie finanziarie.

17 marzo 2021 | 20:53
 

Porsi la domanda per cercare di capire l’impatto delle criptovalute sul sistema bancario esistenteè, oggi come oggi, assolutamente d’uopo, visto che le criptovalute hanno il potenziale per poter andare a sviluppare una possibile sinergia impattante. Di fatti, nulla come le criptovalute, pone, in modo assolutamente significativo, come centralità l’attenzione globale nei confronti di ogni aspetto riguardante le dinamiche delle caleidoscopiche transazioni finanziarie.

Infatti, è notorio come le criptovalute si vadano a posizionarsi come concorrenti per le banche e le società di carte di credito. Non per nulla, le banche stesse hanno compreso molto bene il potenziale della tecnologia a catena di blocchi per garantire l’accesso, ridurre le frodi, facilitare i trasferimenti internazionali, semplificare le operazioni interbancarie e ridurre i costi delle infrastrutture. In altre parole, si dovrà, necessariamente, ripensare e a rispolverare le attività della banca e, a seconda di come integreranno con questa rivoluzione tecnologica nelle loro attività, si potrà comprendere cosa, in futuro, ci si possa aspettare.

Criptovalute, banche e banca centrale:una possibile sinergia impattante

Il potenziale delle criptovalute, inoltre, non sfugge neppure all’attenzione delle banche centrali. Le banche centrali, inizialmente, vedevano le criptovalute come una iniziativa inverosimile che avrebbe soffocato la propria volatilità. Eppure, attualmente, le valute digitali hanno questa indiscussa capacità di creare denaro e mettere in circolazione nuove valute. Una prerogativa esclusiva e storica delle banche centrali. Il controllo della massa monetaria, attraverso i tassi di interesse e le quote di riserva bancaria, potrebbe essere necessario per accogliere una nuova fonte monetaria esterna.

La Banca Centrale Europea ha chiaramente compreso la sfida, iniziando a studiare un euro digitale, correlato all’euro in valuta. In quest’area, in cui perfino stati come, ad esempio, Svezia, Giappone e Russia, sono in fase di test, la Cina, con la creazione dello yuan digitale, diventa protagonista come lo stato che ha dato vita alla prima criptovaluta come valuta statale. Dopo un periodo di necessarie prove volte ad poter eseguire gli opportuni accorgimenti, in Cina si sta assistendo ad un sempre più uso crescente dello yuan digitale.

Anche per queste motivazioni, trading di Yuan Pay Group, risulta essere particolarmente d’aiuto.

La popolarità sempre più in aumento dello yuan digitale, tra l’altro, vede un costante aumento del numero di partner che partecipano, con la Banca centrale, al progetto di valuta digitale noto come DCEP, acronimo per Digital Currency Electronic Payment, e che, appunto, vede lo yuan digitale come l’assoluto protagonista. Una ulteriore riprova degli enormi sforzi profusi dalla Cina per giungere sul traguardo al primo posto.

La valenza, l’importanza e l’impatto dello yuan digitale cinese nell’economia, viene ad essere ulteriormente valorizzato, ad esempio, dal fatto che, all’inizio di novembre scorso, la società cinese Huawei ha annunciato che il suo nuovo telefono, il Mate 40, si offrirà di pagare in yuan digitale. Quindi, lo yuan digitale è compatibile con il portafoglio digitale di Huawei e l’app Huawei Pay.

Ma, non è tutto. Infatti, anche grandi aziende cinesi come Meituan Dianping, la più grande piattaforma di commercio all’ingrosso e consegna del paese, e Didi Chuxing, l’equivalente di Uber in Cina, hanno partecipato ai test DCEP. Anche JD.com, il secondo rivenditore online cinese, ha anche lanciato un progetto pilota per consentire ai clienti di pagare determinati articoli con yuan digitale. Senza, poi dimenticare che, a dicembre, a Suzhou, è stato dato modo, da parte di questa molto nota società cinese di commercio elettronico la cui sede si trova a Pechino, di poter partecipare ad una lotteria che prevedeva ai vincitori di aggiudicarsi dei pacchetti da 200 yuan da poter spendere acquistando suoi articoli.

Indubbiamente, le lotterie organizzate, sia a Shenzhen e sia a Suzhou, sono stati modi efficaci per la Cina per far abituare la sua gente a gestire il denaro digitale. Ma oltre a contribuire a convincere il pubblico, queste lotterie si sono rilevate come un modo pratico per studiare il comportamento dei consumatori, essendo lo yuan digitale tracciabile. Motivo per cui, andando a concludere, è facile intendere di quanto possa essere dirompente la forza trainante derivante dall’adozione dello yuan digitale su larga scala.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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