I numeri dell'Osservatorio di Assosistema Confindustria sull’attività delle lavanderie industriali attive sul mercato alberghiero e della ristorazione nel mese di novembre 2020 continuano a registrare dati allarmanti: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’attività di noleggio e sanificazione della biancheria e dei tessili ha registrato un -85% per le strutture alberghiere (con previsione per dicembre del -94%) e -80% per quelle della ristorazione (con previsione per dicembre del -96%).
Lavanderie industriali ko
Paoletti: Siamo tornati ad inizio pandemia«Come avevamo previsto, siamo tornati ai drastici cali del primo periodo della
pandemia - dichiara
Egidio Paoletti, presidente di Assosistema Confindustria – con previsioni per i prossimi mesi invernali ancor peggiori. Il
trend negativo che colpisce il settore del
turismo danneggia inevitabilmente l’indispensabile filiera dei
servizi, incluse le lavanderie industriali».
Dai ristori solo il 10% dei 148 milioni mancanti«A fronte di questa situazione di crisi – continua Paoletti – avevamo presentato diversi
emendamenti al Decreto Ristori Ter e Quater, a favore dell’aumento dei
ristori, dello stralcio della rata Imu e del credito d’imposta per le locazioni per le
lavanderie industriali che operano per il turismo, che non sono stati accolti. Mi preme sottolineare, inoltre, che il Decreto Ristori copre solamente il 1
0% circa dei 148 milioni di euro di cui ha bisogno il settore delle lavanderie industriali operanti nel turismo per sopravvivere».
Le grandi città perdono oltre l'80%Entrando nello specifico delle grandi città d’arte dell’Osservatorio di Assosistema Confindustria, il servizio delle lavanderie industriali a novembre ha portato ad una riduzione dell’attività per il settore alberghiero e della ristorazione, rispetto allo stesso periodo del 2019, peggiorativa rispetto all’andamento nazionale ovvero rispettivamente pari a:
Milano -85% e -98%, Venezia -83% e -85%,
Firenze -88% e -92%,
Roma -81% e -85%, Napoli entrambi -90%, con ovvie previsioni di peggioramento per il mese di
dicembre.
Il focus sulle grandi città
Pesa non poco l'indecisione del Governo«Oltre alle restrizioni degli ultimi Dpcm e alla
chiusura degli impianti invernali per le festività
natalizie che hanno prontamente prodotto i loro effetti negativi – conclude Paoletti – ci preoccupa questo stato di continua
indecisione e incertezza da parte del Governo sui prossimi provvedimenti da adottare. Questa situazione blocca ovviamente qualsiasi movimento del
mercato interno. Auspichiamo al più presto l’adozione di una
programmazione più precisa e a più lunga veduta, oltre ad una maggiore attenzione e supporto per l’intera filiera del turismo che è quella più colpita dalla pandemia e che avrà tempi di ripresa più lunghi e difficilmente prevedibili. Nella Legge di Bilancio non ci sono elementi a supporto delle filiere colpite dal Covid–19, come quella dei servizi al turismo. Una misura che darebbe respiro al settore potrebbe essere, ad esempio, lo spostamento delle scadenze fiscali e delle rate dei mutui delle aziende almeno fino a giugno 2021».