Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
mercoledì 08 maggio 2024  | aggiornato alle 01:29 | 105023 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

Dal Garda alle Dolomiti In tavola tornano gusti locali

Dal vertice nord del Benaco fino alle vette dolomitiche trentine i menu dei ristoranti si sono allineati alle tendenze del momento puntando sulle materie prime del posto.

di Vittorina Fellin
 
15 ottobre 2019 | 09:07

Dal Garda alle Dolomiti In tavola tornano gusti locali

Dal vertice nord del Benaco fino alle vette dolomitiche trentine i menu dei ristoranti si sono allineati alle tendenze del momento puntando sulle materie prime del posto.

di Vittorina Fellin
15 ottobre 2019 | 09:07
 

È un vero e proprio viaggio di scoperta quello che conduce dal lago di Garda al cospetto delle Dolomiti di Brenta, lungo la zona sud occidentale del Trentino. Passando da queste parti il paesaggio spesso scorre veloce. Si esce dall’autostrada, si affrontano le prime curve che portano verso Riva del Garda e poi su, mordendo l’asfalto, verso le vette dolomitiche, addentrandosi tra una valle e l’altra.

Nei ristoranti e negli alberghi sempre più prodotti tipici (Dal Garda alle Dolomiti In tavola tornano gusti locali)

Nei ristoranti e negli alberghi sempre più prodotti tipici

Ma è ciò che si lascia indietro quello che davvero stupisce, un paesaggio fatto di siti termali, castelli fiabeschi, chiesette antiche, villaggi su palafitte e soprattutto soste golose. La bellezza di questo fazzoletto di terra benedetto da un microclima mediterraneo, si sposa perfettamente con i prodotti della terra.

L'inconfondibile stile trentino (Dal Garda alle Dolomiti In tavola tornano gusti locali)
L'inconfondibile stile trentino

L’olio del Garda Dop, delicata espressione della varietà casaliva (eccellente quello dell’Agraria di Riva del Garda), le grappe a produzione familiare (notevoli quelle della Premiata Distilleria Giovanni Bononi di Borzago), le carni di razze autoctone (Rendena), i gustosi formaggi (la Spressa delle Giudicarie Dop è di queste parti) e naturalmente i vini (tra cui Nosiola e Vino Santo Trentino Doc).

A Madonna Campiglio sono diversi i cuochi emergenti (Dal Garda alle Dolomiti In tavola tornano gusti locali)
A Madonna Campiglio sono diversi i cuochi emergenti

La ristorazione si è finalmente accorta di questo grande potenziale di gusti e sapori che solo un territorio vocato può declinare in mille sfumature. Oggi i ristoranti delle più importanti località turistiche hanno rivisto i loro menu, un tempo più legati a piatti nazionali ed internazionali, proponendo una cucina creativa basata su ingredienti locali rigorosamente selezionati. E con questa operazione sono arrivati riconoscimenti e stelle. Un modello di ecosostenibilità che ha premiato ristorazione e clientela.

Garda trentino, l’eccellenza è servita. Dello specchio d’acqua più esteso d’Italia, solo la punta nord è trentina. Poche decine di chilometri quadrati che, come confermano i flussi turistici, rappresentano la zona più bella e suggestiva del lago. Qui come da nessun’altra parte il clima mediterraneo del Garda si coniuga perfettamente con l’area alpina. Nei giardini ulivi e agrumeti fanno da quinta a montagne che arrivano anche a duemila metri. Ma quello che davvero conduce tedeschi e nord europei in quest’area turistica è la tradizione gastronomica e il suo inestimabile paniere. I prodotti tipici sono un mix di sapori influenzati dal lago e dalle montagne. Come la carne salada De.Co. (Denominazione di origine comunale) dell’Alto Garda, il pesce di lago Igp, le susine Dop di Dro, i broccoli di Torbole (presidio Slow Food), i marroni di Drena, Nago e Tenno. Non mancano il tartufo e lo zafferano del Monte Baldo e naturalmente il delicato Olio Extravergine d’Oliva Dop del Garda Trentino.

L'inconfondibile bellezza delle vette dolomitiche (Dal Garda alle Dolomiti In tavola tornano gusti locali)
L'inconfondibile bellezza delle vette dolomitiche

E poi i vini come Nosiola, Schiava, Cabernet, Merlot, Chardonnay, Traminer, Sauvignon, Pinot bianco, Pinot grigio, Moscato giallo, le grappe aromatiche, il nobile Vino Santo Trentino. Per quanto riguarda, in particolare il pesce, solo nel Lago di Garda si può trovare il raro carpione, assieme a pesci come trota, coregone o lavarello, l’alborella, le sarde, il luccio, la tinca, il persico e l’anguilla.

Madonna di Campiglio si afferma come meta ecosostenibile. Riprendendo la strada che ci porta alla scoperta dei nobili sapori di questa parte di Trentino, la direzione va senz’altro verso Madonna di Campiglio. Se altre località turistiche dell’arco alpino hanno perso nel tempo il loro appeal internazionale, Campiglio è sempre riuscita a rilanciarsi confermandosi meta privilegiata del turismo d’elite. Inoltre, a dispetto di altre località alpine, è riuscita a trovare un perfetto equilibrio tra conservazione e sviluppo economico. Oggi lo skyline che si ammira dalla piazzetta centrale del borgo dolomitico è un susseguirsi di moderne strutture ricettive che, pur strizzando l’occhio all’estetica, non tradiscono le tematiche della sostenibilità. Molti hotel storici hanno subito negli ultimi anni importanti ristrutturazioni e le nuove costruzioni sono improntate a criteri di sostenibilità.

Come l’Hotel Chalet del Sogno di proprietà della famiglia Schiavon, elegante boutique hotel, luxury 5 Stelle, a pochi passi dalle piste da sci. Già nel 2006 la proprietà si era interessata alla geotermia come modello di sostenibilità energetica, applicandone la tecnologia alla struttura in costruzione. Un’audace provocazione per alcuni, una strada da seguire per altri, come poi accade nella realtà. Madonna di Campiglio oggi guarda al futuro pensando anche a progetti di mobilità sostenibile in partnership con un’importante casa automobilistica. L’obiettivo è di trasformare la destinazione turistica nella prima località montana d’Italia totalmente sostenibile dal punto di vista della mobilità.

Ma parlando di ecosostenibilità, è nei menu dei ristoranti di Madonna di Campiglio la vera sorpresa. Un’armoniosa e originale sinfonia di gusti, consistenze, colori e profumi rubati al territorio. Dimenticata una ristorazione più incline a sfamare sportivi e famiglie, oggi molte strutture sono dotate di ristoranti con cucine creative e di sentimento. Locali d’ispirazione contemporanea o alpina, con interni arredati in maniera sobria ed elegante propongono sia una cucina internazionale, in risposta al target, che legata ai sapori mediterranei, con abbinamenti locali e tecniche classiche.

Come quella proposta dal talentuoso Stefano Righetti al ristorante gourmet Due Pini dello Chalet del Sogno. I suoi piatti raffinati, frutto dell’esperienza maturata in numerosi ristoranti stellati, valorizzano appieno i prodotti locali. Il menu composto da 5 sezioni (Dai Laghi e dai Fiumi, Dal Bosco, Dalla Fattoria, Dai Pascoli, Dall’Orto) è un elogio ai prodotti del territorio dove la carne (il toro Bio delle Dolomiti nel vaso è da provare) e il pesce di lago (la tartare di coregone, agretti, ravanello, tuorlo in particolare) trovano spazio e creatività. La carta dei vini presenta una ricca selezione di etichette ricercate e di nicchia: dalle cantine trentine locali (scrupolosamente selezionate) alle note e prestigiose cantine italiane e d’Oltralpe.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Molino Pasini
Sartori
Molino Pavoni
Schar

Molino Pasini
Sartori
Molino Pavoni

Schar
Molino Dallagiovanna
Elle & Vire