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Lavoro da… remoto nelle aziende agricole. Arrivano i soggiorni gratuiti

Si chiama Borgo Office ed è la prima piattaforma che unisce lo smart working all'alloggio gratuito in aziende agricole attrezzate in cambio dell'acquisto di pacchetti di sostegno per le loro coltivazioni e produzioni.

 
30 gennaio 2021 | 11:21

Lavoro da… remoto nelle aziende agricole. Arrivano i soggiorni gratuiti

Si chiama Borgo Office ed è la prima piattaforma che unisce lo smart working all'alloggio gratuito in aziende agricole attrezzate in cambio dell'acquisto di pacchetti di sostegno per le loro coltivazioni e produzioni.

30 gennaio 2021 | 11:21
 

Oggi tutti sanno cosa significhi lavorare da remoto. Ma se per remoto, intendessimo letteralmente un piccolo borgo italiano circondato dai boschi? Il sogno di tutti i nomadi digitali amanti della natura. Solo che non è più una fantasia o un desiderio, ma una realtà grazie a Borgo Office.

Smart working e farm supporting
Si tratta della prima piattaforma che unisce “smart working + farm supporting”, ovvero lavorare da remoto alloggiando gratuitamente in aziende agricole attrezzate per l'ospitalità in cambio dell'acquisto di pacchetti di sostegno per le loro coltivazioni e produzioni.

Doppia evoluzione dunque: non solo del concetto di smart working che apre la strada verso nuove possibilità non più legate semplicemente, ad esempio, agli affitti brevi di piattaforme colosso del settore, ma anche elevando il concetto di “bleasure” tra business e piacere. Senza dimenticare l’aiuto concreto verso le aziende agricole e agriturismi.

Il soggiorno a costo zero è strettamente legato alla possibilità di sostenere economicamente la struttura - Lavoro da… remoto in un borgo con soggiorni gratuiti delle aziende

Il soggiorno a costo zero è strettamente legato alla possibilità di sostenere economicamente la struttura

Soggiorni a costo zero
Ma come funziona? Il soggiorno a costo zero è strettamente legato alla possibilità di sostenere economicamente la struttura ospitante acquistandone i prodotti in cesti di diverso taglio per prezzo e dimensione: «I pacchetti di soggiorno gratuiti proposti oggi sono tre e vanno da una notte al week end per arrivare all'intera settimana – spiega Federico Pisanty al Sole 24 Ore - Stiamo valutando l'opportunità di organizzare anche periodi più lunghi, anche di sei mesi, ma al momento privilegiamo la semplicità di gestione dei soggiorni brevi. L'ospite può liberamente decidere di acquistare o meno il pacchetto di sostegno, e quindi il cesto prodotti, anch'esso selezionabile fra tre diversi tagli, da 100, 200 o 400 euro. Il modello si regge sul fatto che l'ospite è moralmente invogliato ad acquistare i prodotti dell'azienda agricola e così facendo si attiva un meccanismo virtuoso anche per il borgo dove è sita l'azienda agricola, grazie alla crescita del turismo da smart working».

Si innesca un circolo virtuoso
E per evitare che ci siano troppi furbi non paganti? Il circolo virtuoso, spiegano gli ideatori, è la consuetudine che vede prevalente, fra chi riceve un regalo, il desiderio di sdebitarsi con chi fa l'omaggio. In questi primi mesi di vita la tendenza registrata è in effetti questa e l'azienda agricola, qualora fossero predominanti i soggiorni “free”, è comunque libera di uscire dal network di Borgo Office in qualsiasi momento.

Nel mezzo Borgo Office seleziona in modo mirato (da una banca dati di tutte le aziende agricole italiane) le strutture idonee allo smart working (dotate di collegamento Wi-Fi ad alta velocità, stampante e fotocopiatrice, work desk panoramico e altri servizi), situate nei pressi di borghi tipici. A Borgo Office andranno una commissione solo sul primo acquisto di “pacchetti di sostegno” del cliente nell'azienda agricola; e una modesta fee per la presenza sulla vetrina online che verrà introdotta solo dal secondo anno di affiliazione della struttura al portale.

Il progetto nato «quando la situazione legata all'emergenza sanitaria era migliore rispetto a quella attuale» come spiega Pisanty sta ora attirando l’interesse delle aziende in vista anche della bella stagione e, si spera, la libera circolazione delle persone fra le diverse regioni.

Al momento le strutture già operative sono 10 e l'obiettivo è quello di arrivare a una trentina entro l'anno. Poche ma belle, insomma, perché il progetto «punta decisamente sulla qualità e non sulla quantità».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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