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Asti, il Festival delle Sagre attende 300mila visitatori

di Sergio Cotti
 
07 settembre 2019 | 11:22

Asti, il Festival delle Sagre attende 300mila visitatori

di Sergio Cotti
07 settembre 2019 | 11:22
 

Questo weekend il secondo appuntamento del Settembre Astigiano. Il sindaco Maurizio Rasero risponde alle critiche di Fipe: «Bar e ristoranti faranno registrare il tutto esaurito».

Non di solo Palio vive Asti, anzi: nel fine settimana ormai alle porte la cittadina piemontese è pronta ad ospitare il Festival delle Sagre, seconda manifestazione del ricco cartellone del Settembre Astigiano. Giunto alla sua 46ª edizione, vede la piazza Campo del Palio, trasformarsi nel ristorante a cielo aperto più grosso del Mondo. Oltre 40 Pro Loco serviranno per due giorni piatti tipici locali della tradizione Monferrina.

(Asti, il Festival delle Sagre attende 300mila visitatori)
Alla rievocazione storica prenderanno parte 4mila figuranti

Il Menu della Sagra delle Sagre astigiane affonda le sue radici nel passato. Prodotti tipici locali, come gli Agnolotti al Plin al sugo di Arrosto, i Taijarin al Tartufo bianco di Asti, Acciughe con il Bagnetto, il Fritto misto alla piemontese, il Bollito Misto di Moncalvo, vino Docg come Barbera d’Asti e di Nizza e bonet o le famosissime frittelle di Cessole. Il termine “Plin” deriva dal dialetto, e vuol dire pizzicotto e proprio con questa tecnica, vengono chiusi gli agnolotti di pasta ripiena.

«Il Festival delle Sagre è la rappresentazione delle nostre origini – dice il sindaco di Asti, Maurizio Rasero – dalla tradizione enogastronomica, con la possibilità di degustare tutta una serie di prodotti locali, a quella della vita contadina: ogni anno 4mila persone sfilano in abiti originali di inizi Novecento, raccolti dai cassetti delle nonne e dalle case di campagna, che non sono andati persi col tempo».

La piazza di Asti si trasformerà in un enorme ristorante a cielo aperto (Asti, il Festival delle Sagre attende 300mila visitatori)
La piazza Campo del Palio di Asti si trasformerà in un enorme ristorante a cielo aperto

Il sindaco di Asti risponde anche alle critiche mosse dalla Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, nei confronti delle sagre (in Italia sono circa 42mila) che, libere da alcune delle regole imposte ai ristoratori tradizionali in tema di fiscalità, igiene e sicurezza, contribuirebbero in molti casi alla crisi di tanti locali.

«Se uno viene ad Asti per le sagre, se non ha prenotato non riesce a trovare un ristorante con un posto libero. C’è gente che arriva solo per vedere la sfilata, fa magari la coda per mangiare un piatto, assaggia qualcosa poi va in un ristorante. Le 300mila persone che verranno hanno bisogno di servizi che non offre completamente la struttura del Festival delle Sagre e che possono trovare nel resto della città, a partire da bar, ristoranti e alberghi».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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