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Il Vigneto Barberini è nell'Iter Vitis del Consiglio d'Europa

Impiantato nel Parco del Colosseo, la piccola Vigna Barberini entra ufficialmente a far parte del cammino nato per promuovere la tutela del paesaggio rurale europeo

di Mariella Morosi
 
07 ottobre 2022 | 11:09

Il Vigneto Barberini è nell'Iter Vitis del Consiglio d'Europa

Impiantato nel Parco del Colosseo, la piccola Vigna Barberini entra ufficialmente a far parte del cammino nato per promuovere la tutela del paesaggio rurale europeo

di Mariella Morosi
07 ottobre 2022 | 11:09
 

Da oggi la piccola Vigna Barberini, impiantata due anni fa sul Colle Palatino, nel cuore del Parco Archeologico del Colosseo, entra ufficialmente a far parte dell'itinerario "Iter Vitis" del Consiglio d’Europa, nato per promuovere la tutela del paesaggio rurale europeo e in particolare quello viticolo, considerato un bene materiale e immateriale ad alto valore aggiunto.

È un riconoscimento prestigioso per lo stretto ed antico legame del Parco con la propria tradizione agricola, e che rientra nel più ampio programma PArCo Green volto a valorizzare, anche in chiave sostenibile, l'ambiente monumentale e paesaggistico della sua vasta estensione, 40 ettari nel cuore della città di Roma, e che comprende il Foro Romano ed il Palatino.

La Vigna Barberini Il Vigneto Barberini è nell'iter Vitis del Consiglio d'Europa

La Vigna Barberini

Il Parco Archeologico del Colosseo e Vigna Barberini

Il Parco non è solo un sito archeologico, ma anche una grande area che, nella sua toponomastica, conserva a tutt’oggi delle aree denominate “vigna”, ovvero orti e vigneti, come hanno documentato indagini archeologiche e carte storiche. Qui, grazie alla sponsorizzazione dell’azienda vitivinicola cooperativa Cincinnato di Cori (Lt), è tornata a prosperare una piccola vigna con le barbatelle della varietà Bellone – noto anche come Cacchione - un vitigno antichissimo e autoctono che lo storico Plinio il Vecchio chiamava "uva pantastica" - nell’ambito della sua opera enciclopedica Naturalis Historia. È una varietà a bacca bianca molto produttiva che viene coltivata ancora oggi nelle province di Roma e di Latina.

Il riconoscimento Iter Vitis

L'ingresso del sito vitato nell'Iter Vitis è stato ufficializzato con la consegna di una targa nel corso della tavola rotonda “Le vigne di Roma, la riscoperta di una grande storia”, svoltasi nello storico edificio del complesso archeologico, la Curia lulia al largo della Salara Vecchia, e moderata dal giornalista Fabio Piccoli.

Alla presenza del direttore generale del Parco Alfonsina Russo, istituzioni ed esperti si sono confrontati sull’alto valore storico-culturale del patrimonio vitivinicolo quale asset da tutelare e valorizzare. Ne hanno parlato Gabriella Strano e Francesca Guarnieri del Parco Giovanni Ricci della Cooperativa Archeologia, Osvaldo Failla dell'Università di Milano e Rita Volpe della Sovrintendenza Capitolina. Sul rapporto tra il pubblico e il privato in ambito culturale e sul mecenatismo contemporaneo si è espresso Alessandro Brizi delle Cantine Cincinnato di Cori (LT) che hanno firmato un contratto di sponsorizzazione tecnica per la realizzazione e la gestione della vigna Barberini. Affrontati nel dibattito i vari aspetti della lunga storia della viticoltura nei secoli e sulla fitta rete di migrazioni di popoli che ha portato da vite nei Paesi del Mediterraneo, dall'originaria terra caucasica, e sulla definizione e sui misteri della spesso incerta autoctonia dei vitigni.

 

 

«Entrare a far parte dell’itinerario Iter Vitis – ha detto Alfonsina Russo, direttore generale del Parco archeologico del Colosseo – rappresenta per noi motivo di grande orgoglio perchè testimonia il grande impegno profuso nel Parco fin dalla sua istituzione nella tutela e la valorizzazione del suo patrimonio verde. Inoltre la vite e la sua coltivazione rappresentano da sempre un simbolo di identità, capace di plasmare il territorio quanto la cultura di un popolo».

Per Emanuela Panke, presidente di Iter Vitis, la scelta di impiantare una vigna nell'area archeologica è stata coraggiosa e lungimirante. «La produzione vitivinicola - ha detto - è sempre stata un simbolo identitario del continente Europa e il savoir faire alla base di questa produzione ha contribuito nei secoli alla costruzione della cittadinanza europea delle regioni e dei popoli. Oggi, Vigna Barberini esprime un concetto più che mai attuale, da veicolare come prezioso strumento di diplomazia culturale e di coinvolgimento delle nuove generazioni in dinamiche di tutela del patrimonio».

Un momento della premiazione Il Vigneto Barberini è nell'iter Vitis del Consiglio d'Europa

Un momento della premiazione

C'è anche il premio Best wine tourism practice

Al termine dell’incontro è stato annunciato un ulteriore prestigioso riconoscimento che, nell’ambito degli “Iter Vitis Award 2022”, vede assegnare al Parco archeologico del Colosseo il premio Best wine tourism practice linked to archaeobotany in occasione di una cerimonia di premiazione dedicata in programma per il prossimo 19 ottobre presso la città di Santiago de Compostela.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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