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Recovery e Pnrr in Parlamento: 248 miliardi per il rilancio dell'Italia

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi ha parlato alla Camera dove è iniziato il dibattito parlamentare sul piano di ripartenza dell'economia italiana. «Nell’insieme dei programmi c'è il destino del nostro Paese»

 
26 aprile 2021 | 16:59

Recovery e Pnrr in Parlamento: 248 miliardi per il rilancio dell'Italia

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi ha parlato alla Camera dove è iniziato il dibattito parlamentare sul piano di ripartenza dell'economia italiana. «Nell’insieme dei programmi c'è il destino del nostro Paese»

26 aprile 2021 | 16:59
 

Dopo il confronto interno alla maggioranza e quello con Bruxelles, il presidente del consiglio Mario Draghi ha portato il piano per l'utilizzo dei fondi del Next Generation EU in Parlamento (248 i miliardi di euro a dispisizione). La comunicazione alla Camera del premier ha dato avvio al dibattito che si concluderà domani: «Nell’insieme dei programmi che oggi presento alla vostra attenzione, c’è anche e soprattutto il destino del Paese» è stato l'incipit di Draghi. Nella giornata di martedì 27, poi, il confronto col Senato. Ultimi passi per spedire alla Commissione il testo del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che si concluderanno giovedì 29 con il sigillo del Consiglio dei ministri sulla missiva.

Sono circa 225 miliardi di euro la dote per il Pnrr italiano Recovery e Pnrr in Parlamento Ultimi passi prima dell'invio a Bruxelles
Sono circa 225 miliardi di euro la dote per il Pnrr italiano

Investimenti per 248 miliardi di euro

«Nel complesso potremmo disporre di circa 248 miliardi», ha precisato Mario Draghi a Montecitorio. «Le risorse fornite attraverso il Dispositivo di ripresa e resilienza della UE sono pari a 191,5 miliardi. Il Governo ha deciso di stanziare ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. Questo piano complementare finanzia progetti coerenti con le strategie del Pnrr, che tuttavia eccedevano il tetto di risorse ottenibili dal dispositivo europeo. Il Pnrr e il Piano complementare sono stati disegnati in modo integrato: anche i progetti del secondo avranno gli stessi strumenti attuativi. Sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche. Queste includono la linea ferroviaria ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, che diventerà una vera alta velocità, e l’attraversamento di Vicenza relativo alla linea ad Alta Velocità Milano-Venezia».

I fondi a disposizione dell'Italia per il rilancio dell'economia post-Covid Recovery e Pnrr in Parlamento: 248 miliardi per il rilancio dell'Italia
I fondi a disposizione dell'Italia per il rilancio dell'economia post-Covid


A questi fondi monstre se ne aggiungeranno prossimamente altri grazie a progetti paralleli come il React Eu che vale circa 13 mliardi per l'Italia.

Le ricadute su Pil e occupazione

Secondo Draghi, «il Piano ha effetti significativi sulle principali variabili economiche. Nel 2026 il Pil sarà di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a uno scenario di riferimento che non tiene conto dell’attuazione del Piano. Ne beneficia anche l’occupazione che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026».

La cabina di regia: ecco chi spenderà i soldi

Per quanto riguarda l'attuazione del Pnrr e dei progetti che vi sono contenuti, nonché la gestione finanziaria degli stessi, «sono responsabilità dei Ministeri e delle autorità locali, che sono chiamati a uno straordinario impegno in termini di organizzazione, programmazione e gestione. Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea sono affidati al ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine, è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l’altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell’attuazione del Piano», ha spiegato Draghi.

Il nodo superbonus

Relativamente al nodo superbonus, il cui prolungamento aveva suscitato qualche perplessità all'interno della maggioranza, Mario Draghi ha specificato che sul tema sono previsti, «tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente Governo. Non c’è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari. È un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente.Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel disegno di legge di Bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e sicurezza degli edifici».

L'attenzione a turismo e cultura

Per il rilancio della cultura e del turismo, due settori chiave per l’Italia anche per il loro significato identitario, «una prima linea di azione riguarda interventi di valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare la capacità attrattiva, la sicurezza e l’accessibilità dei luoghi. Gli interventi sono dedicati non solo ai cosiddetti “grandi attrattori”, ma anche alla tutela e alla valorizzazione dei siti minori», ha detto Draghi. Spazio quindi al recupero dei borghi e pure di quelle strutture e srvizi turistici apparentemente fuori dal circuito tradizionale.

In particolare, «1,8 miliardi vanno ad accrescere la competitività delle imprese turistiche, di cui una parte importante è destinata a incentivare la creazione di nuove imprese da parte di chi ha meno di 35 anni», ha affermato il premier.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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