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I ristoratori milanesi al prefetto: «Siamo stremati, aiuti sì ma mirati»

La manifestazione di Milano si è svolta senza scontri. I rappresentanti dei ristoratori sono stati ricevuti dal Prefetto. Nell'incontro, definito costruttivo, sono state elencate tutte le criticità dell'ultimo Dpcm.

 
26 ottobre 2020 | 17:35

I ristoratori milanesi al prefetto: «Siamo stremati, aiuti sì ma mirati»

La manifestazione di Milano si è svolta senza scontri. I rappresentanti dei ristoratori sono stati ricevuti dal Prefetto. Nell'incontro, definito costruttivo, sono state elencate tutte le criticità dell'ultimo Dpcm.

26 ottobre 2020 | 17:35
 

Una protesta più forte del maltempo. Partecipata ma composta, la manifestazione dei ristoratori milanesi che si sono dati appuntamento oggi pomeriggio, lunedì 26 ottobre, davanti alla prefettura per manifestare contro le norme contenute nell’ultimo Dpcm, si è conclusa senza i temuti scontri che invece hanno animato altre iniziative di protesta a Roma e a Napoli nelle scorse ore.

La prefettura di Milano - I ristoratori milanesi al prefetto: «Siamo stremati, aiuti sì ma mirati»

La prefettura di Milano

Una rappresentanza di ristoratori è stata ricevuta dal prefetto Renato Saccone, che ha ascoltato e raccolto le lamentele degli imprenditori. Al termine, l’incontro è stato definito “costruttivo” da Alfredo Zini socio del ristoratore 'Al Tronco' di Milano e presidente del Club Imprese Storiche di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. «Abbiamo evidenziato – ha detto – come i provvedimenti assunti siano penalizzanti per la categoria dei pubblici esercizi in generale, in quanto tra la chiusura alle ore 18 e il coprifuoco alle 23 imposto dall’ordinanza di Regione Lombardia ci sono 5 ore dove si potrà acquistare e consumare nelle piazze, parchi e luoghi all’aperto».

I ristoratori, ai quali nel pomeriggio si sono aggiunti anche i titolari di pub, bar, locali notturni, gelaterie, hanno poi ribadito «la necessità di dare contributi agli imprenditori non a pioggia, ma tenendo conto delle perdite di fatturato dei singoli».

«Serve una moratoria della legge Bersani»,  ha aggiunto Zini che è tornato a parlare anche della «difficoltà dell’accesso al credito di molti imprenditori, che – spinti dal bisogno – potrebbero rivolgersi a finanziatori privati di indubbia provenienza».

Con l’ulteriore stretta del Governo, i ristoranti milanesi sono sono destinati a perdere in media tra l'85% e il 90% del fatturato, mentre quei locali che aprono alle 18 sono ripiombati in totale lockdown». Ora c’è attesa per la manifestazione di piazza organizzata dalla Fipe per mercoledì 28 ottobre (cui prenderà parte anche la Federazione Italiana Cuochi): i ristoratori torneranno a far sentire la loro voce per provare a riaprire un tavolo di discussione con il Governo sugli aiuti da far arrivare in fretta alla categoria.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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