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Bar e ristoranti in campo contro la violenza di genere sulle donne

Entra nel vivo il progetto sperimentale ideato da Fipe-Confcommercio in collaborazione con la Polizia. Obiettivo: trasformare i pubblici esercizi in presìdi di legalità e sicurezza per imprenditrici, dipendenti e clienti

 
05 luglio 2021 | 15:12

Bar e ristoranti in campo contro la violenza di genere sulle donne

Entra nel vivo il progetto sperimentale ideato da Fipe-Confcommercio in collaborazione con la Polizia. Obiettivo: trasformare i pubblici esercizi in presìdi di legalità e sicurezza per imprenditrici, dipendenti e clienti

05 luglio 2021 | 15:12
 

Il contrasto alla violenza di genere passa sempre di più dai pubblici esercizi. Bar, ristoranti e locali italiani si preparano a diventare, sopratutto nel corso dell'estate, presìdi di sicurezza a difesa delle donne e promotori della cultura di genere. È infatti pronto a entrare nel vivo il progetto #sicurezzaVera, partito ufficialmente il 28 aprile scorso con la firma di un protocollo tra la Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, il Gruppo Donne Imprenditrici della Federazione e la Polizia di Stato.

Fipe-Confcommercio e Polizia di Stato a fianco delle donne contro la violenza di genere Bar e ristoranti in campo contro la violenza di genere sulle donne

Fipe-Confcommercio e Polizia di Stato a fianco delle donne contro la violenza di genere


Gli appuntamenti del mese di luglio

Nel corso del mese di luglio, verrà presentato il progetto in cinque città italiane:

  • Pisa, lunedì 5;
  • Matera, lunedì 12;
  • Latina, giovedì 15;
  • Rimini, martedì 20;
  • Gorizia, mercoledì 28.



Valentina Picca Bianchi (Fipe): «Ribaltiamo uno stereotipo: i nostri locali siano presìdi di legalità»

L’obiettivo è quello di incrementare i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi, nel quadro di aggiornate strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi, connessi a forme di violenza di genere. «Troppo spesso i pubblici esercizi vengono dipinti come luoghi pericolosi - ha sottolineato la presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe-Confcommercio, Valentina Picca Bianchi - Luoghi nei quali si pensa che sia lecito fare avances spinte alle ragazze che servono ai tavoli, o nei quali un sorriso in più fatto da una donna che lavora dietro a un bancone viene subito male interpretato. Luoghi in cui si lavora fino a notte fonda e, spesso le donne, titolari o dipendenti che siano, chiudono le saracinesche rimanendo sole nelle città ormai quasi deserte. Noi vogliamo ribaltare questo stereotipo e rafforzare i nostri locali in presìdi di legalità e di sicurezza, nonché creare una rete per promuovere e diffondere la cultura di genere. Per le dipendenti, le clienti e le titolari di aziende». E il primo passo per prevenire la violenza è quello di riconoscere i segnali di pericolo: «Grazie al supporto della Polizia di Stato, insegneremo sia alle donne sia agli uomini a riconoscere questi segnali e insegneremo loro come reagire», ha spiegato Picca Bianchi.

Entro il 2021, 20 città coinvolte dal progetto

La fase sperimentale, nel suo complesso, arriverà a interessare 20 città entro il 2021, dopodiché il modello verrà esteso a tutti gli esercizi pubblici che rappresentano da sempre la più ampia rete di presidio territoriale di cultura, socialità e tradizione presenti in Italia: 1 esercizio pubblico ogni 250 abitanti, 1 bar ogni 400 abitanti. Il progetto darà centralità ai pubblici esercizi sotto due aspetti principali:

  1. riconoscendoli come punto di riferimento e luogo sicuro;
  2. rafforzando la sicurezza all’interno dei locali stessi.

Il progetto sarà promosso da una campagna di comunicazione multitarget e omnicanale diretta a ragazzi e adulti con l’obiettivo di creare un network permanente sulla cultura di genere. Il centro del progetto saranno le iniziative informative e formative per diffondere la conoscenza delle tematiche relative alla cultura di genere e alla violenza basata sul genere grazie al contributo attivo della Polizia di Stato.




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