E alla birra artigianale chi pensa? Non il decreto ristori, a quanto pare. Dato che di interventi per la categoria non ne sono stati previsti dal governo. Ecco perché Unionbirrai, l'associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, si è mossa per tutelare un settore già fortemente colpito dalla pandemia.
Appello al ministero dello Sviluppo economico
Il piano d'azione prevede di monitorare costantemente l’andamento delle aziende associate, con l’obiettivo di riportare all’attenzione del ministero dello Sviluppo economico l’attuale realtà della produzione della birra artigianale italiana, un comparto che è stato pesantemente interessato dalle restrizioni in atto per le attività di somministrazione, per il quale però non sono previsti aiuti economici.
I piccoli birrifici indipendenti non sono stati considerati nel decreto ristori
Filiera legata al mondo della somministrazione
Così l’emergenza Covid-19 rischia di nuocere doppiamente alla birra indipendente. Il decreto ha previsto un contributo solo a favore di bar, pub e ristoranti, cioè le attività direttamente interessate dai divieti degli ultimi provvedimenti per contenere i contagi. Nessuno ha pensato alle aziende di quella filiera strettamente legata al mondo della somministrazione, come i produttori indipendenti di birra artigianale.
Contro il meccanismo del decreto ristori
Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai, ha spiegato: «Il parere della nostra associazione sugli interventi previsti dal decreto ristori è fortemente negativo. Come inopportuna ci appare la scelta di individuare come destinatari di sovvenzionamenti unicamente i codici Ateco direttamente colpiti dalle misure restrittive, come quello delle attività di somministrazione, non tenendo in considerazione la filiera strettamente legata a questo settore e andando quindi a penalizzare il comparto della birra artigianale italiana, che seguendo principi di filiera corta e territorialità si esprime maggiormente nei canali commerciali tipicamente legati a quelli della somministrazione».
Fondi comunque non sufficienti per tutti
Ora Unionbirrai vuole sottoporre dati concreti all’attenzione dei ministeri competenti, affinché il settore della birra artigianale indipendente venga considerato tra quelli fortemente colpiti, in considerazione anche del fatto che già è prevista l’individuazione di ulteriori codici Ateco fra i destinatari di aiuti, a condizione che questi settori siano direttamente colpiti dalle misure restrittive, anche se al momento i fondi previsti non sono sufficientemente adeguati a soddisfare tutte le aziende che potrebbero essere coinvolte.
Monitoraggio preoccupante sui bilanci
Ferraris ha proseguito dicendo: «Abbiamo già avviato un monitoraggio settimanale con i nostri associati sull’andamento delle loro aziende, rilevando già nella prima settimana dati estremamente preoccupanti. Per questo ora più che mai l’invito di Unionbirrai ai suoi associati è a far fronte comune per sottoporre all’attenzione del governo la revisione dei contenuti del decreto a fronte della nostra categoria».