Risale a poco più di un mese fa l'inaugurazione del distributore automatico di pizza Mr. Go a Roma, e ancora oggi se ne parla. È il New York Times in particolare a risollevare l'argomento, e non certo in positivo. È una domanda retorica - «Una grande idea o la ricetta per il disastro?» - quella che si pone il quotidiano americano, mettendosi nei panni degli italiani e propendendo naturalmente per la seconda ipotesi.
Il distributore automatico di pizza Mr. Go (Fonte: Facebook)
La rivoluzione romana di Mr. Go
Mr. Go è un distributore di pizza automatico installato dalle parti di piazza Bologna, a Roma, una zona affollata di universitari. Una
vending machine rossa fiammeggiante che elargisce pizze calde in tempi record (circa 3 minuti) a un
prezzo economico (la
margherita costa 4,50 euro, ma sono disponibili anche la quattro formaggi, quella al bacon, la diavola, la primavera e quella al tacchino).
Il distributore fa successo e lo stesso imprenditore se ne stupisce
Il
quotidiano newyorkese, per la precisione, dubita che gli italiani possano apprezzare questo genere di rivoluzione, ma non nasconde un senso di simpatia per lo spirito avventuriero-imprenditoriale di
Massimo Bucolo, il 46enne catanese che ha portato questa iniziativa in Italia e che ora si dice stupito, lui stesso, del
successo che sta ottenendo. «La pizza del distributore - spiega a
Il Giornale - per forza di cose assomiglia più a una piadina, ma quando non si ha tempo di andare in
pizzeria o l'orario non lo consente è un buon compromesso per mangiare
un pasto caldo con ingredienti di qualità».
Ma davvero i romani mangiano pizza da un distributore?
A questo punto non rimane che da chiedersi se i romani, noti amanti della pizza, possano apprezzare una soluzione del genere. Per la Capitale, patria della pizza
al taglio, porzionata con le forbici della misura desiderata e farcita con i condimenti più vari, in cui la
pizza bianca, senza niente sopra, o la
pizza rossa, con solo salsa di pomodoro diventa pure una merenda sembra quasi blasfemia. E invece ... proprio per questa passione smodata potrebbe essere alla base del successo del format ideato da Bucolo.