C’era una volta la Puglia vista come un pezzo d’Italia tutto da scoprire, lontano da quei territori che proponevano spiagge costose e affollate come Sardegna e Toscana. Un angolo di paradiso praticamente incontaminato, da girare in lungo e in largo senza caos e a prezzi ragionevoli. Tutto questo c’era, appunto, una volta. Perché oggi non è più così.
Polignano a Mare
La metamorfosi negli ultimi anni
Negli ultimi anni la Puglia - il Salento in particolare, ma si parla comunque di tutta la regione - si è trasformata in qualcosa di molto, molto diverso: dal 2020 è diventata una delle mete più battute in assoluto, complici anche il Covid e le restrizioni che hanno negato agli italiani le vacanze all’estero; e, al tempo stesso, è diventata anche uno dei posti più cari del mondo. A dirlo è l'agenzia britannica del Post Office Travel Money, che ha omologato le varie mete delle vacanze in base a un carrello della spesa che comprende otto voci, tra beni e servizi, uguali per tutte: un caffè, il ristorante, una birra, la crema solare, il vino, una lattina di coca cola, una bottiglia d’acqua.
La Puglia tra i dieci posti più cari del mondo
Stando a questa classifica la meta più cara è Reykjavik, la capitale dell’Islanda che costa in media 188,4 euro. Seguono le Barbados, Dubai e Caraibi, e ai margini della top 10 ci sono New York e Vancouver. Poco sotto, la Puglia, decima con una spesa media singola di 126.25 euro, dietro di due posti rispetto a Orlando, in Florida, dove si spende di meno.
E la Puglia non compare nemmeno tra le 19 località al mare più convenienti d’Europa. Sempre l'agenzia Post Office Travel Money le ha elencate in base ai prezzi medi giornalieri per due persone, pernottamenti, pasti e prodotti essenziali per il viaggio. Così nella classifica stilata la prima meta – e quindi la più economica – è Sunny Beach, sul mar Nero in Bulgaria, dove due persone spendono 44 euro al giorno, poi Algarve, Costa del Sol, Marmaris, Cipro, la prima a superare i 100 euro è Maiorca (105), Sorrento è 18esima con 140 euro.
Prezzi all’insù un po’ ovunque in Puglia
Ma cosa è accaduto alla Puglia? Perché il “tacco d’Italia” è diventato improvvisamente uno dei posti più cari del mondo? Sicuramente i rincari delle materie prime e delle bollette ha costretto tanti imprenditori a ritoccare i prezzi all’insù all’inizio della stagione: una scelta inevitabile che è stata fatta un po’ ovunque, non sono in Puglia.
Ma la causa non è solo questa. Già, perché nella regione che negli ultimi due anni ha fatto registrare il boom di presenze (anche a causa delle chiusure delle frontiere, come dicevamo) molti operatori hanno scelto di adeguare le richieste economiche per seguire il trend di crescita del flusso. Tradotto: la Puglia è diventata un posto alla moda, quindi tanta gente arriva e tanti soldi noi chiediamo.
Vieste
Ma non è tutto oro quel che luccica
Ma non è tutto oro quel che luccica. Perché anche la costosa Puglia ora non è più al centro delle attenzioni dei vacanzieri italiani, che in questo 2022 hanno iniziato a scegliere altre mete. Anche all’estero, dopo due estati intere nelle quali gli aeroporti erano rimasti deserti o quasi (soprattutto nel 2020).
E dopo un mese di giugno incoraggiante sotto l'aspetto delle presenze turistiche nel Salento e in Puglia più in generale, ora gli operatori del settore segnalano un sensibile calo delle prenotazioni iniziato dalla metà di luglio, ma che continua a persistere. Il dato è emerso da un confronto tra le varie associazioni di categoria.
E la colpa, ora, non è solo del Covid. Sicuramente qualcuno avrà dovuto disdire le vacanze in Puglia per colpa della positività dell’ultimo momento, ma a incidere più di tutto è il caro-prezzi che spesso e volentieri non è nemmeno giustificato da servizi all’altezza delle aspettative, il più delle volte a causa di un personale carente o poco incline alla professione.
Sarà un agosto senza la solita folla?
Insomma, per la prima volta ad agosto, dopo anni, potrebbero non vedersi file lunghissime per andare alla Baia dei Turchi o ad Alimini, e potrebbero vedersi parcheggi liberi e perfino tavoli vuoti nei ristoranti. Magari si riuscirà a passeggiare per il centro storico di Otranto senza calpestare i piedi al turista che è in attesa del gelato. E probabilmente chi sceglierà la Puglia per il Ferragosto non dovrà fare neanche la fila per l’ambitissimo aperitivo vista mare. Il consiglio spassionato è di non fare troppo tardi in spiaggia perchè molti locali, quest’anno, faranno un solo turno (invece dei tre degli anni scorsi) e quindi entro mezzanotte - o giù di lì - potrebbero chiudere i battenti. Con buona pace dei turisti che, molto probabilmente, non dovranno sgomitare per trovare un tavolo nella masseria più in voga.