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Il dumping contrattuale in bar e ristoranti? Un fenomeno diffuso

È una criticità che fa capo a quelle organizzazioni sindacali e datoriali che applicano contratti collettivi la cui finalità è ridurre il costo del lavoro e le tutele contrattuali. Per Fipe: “Stesso mercato, stesse regole”

di Roby Rossi
 
26 ottobre 2022 | 15:57

Il dumping contrattuale in bar e ristoranti? Un fenomeno diffuso

È una criticità che fa capo a quelle organizzazioni sindacali e datoriali che applicano contratti collettivi la cui finalità è ridurre il costo del lavoro e le tutele contrattuali. Per Fipe: “Stesso mercato, stesse regole”

di Roby Rossi
26 ottobre 2022 | 15:57
 

Nella sede della Confcommercio di Olbia si è dibattuto il tema “Dumping contrattuale: il caso dei pubblici esercizi”, convegno voluto dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Sassari e da Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi nord Sardegna, per affrontare una delle più attuali problematiche che si è abbattuta sul settore. Il dumping contrattuale (ovvero professionisti ed operatori che effettuano le stesse prestazioni, possono percepire retribuzioni con differenze anche del 40% ed una perdita di diritti consistente) è un fenomeno che è andato via via estendendosi su tutto il territorio nazionale e si riferisce alle cosiddette contrattazioni “pirata” che interessano principalmente i settori contraddistinti da attività labour intensive, dove le pressioni competitive sul costo del lavoro sono maggiori. È una realtà che fa capo a quelle organizzazioni sindacali e datoriali scarsamente rappresentative del settore, le quali applicano contratti collettivi la cui finalità è ridurre il costo del lavoro e le tutele contrattuali, in concorrenza di aziende più virtuose e rispettose delle regole, e a danno delle condizioni di lavoro e della qualità dell’offerta.

Un momento del convegno sul dumping contrattuale: il caso dei pubblici esercizi, organizzato a Olbia dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Sassari e da Fipe 

Un momento del convegno sul dumping contrattuale: il caso dei pubblici esercizi, organizzato a Olbia dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Sassari e da Fipe

Stesso mercato, stesse regole

La tematica dibattuta ha ruotato pertanto attorno all'applicazione corretta e legale del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, un presidio di legalità a tutela non solo dei lavoratori, ma anche delle aziende colpite da azioni sempre più diffuse di concorrenza sleale, per riaffermare il principio spesso richiamato dalla Fipe: “stesso mercato, stesse regole”.

Un insostituibile strumento di democrazia economica

Al tavolo si sono alternati esperti delle varie parti sociali, di controllo e di rappresentanza della categoria. Ad aprire il convegno Marco Mura, neopresidente Fipe Concommercio Sardegna nord est che si è succeduto di recente a Gavina Braccu. A seguire Massimiliano Mura, direttore dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Sassari, il quale ha evidenziato le difficoltà oggettive nello svolgimento dei controlli, proprio in virtù delle numerosissime tipologie di contratti applicabili e della loro complessità, sottolineando che “le agenzie del lavoro non sono messe in condizioni di lavorare in modo utile». Uno status che Andrea Chiriatti, responsabile dell'area sindacale, previdenziale e formazione Fipe, ha definito «una vera giungla», aggiungendo che «il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, non soltanto è un mezzo attraverso il quale remunerare il fattore lavoro, ma si tratta di un insostituibile strumento di democrazia economica attraverso il quale i soggetti della rappresentanza sindacale, sottoscrivono le regole che disciplinano i rapporti tra il datore di lavoro e il lavoratore».

 

La necessità di sensibilizzare i ministeri competenti

Altri interventi, a conferma della necessità di sensibilizzare i ministeri competenti, sono stati quelli di Rosa Maria Lamparelli, funzionario dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Sassari, di Silvio Moretti direttore dell'Area sindacale Fipe e di Nino Onali dell'Ordine dei Consulenti del lavoro di Olbia. Attraverso una serie di slide sono stati illustrati i numeri che regolano, per le diverse categorie lavorative e quindi relativi contratti nazionali, i periodi di prova, tempi di preavviso, permessi per riduzione dell'orario di lavoro ed altro, determinando quella giungla citata da Chiriatti.

I nuovi fenomeni di dispersione lavorativa

Il convegno ha portato alla luce anche i nuovi fenomeni di dispersione lavorativa, con circa 200mila posti di lavoro svaniti nel nulla, un serio problema che si rifà alla gestione dei pubblici esercizi in termini di capacità e di qualità offerti, esploso in quest'ultima stagione. Le ragioni, hanno affermato gli esperti al tavolo, riconducono anche ad un problema demografico di una popolazione che è invecchiata, ma anche, o soprattutto, a una questione politica, per leggi e regole che devono assolutamente essere in buona parte rivedute.

L'importanza della formazione 

Un altro tema importante è la formazione sulla quale Fipe si dice impegnata in un confronto con gli istituti alberghieri, per un'opera di riqualificazione in merito a qualità dell'istruzione e della preparazione delle future forze lavorative.

Un controllo e di una normativa equa e egualitaria 

In conclusione si è voluto evidenziare anche la necessità di un controllo e di una normativa equa e egualitaria da applicare alle nuove tipologie merceologiche, ad esempio gli home restaurant. Sempre e solo all'insegna dello slogan “stesso mercato, stesse regole”.

 

 

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