Alitalia non decollerà più da Malpensa in direzione Roma Fiumicino. Così la compagnia di bandiera smette di servire le due capitali italiane e, oltre alle tristemente note vicissitudini degli ultimi anni diventate ormai una soap opera, ora cessano anche i servizi che sembrerebbero più essenziali. L’annuncio è arrivato quasi come un fulmine a ciel sereno (anzi, nuvoloso, viste le condizioni della compagnia) e dovrebbe entrare in vigore a partire dal primo giorno di ottobre. A quanto si apprende in questo momento, i voli non saranno riprogrammati nemmeno da Linate.
Alitalia ferma i voli tra Malpensa e Roma
I motivi sono da ricercare nella mancata ripresa del traffico intercontinentale visto che il collegamento tra il secondo e il primo aeroporto italiano era prevalentemente utilizzato come navetta per i passeggeri provenienti soprattutto da New York e Tokyo. A causa della pandemia tuttavia il ripristino dei voli da e per New York continua a slittare e il collegamento con Tokyo è
sospeso fino a data da destinarsi. Se da un punto di vista economico e di consumi può forse essere compresa una scelta del genere, dall’altra c’è sempre di mezzo una questione di “immagine” che si poteva cogliere e che invece, una volta di più, ci si è lasciati sfuggire. In un momento in cui serve un pizzico di coraggio e di esempi da parte di quegli attori sociali che
dovrebbero trascinare l’Italia e gli italiani, mantenere una tratta comunque importante sia a livello di spostamenti interni che in funzione di voli fuori dai confini sarebbe stato un gesto di aiuto nei confronti dell’economia stessa italiana.
Anche perché in tempi di pandemia, spostarsi tra i cieli sembra essere la
soluzione più sicura ed efficace. Troppi i rischi e i paradossi generati sui treni, sempre meno consigliati gli spostamenti in auto per i tempi e il traffico generato sulle strade e allora ecco che un’ora circa di aereo sarebbe il meglio che offre il mercato. E invece no, cancellati i due voli al giorno che Alitalia metteva a disposizione: uno alle 11.20 e uno alle 19.30 in partenza da Malpensa; uno alle 10.35 e uno alle 18.45 sulla tratta inversa.
Andando indietro di qualche anno si scopre che non è la prima volta che Alitalia sopprime questa specie di navetta tra Milano e la Capitale. Interrotto il 1 gennaio 2017, il collegamento fu poi ripristinato da aprile 2018 con quattro voli al giorno, dimezzati poi con la crisi innescata dal Covid. C'è tanta amarezza infine tra gli addetti ai lavori di Malpensa 2000, il nuovo terminal inaugurato nel 1998 e che era stato destinato a base operativa di Alitalia e immaginato come un hub intercontinentale, e con
parcheggio areoporto Malpensa che è sempre molto comodo.
«Accolgo con rammarico la notizia che da ottobre Alitalia cancellerà i voli tra Malpensa e Roma Fiumicino - è il commento dell'assessore regionale alle Infrastrutture
Claudia Maria Terzi - la cosiddetta compagnia di bandiera sceglie dunque di annullare i collegamenti tra la Capitale e il principale aeroporto della Lombardia e del Nord Italia. Una scelta pessima che mal si concilia con gli ingenti aiuti di Stato, pagati anche dalle tasse dei lombardi, incassati negli anni dalla compagnia. Auspico un ripensamento: questo disimpegno è emblematico e inaccettabile».
E ora? Quali sono le alternative? C’è Linate che, dopo il restyling, mette comunque a disposizione sempre con Alitalia ben 7 voli al giorno verso Roma e altrettanti sulla tratta inversa. E poi c’è Orio al Serio che di voli ogni giorno ne mette a disposizione 3 verso Roma e 3 da Roma con Bulgaria Air. Raggiungere Roma insomma si può ancora, ma di certo senza entrare dalla porta principale. Come spesso accade il turismo italiano punta sulla seconde scelte invece che offrire l’eccellenza, agli italiani stessi e agli stranieri.