Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 27 aprile 2024  | aggiornato alle 05:57 | 104825 articoli pubblicati

Salomon FoodWorld
Rational
Salomon FoodWorld

Italiani turisti enogastronomici Il 30% sceglie la meta per cibo e vino

L’enogastronomia fa da traino al turismo degli italiani: uno su tre - +10% rispetto all’ultima rilevazione - ha dichiarato di scegliere la destinazione a seconda dell’attrattività gastronomica ed enologica. Lo dice il primo Rapporto sul turismo enogastronomico presentato al Touring Club.

23 gennaio 2018 | 15:17
Italiani turisti enogastronomici 
Il 30% sceglie la meta per cibo e vino
Italiani turisti enogastronomici 
Il 30% sceglie la meta per cibo e vino

Italiani turisti enogastronomici Il 30% sceglie la meta per cibo e vino

L’enogastronomia fa da traino al turismo degli italiani: uno su tre - +10% rispetto all’ultima rilevazione - ha dichiarato di scegliere la destinazione a seconda dell’attrattività gastronomica ed enologica. Lo dice il primo Rapporto sul turismo enogastronomico presentato al Touring Club.

23 gennaio 2018 | 15:17
 

L’enogastronomia fa da traino al turismo degli italiani: uno su tre - +10% rispetto all’ultima rilevazione - ha dichiarato di scegliere la destinazione a seconda dell’attrattività gastronomica ed enologica. Lo dice il primo Rapporto sul turismo enogastronomico presentato al Touring Club.

Il cibo è diventato un elemento universale e produttore di conoscenza. Basti pensare allo spazio riservato alla morte di Gualtiero Marchesi o di Paul Bocuse, per percepire il peso assunto dal settore enogastronomico. I dati lo confermano: un italiano su tre predilige i viaggi alla scoperta delle eccellenze del food. Un balzo che dal 21% nel giro di tre anni oggi è arrivato al 30%.

(Italiani turisti enogastronomici Il 30% sceglie la meta per cibo e vino)

Sono dati che emergono dal “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano” presentato al Touring Club di Milano da Roberta Garibaldi, esperta a livello nazionale ed internazionale di turismo enogastronomico; il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini; Franco Iseppi, presidente Touring Club italiano e Rossana Bonadei dell'Università di Bergamo. Uno studio, nato sotto l’egida dell’Università degli studi di Bergamo e della World Food Travel Association, con il patrocinio del Touring Club, Ismea Qualivita, Federculture, la collaborazione di Seminario Veronelli e The Fork TripAdvisor. Il Rapporto sfodera numeri, che ridefiniscono il settore turistico, perché la clientela si è raffinata: ricerca specialità e prodotti caratteristici del territorio. Il 63% dei turisti italiani valuta importante la presenza di un’offerta enogastronomica o di esperienze tematiche quando sceglie un viaggio. Certo stiamo parlando di una fascia che ha un livello d’istruzione superiore, maggiore capacità alla spesa, alla ricerca di “gourmet market”, prodotti di qualità o bio, percorsi esperienziali in cantine, laboratori o passeggiate tra le vigne.

Non solo, organizza il viaggio affidandosi al web, per ottenere informazioni e prenotare. Preferenze? Percorsi misti , non monotematici, per ampliare le proprie conoscenze. Il turista della globalizzazione vuole portare a casa qualcosa di diverso, perché il cibo ha un valore antropologico. Non c’è paese o regione italiana che non abbia una varietà di piatti: basta spostarsi di qualche chilometro perché cambi un ingrediente della ricetta. Una ”miniera” che non è stata sfruttata completamente. Il turista enogastronomico ha davanti un’ampia scelta : 586 ristoranti di eccellenza, 18.623 agriturismo con alloggio,169 strade del vino e dei sapori. A questo proposito il Ministro Martina sottolinea che vista la «domanda crescente di servizi per i turisti del cibo, che va soddisfatta di più e meglio dobbiamo partire dalla formazione professionale. Abbiamo bisogno di professionisti del cibo, che sappiano interagire anche con i turisti e i buyer stranieri». La richiesta del mercato punta il dito su professionisti del settore : esperto gastronomo, hospitality manager e agenzie specializzate con esperti accompagnatori. La formazione universitaria in Italia va in questa direzione, tanto è vero che da qualche anno esiste una laurea magistrale in turismo , in lingua inglese all’Università di Bergamo. I dati emersi dall’Osservatorio dovrebbero stimolare il settore enogastronomico a fare sistema, creando veri e propri distretti del cibo di qualità.

(Italiani turisti enogastronomici Il 30% sceglie la meta per cibo e vino)
Franco Iseppi, Alberto Lupini, Rossana Bonadei e Roberta Garibaldi

Infatti, sottolinea Roberta Garibaldi: «L’offerta italiana appare oggi a macchia di leopardo. Siamo il Paese più desiderato come meta di viaggi enogastronomici che ha una potenzialità da valorizzare con una offerta tematica, di qualità e sostenibile, fortemente legata alla tradizioni del territorio». La Toscana è la destinazione per eccellenza, ma si riscontra grande interesse per la Sicilia e la Puglia. Molte Regioni hanno un potenziale inespresso e non vengono percepite dal turista come meta, nonostante abbiano nicchie di eccellenza, come il Veneto, il Piemonte e la Lombardia. A questo proposito dovremmo sottolineare come Milano, dopo l’Expo, sia diventata una città con una presenza massiccia di turisti italiani e stranieri, che spesso non visitano le provincie. Stiamo parlando di Bergamo, Como, Lecco, Cremona o Mantova che hanno ricchezze enogastronomiche, tutte da scoprire.

(Italiani turisti enogastronomici Il 30% sceglie la meta per cibo e vino)

«Questo lavoro - ha detto Garibaldi - mette a fuoco un trend in forte ascesa. Risulta sempre più evidente come la gastromania stia condizionando la scelta dei viaggi. Troviamo un rafforzamento su ogni fronte: ora gli italiani si muovono anche per cercare esperienze legate al cibo e al vino. Un atteggiamento sempre più simile a quello di molti stranieri». Chiude il rapporto una sezione con il profilo del turista enogastronomico internazionale, la situazione nei principali Paesi del mondo e best pratice estere.

 



 


(Italiani turisti enogastronomici Il 30% sceglie la meta per cibo e vino)

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Mulino Caputo
Consorzio Barbera Asti
Nomacorc Vinventions
Molino Grassi
Union Camere

Mulino Caputo
Consorzio Barbera Asti
Nomacorc Vinventions

Molino Grassi
Prugne della California